Frah Quintale, «Regardez Moi»: un disco di treni, città, amori e sbronze

Vi ricordate la classe di Neffa negli anni '90? Aggiungete le basi elettroniche contemporanee e scoprirete il mondo di Frah Quintale

Frah Quintale - La copertina di «Regardez Moi»
24 Novembre 2017 alle 11:41

Esce oggi sotto etichetta Undamento «Regardez Moi» («Guardatemi», ndr), l'album di Frah Quintale che parla di treni, città, sbronze e amori. L'origine del nome di questo artista risale ai Fratelli Quintale, progetto rap bresciano attivo dal 2006 al 2015 molto noto nella scena underground italiana. Adesso Frah, una delle due metà di quel progetto, è pronto ad affrontare un percorso solista, in compagnia del producer Ceri, da sempre la sua preziosa spalla.

«In copertina ho composto un collage di fotografie scattate durante quest’ultimo anno che vanno a formare la sagoma della testa gigante, un po’ come dire che tutto quello che ho messo nel disco, è ispirato dalle persone che mi circondano e dalle esperienze che ho vissuto, mentre il titolo fa riferimento ad una scritta dipinta dallo street artist bresciano Filippo Minelli su un palazzo costruito a Brescia nei primi anni ‘90 (costruzione mai portata a termine e rimasta abbandonata per quasi due decenni, diventando in seguito, luogo di accampamento per senzatetto ed emarginati). Ho scelto questo titolo perchè, oltre a collegarmi al mondo dei graffiti, per me è stato una fonte di crescita significativa. Mi piaceva il fatto che Minelli avesse reso in qualche modo “poetico” un luogo estremamente crudo.»

Abbiamo deciso di intervistare Frah Quintale perché questo disco, nel panorama della musica indipendente italiana contemporanea, merita un'attenzione particolare.

Ascolta «**Regardez Moi**»

Ciao Frah, puoi presentarti ai lettori che ancora non ti conoscono?
«Ciao a tutti, sono Frah Quintale, ho iniziato a fare musica ai tempi della scuola e da un anno vivo a Milano, lavoro negli studi di Undamento e il 24 novembre esce il mio primo disco ufficiale “Regardez moi”».

Cantautore, rapper, artista di graffiti… cosa rispondi ai tuoi parenti quando ti chiedono che lavoro fai?
«In questi anni ho fatto un po’ di tutte e tre le cose ma sulla mia carta d’identità ho fatto scrivere musicista, quindi tra le tre opzioni sceglierei questa».

Con la playlist «Lungolinea» ci hai accompagnati piano piano verso l’uscita dell’album. Possiamo considerare «Lungolinea» come una sorta di backstage?
«Lungolinea contiene un po’ di contenuti extra e una serie di messaggi vocali che ho inviato e ricevuto nel periodo di lavorazione del disco e che raccontano un po’ quello che succede dentro e fuori dallo studio. Avevo tanto materiale da parte e volevo in qualche modo dargli vita, la playlist ci è sembrata un buon mezzo per farlo».

Come hai vissuto il trasferimento da Brescia a Milano? In «visualizzato 02» sembravi abbastanza in crisi con i mezzi pubblici; in «Avanti / Indietro» parli di quanto ti costa questa nuova città. Adesso Milano ti è più familiare?
«In realtà ci ho abitato per un anno nel 2014 ma dopo un paio d’ anni in cui ero tornato a fare il pendolare, ho deciso di ristabilirmi qui. Ora mi sento un po’ più di casa e anche se da “visualizzato 02” non sembrerebbe, ho un buon senso dell’orientamento».

La mia canzone preferita è «Si, ah», che riassume bene l’attitudine chilling di chi sa trovare il modo di stare bene anche a casa. Parla di un momento specifico o ti piace vivere così?
«“Si AH” è uno story telling che racconta la classica situazione del weekend a casa con una ragazza. Sono uno a cui piace molto uscire e fare festa, ma a volte mi va anche di prendermi dei momenti in cui stacco il telefono e non penso più a nulla».

Correggimi se sbaglio: rispetto al progetto dei fratelli Quintale, adesso c’è molto più romanticismo nella tua musica.
«Si, ci sono anche state delle situazioni che mi hanno portato ad esserlo e poi forse, rispetto al progetto FQ, scrivere in studio da solo è più una sorta di confessionale in cui siamo io e il foglio che ho davanti. È naturale che risaltino aspetti molto più intimi nella mio modo di scrivere».

Il lavoro pregevole di Ceri riesce a inserirti tra la classe anni ’90 di Neffa, il nuovo cantautorato che fonde rap, pop e jazz (penso alla scuola Macro Beats con Ghemon e Mecna) e un po’ di sano «indie» che nell’ultimo anno è tornato anche in radio. Quando siete in studio come date forma ai pezzi? Quanto c’è di tuo nelle basi?
«In studio non abbiamo un modo preciso di lavorare, a volte inizio dei brani suonando il minimo indispensabile per registrare un provino e in una seconda fase lavoriamo sul pezzo assieme. A volte invece, nel metodo più “Classico” Ceri ha delle idee di partenza su cui io scrivo e partiamo con il lavoro da lì».

Devo ammettere di essere partita un po’ prevenuta, mesi fa, quando ho visto le immagini con la «testa di cartapesta», perché la storia di Frank Sidebottom mi aveva colpito molto e mi sembrava un’usurpazione. Dopo aver ascoltato il disco ho in parte cambiato idea. Come nasce la storia della testona?
«Con il mio primo ep (2004), avevo colorato circa 200 copertine a mano e spesso disegnavo la mia caricatura. Volevo utilizzare questo personaggio per questo nuovo disco e guardando qualche tutorial su come realizzare una maschera, mi è uscito quello del film “Frank”. La tecnica per costruirla è quella e sapevo che sarebbe stato chiaro il riferimento al film, magari qualcuno se lo va pure a vedere e gli piace. Sono uno che ha scoperto tantissima musica tramite i campioni nell’hip-hop e sono dell’idea che sia positivo quando delle cose te ne fanno scoprire altre».

So che tra i tuoi ascolti preferiti ci sono artisti molto sofisticati come Anderson .Paak, Air, Madlib. Se dovessi spiegare a un pubblico più eterogeneo che musica fai, quali artisti popolari indicheresti?
«Mi ispiro molto all’America e alla Black Music in generale, potrei dirti che su certi pezzi i N.E.R.D di Pharrel Williams e gli Outkast, sono fonte di ispirazione da sempre».

Quali sono i ringraziamenti più sentiti che vuoi fare per questo album?
Ringrazio la mia Label Undamento per tutto l’impegno sul progetto poi Ceri, Eugenio Bambini, Gigi Barocco e Pietro paletti per aver contribuito alla realizzazione del disco, Sofia Girelli che è stata indispensabile per l’artwork del cd, la mia famiglia, le persone che ho vicino e infine tutti quelli che ascoltano, che hanno ascoltato e che ascolteranno la mia musica.
Ci vediamo ai live!

Tour

23-11-2017 BOLOGNA - Locomotiv
01-12-2017 BRESCIA - Latteria Molloy
02-12-2017 LUCCA - Ultra Twist
09-12-2017 MILANO - Ohibò
15-12-2017 SANT’EGIDIO VAL VIBRATA (TE) - Dejavu
16-12.2017 CECCANO (FR) - Officine Utopia
22-12-2017 RAVENNA - Bronson @ Passatelli in Bronson
23-12-2017 RONCADE (TV) - New Age Club
05-01-2018 NAPOLI - Spazio Intolab
06-01-2018 AVELLINO - Tilt
12-01-2018 CAVRIAGO (RE) - Circolo Kessel
20-01-2018 TORINO - Astoria
26-01-2018 ROMA - "Tutta la Notte" @ Ex Magazzini
27-01-2018 LIVORNO - The Cage Theatre
02-02-2018 FERMO (FM) - Heartz
03-02-2018 MONTELUPO FIORENTINO (FI) - Otto Bit
17-02-2018 ROSA' (VI) - Vinile
23-02-2018 PAVIA - Spaziomusica
24-02-2018 MODENA - Vibra Club
03-03-2017 VARESE - Cantine Coopuf
17-03-2018 PARMA – Mu
30 -03-2018 RIETI – Le Scuderie

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