Domenico Modugno e la sua « Nel blu, dipinto di blu» non solo vincono il Festival, ma diventano un fenomeno mondiale
Per quanto sia annunciato come il Festival del rinnovamento, quello che va in scena al Salone delle Feste del Casinò dal 30 gennaio al 1° febbraio 1958 è molto di più, ovvero un evento rivoluzionario che entrerà nella leggenda della musica italiana. A prima vista, l’elenco dei cantanti convocati dall’ATA (Azienda Turistico lberghiera), la società che gestisce il Casinò e che da quest’anno organizza il Festival senza l’intervento della Rai, non presenta grandi elementi di rottura. A fare notizia è soprattutto il ritorno in gara di Nilla Pizzi dopo cinque anni di assenza, mentre il debutto di Domenico Modugno con « Nel blu dipinto di blu» è salutato con perplessità dai puristi del Festival. È la prima volta, infatti, che un interprete in gara è anche autore della sua canzone. Il favorito della vigilia, oltre a Nilla Pizzi, è Aurelio Fierro, cantante avellinese popolare anche negli Usa grazie al successo di « Scapricciatella». Gli vengono assegnate ben sei canzoni, una in più di quelle che canta Claudio Villa.
Tra i debuttanti, il più promettente è Johnny Dorelli, ventenne brianzolo cresciuto negli Stati Uniti. Il suo stile e la sua voce ricordano quelli dei grandi crooner italoamericani Frank Sinatra e Tony Bennett. Quando il giovane attore Gianni Agus e l’annunciatrice Rai Furia Colombo danno il via al Festival, il 30 gennaio, non hanno idea di quello che sta per accadere.
Perché Domenico Modugno e la sua « Nel blu, dipinto di blu» non solo vinceranno il Festival ma divente-
ranno un fenomeno mondiale, arrivando al primo posto della classifica americana e trionfando alla prima cerimonia dei Grammy, gli Oscar della musica statunitense. In tre minuti, insomma, gridando « Volare oh oh» e spalancando le braccia, Modugno spazza via la polvere del passato e proietta la musica italiana verso il futuro.
La tradizione si deve accontentare del secondo e terzo posto di Nilla Pizzi con « L’edera» (che in seguito vincerà la prima edizione di « Canzonissima») e « Amare un’altra». Ancora più giù il reuccio Claudio Villa, quarto con due canzoni ex aequo, « Campana di Santa Lucia» e « Giuro d’amarti così».
Grazie alle vendite di « Nel blu, dipinto di blu», le canzoni del settimo Festival di Sanremo registrano record irripetibili. Solo il brano di Modugno arriverà a vendere circa 30 milioni di copie nel mondo. Il Festival torna a essere una fabbrica di successi intorno al quale l’attenzione del pubblico e della stampa ha raggiunto livelli inimmaginabili nel 1951, quando Nilla Pizzi, Achille Togliani e il Duo Fasano debuttarono davanti a pochi e distratti clienti del Casinò di Sanremo.