Festival di Sanremo 1968

Vittoria a « Canzone per te» di Sergio Endrigo, secondo posto a « Casa bianca» di Marisa Sannia e Ornella Vanoni, terzo a « Canzone» di Celentano e Milva

27 Gennaio 2015 alle 14:18

Dodici mesi dopo la tragedia nessuno a Sanremo parla del suicidio di Tenco. La camera dell’Hotel Savoy dove il cantautore si tolse la vita è vuota e in riviera regna il sorriso. Persino Adriano Celentano e Don Backy, acerrimi rivali dopo la rottura di qualche mese prima, sembrano aver firmato un patto di non aggressione. In compenso, un mitomane annuncia l’imminente esplosione di alcune bombe per vendicare la morte di Tenco.

Le canzoni in gara sono 24, selezionate da una commissione di cui fa parte anche Renzo Arbore. Sulla carta il cast è prestigioso, e non a caso Sorrisi definisce il 18° Festival come « il più adulto di quelli finora svoltisi nella città dei fiori». Due tra le migliori canzoni in gara sono firmate da Don Backy, « Casa bianca» e « Canzone», ma il cantautore pisano non può interpretarle per il veto imposto da Celentano (editore dei due brani) dopo che Don Backy gli ha chiesto 200 milioni di danni accusandolo di tenere una doppia contabilità. « Casa bianca» viene data a Ornella Vanoni e a Marisa Sannia mentre lo stesso molleggiato si prende « Canzone». Oltre a Celentano, i divi del Festival sono Tony Renis, Milva, Little Tony, Ornella Vanoni, Domenico Modugno, Iva Zanicchi, Gigliola Cinquetti, Johnny Dorelli, Pino Donaggio e Sergio Endrigo. Quest’ultimo, che come sempre si fa notare per la sua modestia (Sorrisi lo definisce « il cantautore che pensa ma che detesta di passare per un intellettuale»), è abbinato al brasiliano Roberto Carlos, una delle prestigiose star internazionali di questo Festival. Le altre sono il già leggendario Louis Armstrong, il soulman americano Wilson Pickett (abbinato a Fausto Leali con « Deborah»), l’inglese Shirley Bassey, gli habitué Paul Anka e Dionne Warwick.

Tra i debuttanti spicca una sedicenne palermitana, Giusy Romeo, in arrivo dal Festival di Castrocaro. Abbinata al francese Sacha Distel, canta «No amore» ma le giurie la bocciano.

Per lei il successo arriverà nel 1982 con un nuovo nome d’arte, Giuni Russo, e il tormentone « Un’estate al mare». Si fa notare anche l’esordiente Al Bano, 24enne pugliese di Cellino San Marco, che arriva al Festival forte del successo estivo di « Nel sole». Da alcune settimane frequenta Romina Power, figlia del divo hollywoodiano Tyrone Power e dell’attrice Linda Christian. Arriva da Napoli, invece, il diciassettenne Giovanni Calone, in arte Massimo Ranieri. Canta « Da bambino» in abbinamento con I Giganti, ma il Festival non è ancora pronto a dargli quelle soddisfazioni che Ranieri troverà negli anni successivi a « Canzonissima».

La classifica della prima serata vede al primo posto Marisa Sannia e Ornella Vanoni con « Casa bianca» davanti a « Gli occhi miei» di Wilma Goich e Dino. Tra i bocciati, Peppino Gagliardi e Pino Donaggio. La seconda serata passa alla storia per l’esibizione di Louis Armstrong, portato in Italia dall’impresario Pier Quinto Carriaggi. Il mostro sacro del jazz esegue la sua versione di « Mi va di cantare», dopodiché attacca subito con un altro pezzo, invitando l’orchestra a seguirlo. Dietro le quinte è il panico fino a quando Pippo Baudo non entra in scena e, scusandosi, interrompe l’esibizione. La serata si conclude con « Canzone per te» di Endrigo al primo posto davanti a « Canzone» di Celentano e a « La tramontana» di Gianni Pettenati e Antoine. Alle giurie è piaciuta molto anche l’orecchiabile « Quando m’innamoro» di Anna Identici, ex valletta di Mike Bongiorno nel programma « La fiera dei sogni». Tra i bocciati ci sono nomi illustri: Tony Renis, Domenico Modugno, Johnny Dorelli (in gara con « La farfalla impazzita» di Lucio Battisti), Shirley Bassey (il suo brano « La vita» diventerà un successo internazionale) e Iva Zanicchi.

La serata finale è vivacizzata dalle star straniere (Armstrong, Pickett e Dionne Warwick) e da Adriano Celentano che offre al pubblico del Casinò un’altra esibizione da ricordare: il molleggiato, infatti, dà la mancia al tecnico che gli sistema l’asta del microfono e si accende un sigaro. Poi, in attesa dell’annuncio dei risultati, Louis Armstrong e Lionel Hampton danno vita a una breve jam session.

Le giurie premiano la qualità dando la vittoria a « Canzone per te» di Sergio Endrigo, il secondo posto a « Casa bianca» di Marisa Sannia e Ornella Vanoni, il terzo a « Canzone» di Celentano e Milva. Ecco il commento di Sorrisi: « Con la vittoria dell’autore più schivo di pubblicità e di chiasso non si potrà più dire d’ora in poi che per affermarsi sul palcoscenico di Sanremo le canzoni da Festival debbono essere costruite con accorgimenti particolari per colpire immediatamente l’orecchio e la memoria delle giurie. L’importante è che le canzoni siano belle e che gli interpreti non cantino con lo spirito di chi gioca al Casinò». Nei negozi di dischi le canzoni più popolari sono « Deborah» di Leali e « La tramontana» di Antoine, ma nelle settimane successive si affermeranno anche « Gli occhi miei» di Dino, « Canzone» nella versione del suo autore Don Backy e « Canzone per te».

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