Elodie: «Tutta colpa mia» è un album ricco di amore, l’intervista

La parola «amore» ricorre 50 volte nel disco. Elodie ci racconta il suo progetto, le collaborazioni e la solidarietà tra donne, tra cui quella con Emma Marrone

17 Febbraio 2017 alle 10:49

Quando incontri Elodie Di Patrizi, capisci subito di avere davanti una persona con le idee chiare e con la grinta giusta per affrontare un nuovo anno di duro lavoro. Nota al pubblico per la sua partecipazione al talent Amici di Maria De Filippi, Elodie ha trascorso un 2016 ricco di impegni; l'artista, presa sotto l'ala di Emma Marrone, ha infatti aperto i suoi concerti e ha partecipato al progetto «Amiche in Arena», condividendo il palco con grandi nomi della musica italiana al femminile, come Loredana Berté. La partecipazione alla 67° edizione del Festival di Sanremo ha permesso a Elodie di interpretare sul palco dell'Ariston la canzone «Tutta colpa mia», scritta, tra gli altri, anche dalla stessa Emma.

Venerdì 17 febbraio esce il suo secondo album, che prende il nome proprio dal brano sanremese: Tutta Colpa Mia è un disco che parla di amore sotto ogni forma (la parola ricorre circa cinquanta volte in tutto l'album, di cui ventisei nella canzone portata a Sanremo) e che ha forti richiami soul sia nei suoni che nell'intenzione vocale di Elodie. Tra le collaborazioni dobbiamo citare il notevole duetto con Zibba e la firma di alcune delle penne più interessanti degli ultimi anni nell'ambito della musica leggera italiana: da Ermal Meta Amara (autrice del brano portato a Sanremo da Fiorella Mannoia), da Federica Abbate Giovanni Caccamo.

Elodie inaugurerà il tour per la presentazione del disco con il live del 26 aprile all'Alcatraz di Milano: probabilmente sul palco ci sarà una sorpresa, se volete sapere quale vi consigliamo di leggere l'intervista.


Ciao Elodie, come ti senti in questo post-Sanremo?
Sono molto felice, ho dato il massimo; avevo paura di non essere all'altezza, ma devo dire che sono soddisfatta del carattere che ho tirato fuori. Era la cosa che mi premeva di più.

Quali differenze hai riscontrato rispetto all'esperienza televisiva che avevi già vissuto, quella di Amici?
Beh, intanto è stato liberatorio. Non ho mai pensato "E adesso cosa faccio?"; quando ero ad Amici dovevo sempre capire cosa migliorare, dovevo scontrarmi di continuo anche con i miei limiti personali. A Sanremo queste tensioni non ci sono: non ho sentito la competizione. Ho avuto il piacere di condividere un palco importante con artisti dello spessore di Fiorella Mannoia e Ron. Ero felice, punto.

E adesso esce "Tutta colpa mia": com'è nato questo disco?
Lo scorso anno sono stata impegnata molto, per cui ho iniziato a lavorarci intorno a dicembre. Però ho provinato tutti i pezzi che mi sono arrivati e la decisione su quali canzoni inserire nell'album è stata molto ben ponderata. L'aiuto dei miei collaboratori è stato prezioso in questo senso. Sono soddisfatta: ci sono delle collaborazioni che non mi aspettavo e di cui sono felice. Per esempio Zibba era un artista che stimavo molto e mi ha fatto piacere poter duettare con lui.

Com'è nato questo featuring?
In maniera molto spontanea: inizialmente dovevo solo cantare la canzone scritta da lui, ma mi sono detta «Perché non farla insieme, visto che lui mi piace molto?». Secondo me si amalgano bene le nostre voci.

Emma invece è produttrice e co-autrice di tre brani.
Lei è stata fondamentale: sapere che c'è un'altra donna, artista, che crede nel mio progetto è davvero tanto bello. In un mondo in cui le donne sgomitano tra di loro, mi sento fortunata: è un valore aggiunto. È una fortuna sapere che non siamo sempre in competizione.

Tu hai anche partecipato al tour «Amiche in Arena», quindi sai cosa voglia dire la solidarietà femminile.
Anche la mia manager è una donna: io credo molto nell'unione tra donne. È un legame speciale, ci sono cose che solo noi donne possiamo capire, ma non perché io voglia sminuire l'uomo, anzi: però penso che quando c'è unione tra donne, c'è qualcosa in più.

Sapevi che nel tuo disco compare per una cinquantina di volte la parola "amore"?
Come cinquanta? Pensavo fossero ventotto! Ma allora sono proprio romantica. In effetti se ci pensi, è normale: ho ventisei anni, di politica non voglio parlare, posso parlare di vita... però quando parli di vita, alla fine, si tratta sempre di rapporti interpersonali. Quando vivi, vivi in mezzo agli altri: l'amore, indipendentemente dal fatto che sia per il tuo compagno, per i tuoi genitori o per gli amici, è sempre in primo piano.

C'è una canzone del disco che ti ha colpito così tanto da pensare che avresti potuto scriverla tu?
Ce ne sono tante. «La verità», brano scritto di Amara, mi fa stringere lo stomaco da quanto è bello; mi piace molto anche «Fine», nella sua semplicità.

Amara è il filo rosso che ti lega alla Mannoia, visto che è anche autrice della canzone che Fiorella ha portato a Sanremo.
Sono due donne incredibili: Fiorella Mannoia è una delle regine della musica italiana e ha avuto molta umiltà nel rimettersi in gioco pur non avendo bisogno di una competizione canora. Sono felice anche per Amara perché è una brava artista e anche una brava cantante.

Come ti senti ora che affronterai il tuo tour?
Sono tesa, però ho le spalle larghe [sorride]. Vedremo che tipo di risposta ci sarà: io farò del mio meglio.

Sul palco sarai sola o ci saranno ospiti?
Se fosse libera, potrebbe esserci Loredana Bertè. Io sono in brodo di giuggiole, spero venga!

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