Trentatré anni compiuti il 22 novembre, eppure Scarlett Johansson ha già alle spalle oltre vent'anni di carriera: era infatti il 1994 quando usciva il suo primo film, «Genitori Cercasi» (con Elijah Wood, poi diventato famoso per il ruolo di Frodo Baggins nella saga de «Il signore degli anelli»). E da quel momento Scarlett non si è più fermata, arrivando a diventare una delle attrici più famose - e pagate - di Hollywood.
Appassionata di cinema fin da bambina, Scarlett Johansson inizia a recitare molto presto e a soli dieci anni debutta sul grande schermo. Dopo i primi piccoli ruoli, nel 1996 interpreta Amanda in «Manny & Lo», ruolo che colpirà Sofia Coppola al punto da convincerla a scritturare una diciassettenne Johansson per il suo «Lost in Translation», grazie al quale ottiene un riconoscimento internazionale che le porta molti nuovi ingaggi.
Lavora con registi come Brian De Palma, Michael Bay e Christopher Nolan, e stringe un importante sodalizio con Woody Allen, prendendo parte a ben tre film del regista newyorchese («Match Point», «Vicky Cristina Barcelona» e il meno conosciuto «Scoop», con Hugh Jackman).
I suoi sono quasi sempre film indipendenti, lontani dai blockbuster hollywoodiani, fino al 2010, anno in cui indossa per la prima volta la tuta nera di Natasha Romanoff, la Vedova Nera della Marvel. Inizia così a recitare anche in film d'azione come «Lucy» di Luc Besson e «Ghost in the shell», uscito proprio quest'anno.
Attrice di successo anche a teatro (ha vinto un Tony Award), modella (è stata testimonial di Dolce&Gabbana), cantante (ha pubblicato due album), eccellente doppiatrice e attiva in politica (ha partecipato attivamente alla campagna elettorale di Obama): Scarlett Johansson ha tutto. Tranne Facebook: in più di un'intervista ha infatti ammesso di non avere account social e di non comprendere il desiderio di voler condividere ogni aspetto della propria vita con il mondo.
Grace in «L'uomo che sussurrava ai cavalli»
La giovane Grace MacLean scivola sul ghiaccio mentre va a cavallo, restando vittima di un incidente in cui perde una gamba. Cade in depressione mentre il suo cavallo Pilgrim rischia l’abbattimento perché ormai troppo aggressivo. La madre della ragazza allora chiede l’aiuto di Tom Booker (Robert Redford), che riuscirà a far tornare a Grace la voglia di vivere. Il film segna il primo ruolo importante dell’allora giovanissima Johansson.
Charlotte in «Lost in Translation»
Scarlett Johansson aveva solo diciassette anni durante le riprese di «Lost in Translation» di Sofia Coppola, poi candidato a quattro premi Oscar tra cui quello a miglior film. Ambientato in una Tokyo particolarmente alienante per i due protagonisti, il film racconta il rapporto tra Charlotte (Scarlett Johansson) e Bob (Bill Murray), entrambi soli e in crisi. Il ruolo è valso alla Johansson un premio BAFTA (gli Oscar britannici) come miglior attrice protagonista, consacrandola come attrice.
Griet in «La ragazza con l'orecchino di perla»
Nello stesso anno di «Lost in translation» esce anche «La ragazza con l’orecchino di perla» di Peter Webber, candidato a tre Oscar (in categorie più tecniche: miglior scenografia, migliori costumi e migliore fotografia). Tratto dall’omonimo romanzo, il film racconta la vita del pittore olandese Jan Vermeer (Colin Firth) e in particolare la genesi del quadro “Ragazza col turbante”.
Nola Rice in «Match Point»
«Match Point» segna l’inizio della collaborazione tra Woody Allen e Scarlett Johansson, che in questo film drammatico del 2005 interpreta l’americana Nola Rice, amante di Chris Wilton (Jonathan Rhys-Meyers), ex giocatore di tennis sposato con la ricca Chloe Hewett (Emily Mortimer): un triangolo amoroso che acquista ben presto toni da thriller psicologico quando Chris si ritrova schiacciato in una situazione apparentemente senza vie di uscita.
Cristina in «Vicky Cristina Barcelona»
Scarlett Johansson interpreta Cristina, americana in vacanza con l'amica Vicky (Rebecca Hall) a Barcellona. Qui conosce il pittore Juan Antonio (Javier Bardem), col quale inizia una relazione fino al burrascoso ritorno dell'ex moglie di lui, María Elena (Penélope Cruz). Nasce così una romantica ma precaria relazione a tre, in un film tra i più acclamati di Woody Allen (e, finora, l'ultimo film del regista con la Johansson nel cast).
Natasha Romanoff nei film Marvel
Il 2010 segna una svolta importante nella carriera della Johansson, che per la prima volta prende parte a un blockbuster d’azione vestendo i panni di Natasha Romanov alias la Vedova Nera in «Iron Man 2». Ispirata all’omonimo personaggio dei fumetti Marvel, Natasha è una spia governativa senza superpoteri ma dalle incredibili capacità atletiche. Il film è solo il primo di una lunga serie: riprenderà lo stesso ruolo anche in «The Avengers», «Captain America: The Winter Soldier», «Avengers: Age of Ultron» e «Captain America: Civil War».
Samantha in «Lei - Her»
È la co-protagonista del film, eppure non si vede mai: Scarlett Johansson infatti presta la voce a un avanzatissimo sistema operativo di nome Samantha in questo film di Spike Jonze ambientato in una Los Angeles del futuro in cui la tecnologia arriva a sostituire i rapporti personali. E infatti Theodore Twombly (Joaquin Phoenix) arriva persino a innamorarsi di Samantha. Nonostante una recitazione esclusivamente vocale, l’interpretazione della Johansson le è valsa il premio come miglior attrice al Festival del Cinema di Roma del 2013.