Si intitola «Tre uomini e una vita - La nostra (vera) storia, raccontata per la prima volta», il libro di Aldo, Giovanni e Giacomo curato da Michele Brambilla ed edito da Mondadori.
Un libro che racconta i 25 anni di carriera di tre persone come tante altre, con un sogno nel cassetto che appariva irrealizzabile e in cui non hanno mai smesso di credere. Un passettino alla volta, quel sogno ha portato il successo. Tanti gli aneddoti raccontati, le curiosità nascoste tra una pagina e l’altra, gli inviti a non smettere mai di credere e le testimonianze di tutti quelli che li hanno conosciuti e accompagnati in questi anni di carriera: dall’amico e socio di sempre Paolo Guerra, regista del loro nuovo film, in sala dal 15 dicembre, a Massimo Venier, regista dei primi cinque film del trio, senza dimenticare le mogli, presenze fondamentali e colonne portanti del loro successo, o gli amici di sempre, quelli conosciuti per caso, quelli che hanno fin da subito creduto in loro e che non hanno mai smesso di accompagnarli.
Tante anche le delusioni, i momenti no, le difficoltà e le porte sbattute in faccia. Eppure, loro sono ancora qui a farci sorridere con quei personaggi grotteschi, assurdi e stranulati che fanno ormai parte della storia italiana. Abbiamo letto il libro per voi e vi lasciamo 15 curiosità su questo magico trio anche se vi raccomandiamo di leggere tutto il libro perché questo non è che l’1% di una storia incredibile e affascinante.
L'inizio
Aldo, Giovanni e Giacomo si incrociano per la prima volta nel 1985. Mentre Aldo e Giovanni avevano già formato un duo e si facevano chiamare «i Suggestionabili», Giacomo faceva coppia con Marina Massironi e i due erano noti come «Hansel e Strudel». I loro destini si incrociano per la prima volta in Sardegna ed è lì che è nata la loro amicizia. La svolta arriva però con l’incontro con Paolo Guerra, presenza ormai fissa e guida dei tre. Su come sia avvenuto l’incontro si raccontano due versioni diverse: c’è quella del trio e c’è quella di Guerra. Sta a voi capire dove stia la verità…
I primi sketch insieme
La storia di Aldo, Giovanni e Giacomo inizia però nel 1991 presso il Caffè Teatro di Verghera di Samarate rilevato da Maurizio Castiglioni. È proprio quest’ultimo a convincerli a mettere su un quartetto che prende il nome di «Galline Vecchie Fan Buon Brothers». Proprio all’interno di questo caffè-cabaret sono nati alcuni dei più importanti sketch del gruppo, come quello de «I Bulgari» o quelli di «Tel chi el telùn».
Il successo in teatro
Dopo 25 anni di carriera, Aldo, Giovanni e Giacomo hanno festeggiato con una tournée che li ha portati in giro in tutta Italia e persino all’Estero. Un successo straordinario che li ha visti incrociare i volti di fantalmente affezionati da conoscere persino a memoria tutte le loro battute. Il risultato? A distanza di tutti questi anni, la gente non è per nulla stanca di ridere insieme al trio.
La nascita degli sketch
Come nascono gli sketch diAldo, Giovanni e Giacomo? I tre hanno spiegato che sono il frutto di incontri quotidiani in cui si parla di tutto. Si comincia a parlare del più e del meno ed è così che arriva l’idea giusta. Proprio così sono nate alcune delle più famose scenette messe in piedi. In molti altri casi, gli sketch portati in scena non sono che il risultato ironico di avvenimenti realmente accaduti.
Tra finzione e realtà
Molte scene dei loro film, quindi, si rifanno alla realtà. È il caso della partita di basket che si vede nella scena di «Chiedimi se sono felici», girata in piazza dei Mercanti, a Milano, un omaggio alla loro passione di giocare a basket oppure la scena dell’ospedale di «Tre uomini e una gamba» in cui Giacomino è in preda ai dolori e Aldo non fa che innervosire il medico con le sue accurate supposizioni, scena che si rifà a una vicenda realmente accaduta a Giacomo e a Maurizio Castiglioni. Omaggio è anche la scena della bocce che si vede nel film «La banda dei Babbi Natale».
Prima del successo e del rischio
Prima di diventare famoso Giacomo lavorava come capo infermiere, lavoro che ha deciso di mollare per dedicarsi alla sua carriera; Giovanni insegnava acrobazia presso una scuola e Aldo lavorava alla Stipel.
I personaggi
Molti dei loro personaggi sono nati per caso: è il caso di Tafazzi, personaggio di una scenetta da oratorio che è scoppiato grazie a «Mai dire Gol», divenendo inoltre «l’immagine della sinistra che si piange addosso e identificando persino il nome scientifico della causa di una rarissima sindrome». Ma è stato così anche per Rolando, personaggio interpretato a Aldo nato sempre durante il periodo di Mai dire Gol e quello di Mister Flanagan, insegnante di inglese interpretato da Giacomino che trae ispirazione da Roy Hodgson. Per caso è nata anche la trasmissione che è una parodia su Ultimo minuto, programa in onda su Rai 3, così come i personaggi di Uber, del Signor Gervasoni e del Signor Rezzonico.
Le critiche
Arbitri, Svizzeri, Alpini: la lista delle gag e dei personaggi messi in scena da Aldo, Giovanni e Giacomo è davvero lunga e non sempre tutti hanno reagito con ironia alle loro gag. Le critiche non sono mancate e il trio è stato spesso attaccato. È successo, per esempio, che gli animalisti non abbiano gradito una scena de «La banda dei Babbi Natale» dove viene lanciato un gatto che, precisiamo e sottolineamo, era un pelusche. Nessuno si è però lamentato della scena in cui è una suocera che viene lanciata in un cassonetto. Insomma, nonostante, le immotivate accuse, i tre rispondono con un sorriso e invitano anche i più restii a riderci su.
Omaggi cinematografici
La scena della partita di calcio sulla spiaggia che si vede in «Tre uomini e una gamba» trae ispirazione da «Marrakesh Express», film di Salvatores, mentre la scena di Aldo che sbuca dalla sabbia, girata ben 27 volte, ricorda un po’ «Rambo 2» che esce dal fango.
Un successo inaspettato
Aldo, Giovanni e Giacomo non erano sicuri che «Tre uomini e una gamba» sarebbe stato un successo. Ma lo hanno scoperto per caso, una sera, entrando in una sala cinematografica senza farsi vedere dove sono rimasti visibilmente colpiti della reazione del pubblico: «ridevano tutti, le risate non si fermavamo mai», raccontano nel libro. Il film è stata una vera scommessa: i tre hanno deciso di girarlo gratis, rifiutando un compenso pari a 400 milioni di lire e accettando di guadagnare una percentuale sugli incassi. Una scelta fatta su consiglio dell’amico e socio Paolo Guerra che ci aveva visto giusto perché il film ha incassato 44 miliardi di lire.
I consigli di un amico
Sempre su consiglio di Paolo Guerra, «Tre uomini e una gamba» esce nelle sale cinmatografiche il 24 dicembre 1997, una data particolare che porta il film a scontrarsi con dei veri colossi, tra cui il cinepanettone di Boldi e De Sica. Distribuito solo in 43 copie, il film raggiunge in pochissimo tempo le centinaia di copie e viaggia veloce da un cinema all’altro soprattutto grazie al passaparola. Il successo non è un più solo un sogno.
Prima del vero "Dottor Alzheimer"
Sempre nel libro, i tre raccontano un’altra curiosità legata a un altro loro personaggio. Se provate a cercare su Google “Dottor Alzheimer” tra le prime cose che vedrete ci saranno proprio gli sketch del trio comico con protagonista il grottesco dottore. L’aspetto più curiosa è che gli sketch arrivano persino prima delle informazioni su Alois Alzheimer, lo psichiatra che ha descritto il primo caso di demenza senile.
Per molti è il loro film migliore
«Chiedimi se sono felice» è per molti uno dei migliori film girati da Aldo, Giovanni e Giacomo. Il film è tuttavia ricco di elementi biografici: dalla forsennata corsa in bicicletta di Aldo al lavoro di doppiatori di Giovanni e Giacomo e fino alla scena dei mimi al supermercato. Molto si ispira a fatti, esperienze professionali e persino delusioni realmente accadute. Aggiungiamo inoltre che, come ben spiegato dai tre, Aldo non ha davvero paura del sangue ma ha il timore delle siringhe; Giovanni non ha nessuna paura di volare e la bimba che a cui stringe la mano nel film è una delle sue figlie e non è per nulla attaccato ai soldi, al contrario, è molto generoso.
Tre donne fondamentali
Un ruolo fondamentale nella vita dei tre è rappresentato proprio dalle loro mogli: Silvana Fallisi, moglie di Aldo, ha partecipato a diversi film del trio e interpreta la findanzata cozza in «Chiedimi se sono felice», quella che si prende persino la testata; Daniela Cristofori, moglie di Giacomo, ha recitato in alcuni film con loro, ma ha poi deciso di dedicarsi alla carriera di psicologa; Annita Casolo, moglie di Giacomo, li ha seguiti fin dai tempi in cui, chiusi in soffitta, studiavano ogni sketch nei minimi dettagli, e li ha sostenuti e incoraggiati a non arrendersi mai.
I numeri di Aldo, Giovanni e Giacomo
Aldo, Giovanni e Giacomo in numeri? in 25 anni a teatro hanno avuto oltre un milione e centomila spettatori; al cinema 33,7 milioni; in televisione 356 milioni di spettatori (escluse comparsate in trasmissioni e in sky), di cui 213.999.575 per i film e 142.000425; hanno venduto 3 milioni di dvd e vhs e 200 mila libri e la loro pagina Facebook ha quasi 1 milione e ottocentomila fan. Insomma questi tre comici folli ci hanno creduto, non hanno mai mollato e nonostante fatica e stenti, di strada ne hanno davvero fatta tantissima.