Marcello Mastroianni: 10 film da vedere per ricordarlo
Da I soliti ignoti a Sostiene Pereira, passando per La dolce vita: a 20 anni dalla scomparsa di Marcello Mastroianni, lo ricordiamo con 10 bellissimi film
Il 19 dicembre sono 20 anni che il cinema italiano ha perso uno dei suoi volti più importanti, ovvero il grandissimo Marcello Mastroianni. In vita è stato probabilmente l’attore italiano più noto nel mondo – quando Benigni vinse l’Oscar con «La vita è bella» lui ci aveva lasciato da poco –e ora che non c’è più è ormai l’icona di un’epoca, oltre che un modello irraggiungibile per chiunque si affacci sulla carriera della recitazione. È stato infatti l’attore italiano più premiato: ha vinto 8 nastri d’argento, 2 Coppe Volpi a Venezia, un Leone d’Oro alla carriera e 3 nomination agli Oscar.
Ricercatissimo da Hollywood – nel 1962 la rivista “Time” lo definisce il divo straniero più popolare negli Stati Uniti, Mastroianni gli si nega: continua per tutta la sua carriera a perseguire un certo tipo di cinema, preferendo i film d’autore a quelli che potrebbero sbancare il botteghino. Sommersi da una filmografia sterminata e piena di piccoli e grandi capolavori, abbiamo cercato di ricordarlo attraverso i personaggi che ci sono rimasti nel cuore: ecco a voi i 10 film di Marcello Mastroianni e 10 ruoli cinematografici che, siamo sicuri, anche lui vorrebbe che non dimenticassimo mai.
I soliti ignoti – Mario Monicelli, 1958
Sono passati più di 10 anni dal debutto cinematografico avvenuto con «I miserabili» di Riccardo Freda e pur avendo un passato teatrale di tutto rispetto (ha collaborato tantissimo con Luchino Visconti) Marcello Mastroianni al cinema sembra condannato a ruoli piuttosto inconsistenti. La svolta arriva con una delle migliori commedie degli anni '50, un film che tuttora si fa notare per la ricchezza del cast: Vittorio Gassman, Renato Salvatori, Totò, Claudia Cardinale. Il mattatore del film è Gassman, per la prima volta concentrato in un ruolo comico, ma la vera scoperta è Mastroianni, che dona spessore al personaggio del fotografo Tiberio. Da questo film in poi collezionerà solo ruoli di primo piano!
Il Bell’Antonio – Mauro Bolognini, 1960
Tratto dal romanzo di Vitaliano Brancati e sceneggiato da Pier Paolo Pasolini, il film tratta un tema che è tuttora un tabù, ovvero l’impotenza. Marcello Mastroianni sta iniziando solo in questo periodo a farsi un nome e non si tira indietro di fronte a un ruolo delicato da sostenere e continuamente messo alla prova da un copione pieno di battutine crudeli. Claudia Cardinale è sua partner sulla scena e insieme i due compongono una coppia splendida, perfetta per attirare le invidie e le attenzioni delle malelingue di cui la storia necessita. Peccato per il titolo, definire solo “bello” Mastroianni in questo film è davvero riduttivo!
La dolce vita – Federico Fellini, 1960
“Marcello, come here!” – urla Anita Ekberg nel bel mezzo della fontana di Trevi nella scena più iconica di sempre di tutta la storia del cinema italiano. E Marcello è proprio lui, Mastroianni, nel ruolo di un giornalista scandalistico affiancato dal fedele fotografo Paparazzo - parola che entrerà poi di diritto in tutti i dizionari di lingua italiana e universalmente conosciuta anche fuori del nostro paese – che si destreggia nella dolce vita romana dei primi anni Sessanta. Il ruolo che l’ha reso immortale.
Divorzio all’italiana – Pietro Germi, 1961
Il barone Ferdinando Cefalù si incapriccia della giovanissima cugina (una Stefania Sandrelli appena sbocciata) ma come può pensare di costruirsi una vita con lei, visto che è sposato e in Italia non c’è ancora una legge sul divorzio? Be' può sempre sbarazzarsi della moglie pianificando un assassinio da spacciare come delitto d’onore, tanto si sa che le giurie popolari tendono ad assolvere o a punire con una lieve pena gli uxoricidi di mogli fedifraghe. Una commedia nerissima ed estremamente divertente in cui Mastroianni dà il meglio di sè nel tratteggiare uno dei personaggi più viscidi di tutta la sua carriera!
8 e ½ - Federico Fellini, 1963
Federico Fellini una volta definì Mastroianni “l’amministratore delegato dei miei sogni”. E quindi il ruolo di Guido Anselmi, regista in crisi di ispirazione, alter-ego di Fellini stesso, non poteva che andare a lui. In «8 e ½» tornano tutti i temi più cari al regista di Rimini: l’infanzia vagheggiata, l’entourage intellettuale, i dibattiti politici, i dilemmi esistenziali e quelli sentimentali e Mastroianni è l’uomo giusto nel ruolo giusto! La sua interpretazione – ancora una volta memorabile – è la ciliegina sulla torta di un film perfetto, che non risente del peso degli anni.
I compagni – Mario Monicelli, 1963
Torino, fine Ottocento. Qui Marcello Mastroianni interpreta il ruolo di un professore intento a guidare uno sciopero di lavoratori tessili destinato a un epilogo fallimentare, ma i tempi stanno cambiando e il film si chiude comunque con uno spiraglio di speranza. Forse non tra i suoi film più famosi, ma è doveroso citarlo in questa lista dal momento che Mastroianni ha spesso indicato il personaggio del professor Sinigaglia come il suo ruolo più amato. Apprezzato di più all’estero che in Italia – fu bocciato al Festival di Venezia ma ottenne 2 nomination all’Oscar, per il soggetto e la sceneggiatura – è un film da riscoprire, in memoria anche del grande Mario Monicelli.
Matrimonio all’italiana – Vittorio De Sica, 1964
Tratto dal capolavoro teatrale di Eduardo De Filippo, Filumena Marturano, il film di Vittorio De Sica vira sui toni della commedia, affidando la storia a una coppia collaudatissima, ovvero Marcello Mastroianni e Sophia Loren. Lei finge di essere in punto di morte per farsi sposare, lui ci casca ma poi vuole l’annullamento... Marcello e Sophia sembrano giocare a rimpiattino da quanto sono affiattati e da quanto traggono piacere dal lavorare insieme: godibilissimi!
La donna della domenica – Luigi Comencini, 1975
Tratto dal giallo più famoso scritto da Fruttero e Lucentini, il film segue le gesta del commissario Santamaria, quasi uno “zio” del vicequestore Schiavone interpretato da Giallini alla TV: anche lui viene da Roma e anche lui si ritrova in un ambiente che non gli è del tutto congeniale, non Aosta e provincia, ma la Torino bene che vive in collina e che sa qual è la pronuncia corretta di “Boston”. Un intreccio avvincente, una sceneggiatura tagliente, un cast perfetto capeggiato da Marcello Mastroianni ma composto anche da Jean Louis Trintignant, Jacqueline Bisset, Omero Antonutti, Tina Lattanzi.
Una giornata particolare – Ettore Scola, 1977
Un palazzone della periferia romana, una domenica del 1938, è quasi completamente deserto: sono tutti andati ad assistere alla cerimonia di benvenuto a Hitler, in visita alla capitale. Fatta eccezione per una casalinga madre di sei figli, che ha troppo lavoro da sbrigare in casa, e per un affascinante e misterioso vicino di casa, che proprio non ha voglia di andare a vedere il cancelliere tedesco. Marcello Mastroianni e Sophia Loren stavolta non danno vita a una storia d’amore, ma all’incontro di due solitudini che osano vivere “una giornata particolare” sull’orlo di un mondo che sta per crollare.
Sostiene Pereira – Roberto Faenza, 1995
E dopo tanti capolavori ci sembrava giusto ricordare anche un film non perfetto, ma che si risolleva proprio grazie all’interpretazione del nostro eroe! Qui Mastroianni ha il fisico già pesantemente provato dalla malattia che se lo porterà via l’anno successivo, eppure dona anima e corpo al personaggio del giornalista Pereira senza risparmiarsi.
Il film purtroppo è appesantito dalla voce fuori campo e il resto del cast – pur composto anche da nomi illustri come Daniel Auteuil – non brilla, ma la recitazione del solo Marcello Mastroianni valse non solo il prezzo del biglietto ma spinse centinaia di migliaia di spettatori ad andare a comprarsi (e presumibilmente a leggere) pure il libro di Antonio Tabucchi da cui il film è tratto. E scusate se è poco!