5 personaggi di Antonio Albanese da non dimenticare

Dal tifoso ultrà al politico corrotto e colluso con la mafia, ecco solo alcuni dei principali personaggi resi famosi dal celebre comico

Antonio Albanese in una scena di «Mamma o Papà»  Credit: © Medusa Film
2 Febbraio 2017 alle 13:55

Cinema, teatro e televisione: la carriera di Antonio Albanese è ricca di personaggi indimenticabili. Tempi comici perfetti, uno sguardo furbo e il volto di chi riesce a far sorridere anche solo attraverso una smorfia, Antonio Albanese si è diplomato nel 1991 presso Civica Scuola d'Arte Drammatica di Milano e ha debuttato prima come attore di cabaret al teatro Zelig di Milano e poi come comico in tv in programmi televisivi come «Maurizio Costanzo Show» (1992), «Su la testa…!» (1992) e con «Mai dire gol» (1993) condotto dalla Gialappa's Band, programma che gli regala presto una cerca notorietà.

Albanese ottiene numerosi successi prima in teatro con spettacoli come «Misty» (1992), «Uomo!» e «Giù al Nord».
Nella sua importante carriera non manca il cinema. Il debutto arriva nel 1993 con Silvio Soldini che lo vuole in «Un’anima divisa in due», film in cui recita insieme a Renato Scarpa e Fabrizio Bentivoglio, Carlo Mazzacurati lo sceglie sia per «Vesna va veloce» (1996) che «La lingua del santo» (2000), film quest’ultimo con cui ottiene anche una nomination ai Nastri d'Argento come miglior attore protagonista per il suo ruolo di ladro. I fratelli Taviani lo vogliono in «Tu ridi» (1998), mentre Pupi Avati lo vuole in «La seconda notte di nozze» (2005) accanto a Katia Ricciarelli. Tra i film più recenti ci sono «Qualunquemente», film in cui porta sul grande schermo uno tra i suoi personaggi migliori, il politico colluso con la mafia Cetto La Qualunque, personaggio che poi torna anche l'anno successivo nella commedia «Tutto tutto niente niente».

In attesa di vederlo nel ruolo di un marito in carriera che fa di tutto per scaricare i figli alla moglie nella commedia di Riccardo Milano, «Mamma o Papà?», ecco 5 storici personaggi interpretati da Antonio Albanese.

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