Elisa Isoardi: a “La prova del cuoco” arriverà anche il barboncino Zenit

La conduttrice ci svela che il suo barboncino entrerà nel cast del programma: «Con lui ho un rapporto molto speciale»

22 Agosto 2019 alle 16:13

È una caldissima serata di inizio agosto. Elisa Isoardi, dopo una giornata trascorsa in Rai a scegliere l’arredo e le nuove scenografie per la prossima stagione di “La prova del cuoco”, ci risponde al telefono con la consueta gentilezza mentre accarezza e coccola il suo Zenit, un barboncino toy di 6 anni, a cui bisbiglia parole dolcissime. «Scusi ma non lo vedo da stamattina, questo cucciolo. Non voglio sembrare la classica matta che mette al primo posto gli animali, ma Zenit è veramente umano. Per tante persone, cani e gatti sono indispensabili».

Per questo nella nuova stagione di “La prova del cuoco” ha deciso di inserire le ricette per gli amici a quattro zampe?
«Sì, questa è la novità: Zenit parteciperà al programma perché da settembre avremo uno “chef dog” che insegnerà a preparare ricette adatte a cani e gatti. Quindi scopriremo se possono mangiare le uova, quanto sale possiamo mettere nei loro pasti… Un tempo eravamo abituati a dare loro gli avanzi. Oggi, invece, c’è un’attenzione maggiore alla loro alimentazione. Cominciamo con uno spazio settimanale di almeno sei minuti. Poi vedremo come si evolverà».

Com’è arrivato Zenit nella sua vita?
«Avevo bisogno di un cane di taglia veramente piccola e ci ho messo un po’ a trovarlo. Ho voluto conoscere non solo i genitori ma anche i nonni. Dovevo essere sicura che non diventasse un cane di otto chili che poi sarebbe stato difficile trasportare in aereo. Sono andata in un allevamento. Lui era l’ultimo di sette fratelli. Ci siamo guardati e ci siamo scelti, anzi è stato lui a scegliermi, come sempre capita. In realtà ho fatto fatica a portarlo via: lui era il prescelto per la riproduzione perché ha il mantello di un grigio puro, molto omogeneo. Una tonalità veramente unica».

C’è solo lui in casa?
«In famiglia, e per famiglia intendo me e mia madre che vive in Piemonte, c’è anche Cristina, una barboncina che abbiamo preso per farla accoppiare con Zenit».

È accaduto?
«Non si sono guardati nemmeno di striscio e anche ora non si piacciono. Quindi, nessun cucciolo».

Lei, anche per lavoro, viaggia spesso. Come si organizza?
«Zenit prende l’aereo da quando aveva cinque mesi. Essendo di taglia piccola, lo porto con me e riesce ad affrontare anche viaggi di sette ore. Quando si va all’estero ci vogliono il trasportino omologato, l’antirabbica, il passaporto e l’assicurazione. Per il cibo mi organizzo. Gli porto quello che mangia normalmente. Lo tratto bene, molto bene».

Quasi come un bambino?
«Alla fine potrebbe essere il surrogato di un figlio. Attenzione, non voglio sembrare la solita esagerata. Sono consapevole che lui è un cane e noi siamo umani ma in questi anni mi sono resa conto che loro sono angeli senza ali».

Quando Zenit non può seguirla come fa?
«Lo affido a dei miei cari amici che lo conoscono bene e lo amano. Oppure al mio collaboratore fidatissimo».

Lo vizia a tavola?
«Cucino per lui, gli dedico molte attenzioni ai fornelli. Non uso sale, gli do carne tritata e pollo, una volta al mese del fegato cotto semplicemente in padella e non mangia dolci».

È irrequieto o tranquillo?
«È educatissimo, un lord. Non so come ho fatto a farlo crescere così. Non salta sul tavolo, non sporca. Non ho figli ma se avessi la certezza di crescerli così educati, ne farei subito uno! (ride)».

Dove dorme?
«Lo devo proprio dire? Nel letto con me, sul cuscino. Anzi, gli devo fare spazio tra il muro e il cuscino e lui si adagia con le zampette protese verso di me. Proprio come una persona».

Gioca molto insieme con lui?
«Sì, tantissimo. Come credo tutti i cani, ama rincorrere la pallina».

Una prova della vostra profonda empatia?
«Quando ho avuto la febbre per due giorni lui non si è mosso dal mio letto, non ha voluto nemmeno mangiare. Una tenerezza infinita».

Ci saranno giornate in cui lei non è di buon umore. Come si comporta il suo barboncino?
«Cammina in maniera diversa. È lento e si avvicina con garbo. Quando lavo i pavimenti e gli intimo di stare fermo sul divano, lui non si muove fino a quando non si asciuga tutto. E quando mi capita di piangere mi viene vicino e mi lecca le mani. Zenit mi ha anche salvato in un momento di difficoltà».

Salvata da cosa?
«Ogni tanto mi prendono delle fitte alla pancia da stare male e da svenire. Una volta ero in bagno ed è accaduto che mi accasciassi a terra. Lui mi ha risvegliato abbaiando e leccandomi la faccia. Sembrerò una matta ma Zenit mi capisce veramente al volo. Non ho mai avuto una tale simbiosi con un cane prima d’ora».

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