Eurovision Song Contest: numeri e curiosità di uno show unico al mondo

Niente viene lasciato al caso: non potrebbe essere altrimenti, in una macchina che viene messa in moto ogni anno da migliaia di persone e che culmina in un programma televisivo visto da oltre 200 milioni di telespettatori

Sul palco dell'Eurovision Song Contest, i qualificati delle prima semifinale  Credit: © eurovision.tv
10 Maggio 2017 alle 16:14

Uno spettacolo curato nei più minimi dettagli. Niente viene lasciato al caso all'Eurovision Song Contest: non potrebbe essere altrimenti, in una macchina che viene messa in moto ogni anno da migliaia di persone e che culmina in uno show visto da oltre 200 milioni di telespettatori in tutto il mondo.

Lo spettacolo viene provato più e più volte. Certo, non c'è l'orchestra come a Sanremo e questo rappresenta una difficoltà (e forse un piacere) in meno, ma il lavoro da fare è comunque tantissimo. Anzi, la precisione è indispensabile con esigenze di messa in scena diverse da Paese a Paese e con un apparato tecnologico impressionante. Qualche numero? Ci sono 180 chilometri di cavi, 258 casse, 212 microfoni, 30 telecamere (19 per la diretta, con due registi).

Quest'anno tutto è iniziato dieci giorni prima del debutto tv. Dal 30 aprile al 4 maggio i cantanti impegnati nelle due semifinali hanno provato la loro esibizione per intero due volte. Non si mette a punto solo la parte vocale e quella dei movimenti, ma si controllano anche i movimenti delle camere, gli stacchi della regia e gli eventuali effetti speciali, comprese le proiezioni sullo schermo Led da mille metri quadrati: tutto è controllato in Arena e sui monitor dalle delegazioni nazionali che accompagnano l'artista, perché qualche particolare può essere ancora modificato per la resa televisiva. Le due semifinali, poi, vengono riprovate per intero, conduzione compresa, altre tre volte. Una delle tre prove viene trasmessa in via riservata alle giurie sparse per tutta Europa che votano in totale segretezza. Se capitasse un grave problema tecnico in diretta, nessun problema: c'è almeno una prova filmata con tutti i cantanti vestiti esattamente come per la diretta (si chiama "dress rehearsal") e può essere mandata in onda come "salvagente".

Lo stesso accade per la finale: tre prove intere prima dello show trasmesso in tv. Probabilmente non accade con la stessa precisione per nessun altro spettacolo al mondo. A differenza di quanto accade a Sanremo, di spazio per l'improvvisazione non ce n'è. Insomma, nessun "bello della diretta".

Quando ha provato Francesco Gabbani? Le "big 5", i Paesi europei di diritto in finale, Italia compresa, sono arrivate il 5 maggio. Francesco Gabbani ha "assaggiato" il grande palco di Kiev nel primo pomeriggio. C'era, ad esempio, da prendere le misure di un palco tanto più grande rispetto all'Ariston (gli artisti hanno a disposizione 350 metri quadri, mentre all'Ariston in 384 ci devono stare anche orchestra e scenografia!) e da sperimentare l'effetto dell'inserimento dei quattro coristi perché tutto funzionasse alla perfezione.

La cosa più divertente? Vengono provati anche i voti e la proclamazione dei vincitori. Ovviamente i voti sono inventati e vincono Paesi a caso. A gioire non sono gli artisti veri, ma tecnici e collaboratori che fingono per una volta di essere le star!

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