Antonello Venditti, uno dei cantanti più popolari in Italia ed emblema della Scuola Romana, l'8 marzo compie 69 anni.
Nel corso della sua lunga carriera, iniziata nel 1969, ha saputo affrontare tematiche politiche e sociali, calandosi però anche nel personale e mettendo in musica i suoi sentimenti e l’amore. Il suo stile al pianoforte e la sua vocalità lo hanno reso unico nel panorama italiano, dove è uno degli artisti con il più alto numero di album venduti, circa 30 milioni di copie.
Per augurargli buon compleanno abbiamo selezionato cinque canzoni tra le più famose di Venditti, che rappresentano anche dei momenti importanti per la sua carriera, da «Notte prima degli esami» a «Ci vorrebbe un amico».
«Notte prima degli esami»
Probabilmente la canzone più celebre di Antonello Venditti, che ha dato anche il titolo al film del 2006. Il brano racconta la storia di due ragazzi che si incontrano la notte prima della maturità, tra riferimenti a Roma, la sua vita notturna d’estate e i mondiali di calcio.
Ma il testo ci riporta anche agli esordi di Venditti al celebre Folkstudio di Roma: i «quattro ragazzi con la chitarra e un pianoforte sulla spalla» sono lui e i suoi colleghi De Gregori, Bassignano e Lo Cascio con cui mosse i primi passi musicali. A fine concerto, infatti, gli altri portavano via facilmente le chitarre mentre a lui toccava il compito più duro di caricarsi il pianoforte.
«Sotto il segno dei pesci»
Quale miglior canzone per celebrare il compleanno di Venditti? Il pezzo, pubblicato a marzo 1978, fa proprio riferimento al segno zodiacale del cantautore romano e in copertina ritraeva un pesce blu e uno arancione. La canzone, come spesso accade, rappresenta anche un bilancio sulla generazione di Venditti, pronta a passare dagli anni fortemente politici del ’68 a una nuova epoca più disimpegnata.
In questo modo riflette anche sul passaggio dai primi dischi, decisamente impegnati e pieni di critiche sociali, a un futuro dominato da brani più romantici. Venditti decide di citare nel testo alcuni suoi amici, come Marina che aveva abbandonato Roma per lavorare in una scuola e Giovanni che partecipava a Puntoradio, una delle prime radio libere in Italia, lavorando insieme a Vasco Rossi.
«Grazie Roma»
È impossibile separare Venditti dalla sua città natale, di cui ha cantato molti aspetti e che ha fatto da sfondo a diverse sue canzoni. Nato nel quartiere Trieste, nella zona centro-nord della Capitale, ha anche studiato alla Sapienza ritirando la laurea solo nel 1999 con una lezione-concerto in Aula Magna.
Venditti è inoltre un grande tifoso della AS Roma, per la quale ha composto due inni, «Roma Roma» e «Grazie Roma», quest’ultima scritta in occasione del secondo scudetto giallorosso. Il 15 maggio 1983, infatti, per celebrare lo scudetto Venditti si esibisce al Circo Massimo, registrando un album dal vivo che viene pubblicato qualche mese dopo. Nel 1984 organizza anche un secondo concerto al Circo Massimo, trasmesso in diretta TV, in occasione della finale di Coppa dei Campioni della Roma.
«Ci vorrebbe un amico»
Nel 1984 Venditti pubblica «Cuore», che vincerà la Vela d’Oro come album più venduto dell’anno ed è uno dei suoi dei dischi più celebri. Il singolo di lancio è «Ci vorrebbe un amico», enorme successo scritto dopo una delusione amorosa, quando la moglie Simona Izzo lo aveva lasciato per Maurizio Costanzo.
Il risultato è una grande ballata romantica, in cui Venditti stuzzica anche il noto conduttore inserendo nel testo la frase «tutto il resto è vita», che Costanzo utilizzava alla fine dei suoi programmi. Il brano è talmente famoso che Venditti canterà in una canzone successiva, «Centocittà», «io che cercavo un amico guarda quanti ne ho» ed è stato citato anche da Roberto Vecchioni nei versi «ci vorrebbe una donna per dimenticare un amico».
«Che fantastica storia è la vita»
Dopo un periodo di grandissimi successi commerciali, da «In questo mondo di ladri»(1988) a «Benvenuti in Paradiso» (1991) e «Prendilo tu questo frutto amaro» (1995), Venditti ritorna nel 2003 con «Che fantastica storia è la vita», tra i suoi brani più riusciti nel narrare quattro diverse storie di determinazione e lotta.
Il testo vede l’emblema dei personaggi che spesso Venditti ha raccontato, capaci di lottare anche quando la vita gli pone delle dure prove, come la bambina Aisha che ha perso i genitori in un naufragio («sono la quarta di tremila persone/su questo scoglio di buona speranza»). Si tratta di un testo molto intenso, in un brano in tipico stile Venditti dominato dal sassofono, che dà il titolo all’album in cui ricompare uno dei suoi amici di sempre. Parliamo di Francesco De Gregori, che duetta nella canzone «Io e mio fratello» e con cui aveva esordito nel 1972 nel disco «Theorius campus».
«Siamo amici da 50 anni ma pensavamo che le nostre voci non andassero d’accordo. Invece... Vi aspettiamo al nostro grande concerto allo Stadio Olimpico di Roma il 5 settembre 2020!»
Annunciato durante la quinta puntata di "X Factor 2019", il grande evento del 2020 riunirà i due cantautori romani nel cuore della Capitale dopo cinquant'anni