«La Ruota delle Meraviglie», il nuovo film di Woody Allen

Alla regia Woody Allen, nel cast tantissimi nomi come Kate Winslet, Jim Belushi, Justin Timberlake e Juno Temple.

9 Dicembre 2017 alle 19:45

Woody Allen torna sul grande schermo, riversandovi un “concentrato” di fragili speranze e nuovi sogni quasi irrealizzabili; quattro personaggi si intrecciano nel frenetico mondo del parco divertimenti: un ragazzino piromane e cinefilo, una quarantenne in crisi che rimpiange il suo ex batterista, un bagnino intellettual-muscolare come voce narrante, un ragazza troppo bella inseguita dai gangster su auto rigorosamente nere, e, infine, un uomo che ha come sola proprietà l'amore per la moglie, la pesca e una giostra a Coney Island negli anni '50. 

Aggiungete poi la fotografia di Vittorio Storaro e un cast composto da Jim Belushi, Juno Temple, Justine Timberlake e Kate Winslet e avrete come risultato La ruota delle meraviglie, il delizioso ultimo film di Woody Allen in sala dal 14 dicembre con Lucky Red.

La ruota delle meraviglie, che ha chiuso la 55/a edizione del New York Film Festival, parte sulla spiaggia iper-colorata di Coney Island, piena zeppa di umanità. Qui troviamo Timberlake, nel ruolo di Mickey Rubin, allo stesso tempo bagnino con tanta voglia di scrivere drammi, voce narrante e, infine, amante di Ginny (Kate Winslet), attrice fallita, ora cameriera, con un figlio adolescente e problematico avuto dal primo matrimonio. Ora la donna è sposata con Humpty, uno straordinario Belushi, che gestisce una giostra di cavalli. Un uomo che nella sua vita ha perso due donne molto amate: la prima moglie e la figlia Carolina (Juno Temple). Quando quest'ultima torna improvvisamente a casa dal padre, fuggita dal marito gangster che ha appena denunciato alla polizia, deve farsi perdonare due cose non da poco: è troppo bella e giovane per Ginny ed è anche una donna che scotta, visto che gli uomini del marito hanno una sola mission, quella di farla fuori.

"Che tu legga una tragedia greca, Stendhal, Tolstoj o Dickens i rapporti d'amore sono sempre presenti, perché per molti sono fonte di angoscia e conflitti. Comportano l'emergere di situazioni e di sentimenti complessi, profondi intensi e che ci confondono - dice Allen -. In particolare sono sempre stato incuriosito dai problemi delle donne. Nel corso dei secoli gli uomini si sono sempre dimostrati poco capaci di mostrare la propria sofferenza, il codice maschile impone di non lasciar trapelare il dolore. Come quando un battitore viene colpito dal lanciatore: ci si aspetta che non mostri la propria sofferenza. Mentre le donne sono sempre state più aperte rispetto alle loro emozioni. Ho realizzato soprattutto commedie - continua il regista -, ma ogni volta che ho cercato di fare un film drammatico quasi sempre - non sempre, ma quasi - ho parlato di donne in momenti difficili". 

Qui sotto anche il trailer italiano del film:

Seguici