8 buoni motivi per vedere a teatro «Newsies – Il Musical»

Ecco perché non dovete perdere lo spettacolo in scena a Milano fino al 27 dicembre


10 Novembre 2015 alle 17:11

Il musical «Newsies», in scena al Barclays Teatro Nazionale di Milano fino al 27 dicembre, mantiene le promesse fatte lo scorso giugno durante la presentazione alla stampa e offre due ore e 30 minuti di grande spettacolo, all'altezza (sotto ogni aspetto) dei migliori show di Broadway e del West End londinese.

Se abitate a Milano e dintorni, fate in modo di andare a vederlo, non ve ne pentirete. Ma se non siete ancora convinti, ecco 8 buoni motivi per correre a prenotare i vostri biglietti.  

è Molto meglio del film

«Newsies» è anche un film Disney del 1992 («Gli strilloni» è il titolo italiano) che all'epoca fu ignorato dal pubblico. Solo qualche anno dopo, grazie all'homevideo, è stato riscoperto e rivalutato. Pur non essendo un capolavoro, il film ha il merito di raccontare in musica una storia vera che scalda il cuore. Protagonisti, i giovanissimi strilloni newyorkesi, quasi tutti orfani, che nel 1899, per far valere i propri diritti, si ribellarono ai giganti dell'editoria bloccando le vendite dei loro quotidiani. Sul palco del Nazionale questa storia vi emozionerà fin dalla prima scena, riuscendo nell'impresa di non essere mai mielosa o stucchevole.  

Credere in un sogno

Se amate le storie alla Davide e Golia, «Newsies» fa al caso vostro. Il Davide in questione si chiama Jack Kelly, giovane con precedenti per furto che sogna di lasciare New York per trasferirsi a Santa Fe, nel New Mexico: «Meglio vivere una grande vita in una piccola città che vivere una piccola vita in una grande città» è il suo motto. Se (e come) il suo sogno si avvererà dovete scoprirlo a teatro, ma la verità è che lo stesso «Newsies» è un sogno diventato realtà, quello del suo regista, Federico Bellone. È stato lui, da sempre grande fan del film, a convincere la divisione teatrale della Disney a portare lo show in Italia. 

Benvenuti a New York

Fin dall'ingresso in teatro vi ritroverete nella New York City del 1899. Il sipario, infatti, riproduce la Grande Mela dell'epoca vista dall'alto. La scenografia vera e propria (opera di Hella Mombrini e Silvia Silvestri), illuminata da Valerio Tiberi, è quanto di meglio si sia visto su un palcoscenico italiano negli ultimi anni. Si riconoscono alcuni caratteristici edifici di Manhattan (come il Flatiron building), ma a colpire di più è il senso di profondità: il palco del Nazionale non è mai sembrato così grande.  

Not lost in translation

I puristi preferiscono i musical in lingua originale, ed è difficile dare loro torto, ma l'adattamento italiano è necessario per attirare in sala il grande pubblico. Quello di «Newsies», curato per i dialoghi da Alice Mistroni e per i testi delle canzoni da Franco Travaglio, merita la promozione a pieni voti, in particolare il testo di «Santa Fe», che apre lo show e ci fa conoscere Jack. 

Molto efficace anche la scelta dei costumi da parte di Marco Biesta: quasi tutti i Newsies italiani, a differenza dei loro colleghi di Broadway, consegnano i quotidiani rigorosamente in maniche corte (e senza l'ingombrante borsa portagiornali). Tutto questo rende più spettacolari e fresche le coreografie.

Inoltre, sappiate che «Newsies» può contare su una grande orchestra di 12 elementi, una rarità di questi tempi. La supervisione musicale è curata da Simone Manfredini.

Un protagonista impeccabile

Jack Kelly ha il volto e la voce di Flavio Gismondi, 26enne talento romano che a noi ricorda il giovane Massimo Ranieri. Anche voi sarete conquistati dalle sue impressionanti doti vocali (in «Santa Fe» e «Credere in un sogno», quest'ultima in duetto con Giulia Fabbri) e dalla sua recitazione, capace di trasmettere l'arroganza di Jack ma anche tutta la sua insicurezza. Peccato solo che non sia disponibile il cd dello spettacolo, secondo noi andrebbe a ruba.

Un cast incantevole e acrobatico

Oltre che a Flavio «Jack» Gismondi, «Newsies» appartiene a Giulia Fabbri (Katherine), a Roberto Tarsi (David), ad Andrea Fazio (Gruccia) e agli altri strilloni (qui l'elenco completo), protagonisti delle incredibili coreografie di Gillian Bruce. Dopo un po' abbiamo smesso di contare gli applausi a scena aperta, inevitabili di fronte a tanta bellezza.

Guidati dall'acrobatico Giovanni Abbracciavento (interprete di Razzo), che finalmente ha la possibilità di mostrare tutto il suo talento in un ruolo importante, i Newsies italiani sono davvero incantevoli. Menzione speciale per Simone Leonardi, attore e regista che non delude mai: qui è un memorabile «cattivo», il magnate dell'editoria Joseph Pulitzer.  

Una sirenetta di nome Edda

Il comic relief di «Newsies» è affidato al personaggio di Edda Esposito, proprietaria del locale di burlesque dove si rifugia Jack per sfuggire ai nemici. Una tipica «sciantosa», confidente dei potenti, che Simona Patitucci interpreta con simpatica esuberanza. Sono passati 26 anni da quando al cinema Simona cantava e recitava nel mitico cartoon Disney «La sirenetta», ma la bellezza della sua voce e la sua simpatia sono rimaste intatte.

In una parola, Magnificent!

Ripensandoci, forse per convincervi ad andare a vedere «Newsies» sarebbero bastate le parole (e le lacrime di commozione) dell'americana Noni White, co-autrice (con il marito Bob Tzudiker) della sceneggiatura del film originale. Alla fine della prima ufficiale di giovedì 5 novembre è stata invitata sul palco dal regista Federico Bellone e singhiozzando ha detto: «Every moment is magnificent».

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