Il successo del live-action «La Bella e La Bestia» era già annunciato e il risultato al box-office nel primo weekend non fa che confermare quanto già previsto dalla Disney mesi fa.
Solo in Italia, il film di Bill Condon con protagonisti Emma Watson e Dan Stevens ha incassato circa 6.9 milioni di euro. Negli Stati Uniti ha raggiunto i 170 milioni di dollari a cui si aggiungono i 180 milioni di incasso mondiale, per un totale di 350 milioni. Un risultato incredibile con il quale «La Bella e La Bestia» in Italia conquista anche il primato di miglior esordio del 2017, portando al cinema 980mila spettatori in soli quattro giorni.
Ma cosa rende questo film tanto forte e quali sono le ragioni del suo successo?
Un cartone animato molto amato
«La Bella e la Bestia» è il remake live-action del cartone animato del 1991, amato da pubblico e critica e che agli Oscar di quell'anno conquistò persino una nomination nella categoria Miglior film. È forte in molti la curiosità di vedere in che modo la Disney sia riuscita a mettere mano a una classico praticamente perfetto senza danneggiarlo o sminuirlo e, considerati i risultati del box office, ha già vinto la scommessa.
Un film per famiglie
Al giorno d’oggi è davvero difficile convincere le persone ad andare al cinema. In Italia sono rari i fenomeni cinematografici che riescono in questa impresa. Lo scorso anno soltanto Checco Zalone con «Quo Vado» ci era riuscito e quest’anno ci si è probabilmente avvicinati con «La La Land». La forza de «La Bella e La Bestia» non sta soltanto nella capacità di riportare al cinema i nostalgici degli anni '90, ma soprattutto nel suo essere un film per famiglie, adatto a tutte le età. Non è quindi da trascurare il fatto che questo film abbia avuto principalmente presa su un target che, di fronte alla necessità di uscire con prole annessa, lo fa solo se ne vale davvero la pena.
Un messaggio attuale
Quello di superare i pregiudizi per andare a fondo delle relazioni e scoprire cosa si cela davvero dietro le persone è un messaggio sicuramente attuale. Amare senza pregiudizio, andando ben oltre la bellezza esteriore e oltre le apparenze per scoprire la bellezza interiore è un messaggio su cui la Disney ha voluto insistere e su cui tutti, grandi e piccinini, sono così invitati a riflettere.
Personaggi più curati e approfonditi
Rispetto al film d’animazione del 1991 è maggiore l'attenzione sia nella caratterizzazione dei personaggi sia nella costruzione del loro background. Dopo la visione del film d’animazione anni '90 si intuisce subito che Belle è una ragazza diversa da tutte le altre: è intelligente, semplice e totalmente disinteressata alle cose futili. Della bestia si intuisce subito che era un principe arrogante e del padre di Belle si scopre il suo ruolo di inventore. Non è quindi un caso che il film si apra con una maestosa festa all’interno del castello dove noi spettatori facciamo subito la conoscenza di un principe che non spicca di certo per la sua simpatia. Nel corso del film acquisiamo maggiori informazioni anche su Belle, sul rapporto tra sua madre e suo padre, sulla relazione tra il principe/bestia e i genitori e su come le vicende di questi personaggi hanno plasmato le loro personalità. Gli spettatori si sentono così più coinvolti nelle vite dei protagonisti principali della storia.
Regia e tecnologia
Inutile negare l’evidenza della realtà: questo film è girato bene. La cura dei dettagli nelle animazioni, un uso della regia attento e raffinato, la fotografia e il montaggio, contribuiscono a rendere speciale ogni scena. Che si tratti di una Belle che canta, riportando persino alla mente degli spettatori la Julie Andrews di «Tutti insieme appassionatamente», o che si tratti della spaventosa scena in cui i lupi attaccano la Bestia o della scena del ballo, tutto contribuisce a trasportarci in un’atmosfera da sogno. A ciò si aggiunge un uso attento della tecnologia che contribuisce ad animare i personaggi, rendedoli reali e visivamente piacevoli. È una delizia per gli occhi vedere tutti i protagonisti del castello prendere vita, ballare e cantare.
Dopo quattro settimane il live action della Disney cede il primo posto agli ometti blu. Terza Scarlett Johansson con «Ghost in the shell», ma incassi nel complesso i forte calo