Il menestrello di Duluth, il poeta del Rock, cantautore di protesta, o forse no, con la sua voce inconfondibile Bob Dylan ha attraversato infinite fasi della storia della musica. Dal folk al rock, dal blues al gospel, si è preso fischi dai fan quand'è passato alla chitarra elettrica, ha pubblicato dischi di rock cristiano e cover di Frank Sinatra, senza mai eseguire la stessa versione di un brano da un concerto all'altro. Ancora oggi, alla veneranda età di 74 anni, tirarlo giù da un palco è pressoché impossibile e anche se la sua voce è cambiata ne vale sempre la pena.
Lo scorso 16 maggio Blonde on Blonde ha compiuto 50 anni, il primo doppio disco, il primo vero ?concept album? della storia, ma non certo l'unico di Bob Dylan che ha lasciato un segno nel modo di fare musica delle generazioni a venire. Ogni tanto corrono voci di una sua candidatura per il Nobel e tra gli infiniti riconoscimenti che gli sono stati assegnati la giuria del premio Pulitzer nel 2008 l'ha citato per il suo ?profondo impatto nella musica popolare e nella cultura Americana, segnato dalla composizione di testi di potere poetico straordinario?. Per omaggiare questo gigante della poesia e della musica abbiamo selezionato 8 suoi brani per conoscerlo meglio.
Don't Think Twice, It's Alright
Album: The Freewheelin' Bob Dylan Anno: 1963
La melodia di Don't Think Twice, It's Alright è modellata sulla canzone tradizionale Who's Gonna Buy Your Chickens When I'm Gone, fatta conoscere a Dylan dal cantante folk Paul Clayton del quale ha riportato testualmente anche un paio di versi.
Album: The Freewheelin' Bob Dylan e Nashville Skyline Anno: 1963
Scritta e pubblicata originariamente in The Freewheelin' Bob Dylan, Girl From the North Country è stata poi registrata in duetto con Johnny Cash per Nashville Skyline, nel 1969. Ispirata da un viaggio in Inghilterra nel 1962, dove il cantautore era entrato in contatto a Londra con la musica folk locale, si dice che sia dedicata all'ex fidanzata Suze Rotolo, la donna ritratta a braccetto nella celebre copertina dell'album del '63.
Ispirata a detta dello stesso Dylan da Too Much Monkey Business di Chuck Berry, Subterranean Homesick Blues è stato il suo primo singolo a entrare nella top 40 americana. Un testo denso di riferimenti alla cultura pop giovanile degli anni '60, scritto senza dubbio sotto l'influenza della poesia beat di Allen Ginsberg e Jack Kerouac che nel '58 aveva pubblicato The Subterranean (I Sotterranei). Dalla lotta per i diritti civili all'emergere della controcultura fino all'uso ricreativo delle sostanze stupefacenti, nessuno dei temi più scottanti dell'epoca ha impedito il successo inarrestabile di questo brano, entrato nella storia anche per il video promozionale che lo accompagna, considerato uno dei primi video musicali "moderni".
Eseguita live un'infinità di volte e pubblicata nel '65 in Bringing It Al Back Home, Mr. Tambourine Man è stata pubblicata nello stesso anno nell'omonimo album di debutto dei Byrds (che contiene altri brani firmati da Dylan) conquistando la cima della classifica Billboard. In un'atmosfera surreale influenzata a detta dello stesso Dylan da La Strada di Fellini, la canzone è stata interpretata in infiniti modi. Molti hanno trovato riferimenti religiosi, alla musica gospel, alle classiche invocazioni alla musa, ma è forse in fondo solo l'appello del pubblico che chiede al contastorie di cantare ancora un'altra canzone.
Conosciuta in particolare per la sua lunghezza, 11.21 minuti, e per il suo testo chilometrico, Desolation Rowfa parte del sesto album in studio di Dylan. I versi richiamano immagini di personaggi storici, letterari, biblici che vediamo trasportati in un'atmosfera urbana di caos lungo la "Via della povertà", come da titolo della traduzione italiana registrata da Fabrizio De Andrè nel 1974. Cenerentola come Bette Davis, Romeo, sirene di ambulanze in lontananza, Ofelia e Noè, Ezra Pound e T.S. Eliot, tutti prigionieri dell'entropia della Desolation Row.
Like a Rolling Stone non era stata apprezzata dalla casa discografica (la Columbia Records) che non avrebbe nemmeno voluto pubblicarla, sia per la sua lunghezza, più di sei minuti, che per il suo sound elettrico. Per fortuna le cose sono andare diversamente, il brano ha scalato la classifica Billboard americana arrivando al secondo posto ed è diventato presto un successo mondiale. La canzone segna il passaggio di Dylan cantante folk a rock star, diretta, provocatoria e piena di rabbia è stata inserita da Rolling Stone al primo posto nella sua classifica del 2004 delle "500 canzoni più grandi di tutti i tempi".
Un altro grande successo di Bob Dylan, estratto da Blonde on Blonde, Just Like a Woman ha fatto discutere a lungo sulla sua presunta ispiratrice. All'epoca Dylan frequentava la famosa Factory di Andy Warhol e secondo molti sarebbe stata Edie Sedgwick a ispirarla, mentre altri propendono più per la collega Joan Baez. Il verso ?Please don't let on that you knew me when/I was hungry and it was your world? (Non lasciare che sappiano che mi conoscevi quand'ero affamato e questo era il tuo mondo) si riferirebbero agli inizi della relazione della Baez, quando la cantante era molto più famosa di lui.
Considerata da molti critici come il punto più alto della scrittura di Dylan, Visions of Johanna sarebbe stata composta al famoso Chelsea Hotel di New York quando la moglie Sara era incinta, forse durante il blackout che ha colpito la costa Est degli Stati Uniti il 9 novembre del '65. Louise e Johanna, la realtà sensuale e la lontana perfezione, si alternano nella mente dell'autore.