Il 21 dicembre del 1946, usciva al cinema «La vita è meravigliosa», forse il film più famoso di Frank Capra, probabilmente una delle interpretazioni più commoventi di James Stewart, sicuramente il film che la maggior parte delle persone collega al Natale. Non c’è infatti 25 dicembre o vigilia che si rispetti senza che questo classicone torni su qualche canale dei nostri piccoli schermi domestici! E puntualmente lo riguardiamo, magari adottando ogni volta una scusa diversa: “Uh! Dall’inizio non l’ho quasi mai visto”, “Vabbè lo so a memoria ma guardo solo questa scena che mi piace tanto”, “Ma sì, lo lascio di sottofondo mentre ceniamo, che fa tanto Natale”.
La verità è che la storia di George Bailey - che in un momento di disperazione desidera di non essere mai nato e trova un angelo (anche se di seconda classe) che gli mostra come sarebbe brutta la vita di tutte le persone a lui care se davvero non fosse mai esistito – è esattamente la storia di cui abbiamo bisogno di credere, per tirarci su di morale, specie a fine anno, quando siamo tutti più stanchi e in vena di bilanci a volte deprimenti. Convincersi che ognuno di noi è necessario, che a volte non tutto è così nero come sembra e che si può contare sulla solidarietà altrui ci aiuta a vivere il Natale meglio e a “sentirci tutti più buoni” come la festa comanda! Dal momento che ci sembrava doveroso celebrare un film a cui, in fondo, dobbiamo così tanto, vi raccontiamo 10 curiosità su «La vita è meravigliosa» che molto probabilmente non conoscete cosicché anche alla prossima - ennesima - visione abbiate qualcosa di nuovo da notare.
Cast alternativi
Non c’è dubbio che anche la scelta degli attori determini il successo di un film: chissà come sarebbe andata se al posto dei volti che conosciamo così bene, ce ne fossero stati altri? Ad esempio, inizialmente il ruolo del protagonista era stato pensato per Cary Grant e poi in un secondo tempo per Henry Fonda. La parte di Mary – andata poi a Donna Reed, allora praticamente misconosciuta - fu rifiutata da Ginger Rogers, che la ritenne troppo blanda, e da Jean Arthur, che aveva già recitato per Capra come partner di James Stewart in altri due film. Per il perfido Potter era stato preso in considerazione il grandissimo Vincent Price, ma davvero non ci possiamo lamentare della prestazione di Lionel Barrymore
Il miglior George possibile
James Stewart è George Bailey, nessuno al suo posto avrebbe potuto incarnare meglio l’uomo qualunque, altruista e onesto che rischia di essere schiacciato dalla sua stessa integrità. Eppure, quando fu interpellato, non sapeva se accettare, dal momento che era appena tornato dalla guerra ed era ancora molto scosso, ma per fortuna Lionel Barrymore lo convinse a prendere la parte. Gliene siamo tutti grati perché non abbiamo bisogno dell’angelo Clarence per sapere che questo film, senza di lui, non sarebbe stato così meraviglioso! Non a caso, nel 2006, la performance di Stewart si è posizionata all’ottavo posto nella classifica delle 100 migliori interpretazioni della storia del cinema.
Il regalo più grande
“The Greatest Gift” è il titolo del racconto da cui è tratto il film. Con un po’ di attenzione guardando i titoli di testa potrete scoprire che l’autore è un tale Philip Van Doren Stern, ma quello che non potete immaginare è che si tratta di un racconto che non ha avuto fortuna presso gli editori cui è stato proposto e quindi l’autore, anzichè cestinarlo, ha deciso di utilizzarlo come biglietto d’auguri per la sua ristretta cerchia di amici. Da lì è finito nelle mani giuste ed è diventato un film... Si può proprio dire che anche Van Doren Stern ha avuto il suo piccolo miracolo di Natale!
Buona la prima (pure troppo)
La scena del telefono e del bacio tra George e Mary costituiva un motivo di agitazione per James Stewart, visto che l’ultimo bacio dato davanti a una macchina da presa risaliva a prima che lui partecipasse alla seconda guerra mondiale e temeva che non si sarebbe sentito a suo agio. E invece già alla prima ripresa filò tutto liscio, anzi a dire la verità pure troppo, visto che in sede di postproduzione il bacio fu in parte tagliato perché troppo passionale!
Il braccio di Donna Reed
Per la scena in cui Mary deve lanciare un sasso alla vecchia casa di Granville, Frank Capra assunse un cecchino perché sparasse alla finestra. Invece, tra lo stupore generale, prima ancora che il tiratore scelto potesse imbracciare il fucile, Donna Reed scagliò la pietra esattamente dove prevedeva il copione! Infatti era un’ex giocatrice di baseball e aveva un braccio molto forte e allenato, oltre che una ottima mira!
La location
Se siete degli amanti delle location e vi piace andare a visitare i luoghi dove si svolgono i vostri film preferiti, sarete delusi dallo scoprire che il ridente paese di Bedford Falls, dove vive George e la sua famiglia, in realtà non esiste. Tutto i personaggi del film si muovono in un monumentale set che è stato costruito a Encino, in California, in soli due mesi e comprendeva 75 negozi e palazzi, e una via principale lunga quasi 300 metri. Purtroppo è stato raso al suolo nel 1954 e ora al suo posto vi sorge un quartiere residenziale.
Un set per tutte le stagioni
Nonostante le scene più famose del film si svolgano in inverno (e precisamente sotto Natale), «La vita è meravigliosa» in realtà è stato girato tra l'aprile e il luglio del '46, non proprio durante una estate mite: ci sono state giornate così calde che più volte le riprese si sono dovute interrompere per permettere a tutto il cast di riprendersi. La famosa scena in cui George si butta dal ponte e Clarence lo salva è stata girata in una giornata in cui c'erano più di 30°, ed è per questo che ?" se ci fate caso ?" entrambi i personaggi, perdipiù vestiti da inverno, sudano copiosamente tutto il tempo.
Nevica, ma niente popcorn!
Va da sè che anche la neve che fiocca intensamente in tante scene del film è fittizia! Bene, all'epoca si usava sparare popcorn per simulare una bella nevicata: ciò costringeva a doppiare tutte le scene, perché il rumore dei popcorn calpestati era troppo forte. Ma Frank Capra credeva fermamente nel valore del suono in presa diretta e dunque inventò della nuova neve, fatta per lo più di sapone, che veniva pompata dalle macchine utilizzate per il vento artificiale. Furono impiegati più di 20.000 litri di questa miscela, sicuramente per un po' non ci fu bisogno di dare una pulita al set!
It was a wonderful flop!
Nonostante ora il film sia tra i classici più universalmente amati, all'epoca non raccolse il successo che Capra sperava, anzi, fu un vero fiasco! «La vita è meravigliosa» trovò però poi una seconda giovinezza negli anni '70, grazie a un errore dell'ufficio copyright della casa di produzione: infatti, nel 1974, non furono rinnovati i diritti del film e qualunque canale televisivo poteva trasmetterlo senza pagare le royalty. Solo negli anni '90 la casa di produzione riuscì a riacquistarne i diritti ma nel frattempo il film era passato in TV gratis centinaia di volte, e il mondo intero ormai lo conosceva a memoria!
Il film preferito
Frank Capra e James Stewart hanno una cosa in comune: entrambi consideravano «La vita è meravigliosa» il loro film preferito! E a quanto pare non sono gli unici: quando nel 2004 la BBC ha indetto un sondaggio su quale fosse il miglior film a non aver mai vinto un Oscar in tantissimi, a quasi 60 anni dall'uscita, hanno indicato proprio questo film, che alla fine si è classificato al secondo posto, subito dietro a «Le ali della libertà».