La programmazione televisiva offre l’opportunità di recuperare film che raccontano il dramma vissuto dagli ebrei durante la Seconda Guerra Mondiale.
Alcuni di questi film hanno per protagonisti bambini e ragazzi che, spiazzati dalla violenza perpretata intorno a loro e impossibilitati a comprendere la cattiveria di chi agisce solo per far male all’altro e arrecare sofferenza e dolore, cercano di resistere alle condizioni avverse di un mondo malato e trovano in questo stesso mondo degli spiragli di speranza a cui attaccarsi fortemente. Violenze fisiche e psicologiche hanno segnato la vita di milioni di ebrei, condannati a morte perché ritenuti inferiori.
"Storia di una ladra di libri" è solo una tra le tante pellicole da recuperare e guardare, magari insieme ai vostri figli, per spiegare loro il triste senso di questa drammatica pagina della storia umana.
Tratto da "La bambina che salvava i libri", il bestseller di Markus Zusak pubblicato nel 2005 e tradotto in oltre trenta lingue, il film diretto da Brian Percival parla della “capacità di trovare la bellezza anche nelle situazioni più orrende”.
Cast
Genere: Drammatico Uscita: 2013 Durata: 131' Regista: Brian Percival Cast: Sophie Nélisse, Sophie Nelisse, Nico Liersch, Joachim Paul Assböck, Ben Schnetzer, Kirsten Block, Sandra Nedeleff, Geoffrey Rush, Emily Watson
Trailer
Trama
Il film racconta la vicenda di Liesel, una ragazzina analfabeta che viene affidata dalla madre, incapace di accudirla, ad Hans (Geoffrey Rush) e Rosa (Emily Watson), coppia di genitori adottivi. Segnata dalla morte del fratellino piccolo, Liesel fatica ad ambientarsi sia a casa, dove vive con difficoltà il rapporto con la dura Rose, sia a scuola, dove tutti i compagni di classe la prendono in giro perché non sa leggere.
Supportata dalla bontà di Hans, Liesel trascorre le sue notti a imparare a leggere, cominciando dal primo libro “Il manuale del becchino”, rubato il giorno del funerale di suo fratello. Il suo amore per la lettura si fa più forte anche grazie a Max (Ben Schnetzer), ebreo che i suoi genitori nascondono nello scantinato di casa, e Rudy (Nico Liersch), un ragazzino, suo vicino di casa segretamente innamorato di lei. Intorno al loro si sviluppa il dramma della guerra e dell’odio immotivato dei tedeschi nei confronti di chi è ebreo.
La scelta dei protagonisti
Il casting per trovare l’attrice che avrebbe interpretato Liesel è iniziato in Inghilterra e si è poi spostato anche in Australia e negli Stati Uniti. Si cercava una ragazza “autentica, curiosa, vivace, innocente e intelligente” e che fosse al tempo stesso tosta e vulnerabile. Sono state provinate mille candidate, ma la scelta del regista è caduta su Sophie Nélisse, attrice da cui era stato particolarmente colpito dopo averla vista nel film canadese «Monsieur Lazhar». Per i personaggi dei genitori adottivi sono invece stati scelti Geoffrey Rush e Emily Watson.
Il narratore
Vero e proprio personaggio del film, il narratore onniscente incarna la Morte e le sue riflessioni sulla condizione umana hanno un tocco imprevedibile e schietto.
La colonna sonora
La colonna sonora di questo film è stata curata di John Williams, compositore delle musiche di oltre 100 film, tra cui tutti i film di «Guerre Stellari», «E.T. - L’Extra terrestre», «Lo squalo» e «Schilndler’s List», altro film molto toccante sulla shoah.
I libri
Uno dei libri che Liesel legge nel film a Max durante il periodo di malattia del ragazzo è proprio “La bambina che salvava i libri”.
Tra libro e film
Nel libro il personaggio di Hans schiafeggia Liesel per aver detto che odia Hitler, ma nel film questa cosa non succede. Hans, sempre nel libro, le insegna persino il saluto nazista. Anche in questo caso la scena non è stata inserita nel film.
Un banale errore
Nonostante il film sia ambientato in Germania, la protagonista scrive parole in inglese sui muri della cantina e legge libri scritti nella stessa lingua.
La Watson sbagliata
Quando alla giovane Sophie Nélisse hanno detto che avrebbe recitato con Emily Watson, la ragazzina era convintissima che si trattasse di Emma Watson, attrice di Harry Potter. A dirle che non si trattava di Hermione è stata sua madre.
Divieti e imprese
Oggi in Germania ci sono leggi che vietano l’esposizione di qualsiasi effigie nazista così i produttori hanno dovuto chiedere un permesso speciale per girare le scene in cui si vedono le bandiere con le svastiche nelle piazze o nelle case. Per girare alcune scene, come quelle di notte, gli attori hanno dovuto affrontare il freddo con temperature che sono scene addirittura sotto i 18 gradi.