«3 Days to Kill»: trama, trailer e perché vederlo

McG dirige un film in cui Kevin Costner interpreta un'agente internazionale alle prese con un pericoloso terrorista

L'attore in una scena del film  Credit: © Eagle Pictures
5 Maggio 2017 alle 19:37

Dopo «Charlie’s Angels più che mai» e «Una spia non basta», McG dirige «3 Days to Kill», un film con Kevin Costner, Amber Heard e Connie Nielsen. Nato da un’idea di Luc Besson, che ha curato la sceneggiatura del film insieme ad Adi Hasak, la pellicola segue la vicenda di Kevin Costner nel ruolo di una spia internazionale di nome Ethan, alle prese con un ultimo complicato caso e con una decisione di vita personale molto importante.

Girato in Francia, il film è un buon action movie dove l’azione e la tensione sono sempre vive e si combinano alla perfezione con quella giusta dose di ironia, utile al regista per smorzare i toni del racconto.

La trama

Ethan Renner è un’agente della CIA che ha deciso di mettere fine al suo lavoro per dedicarsi alla moglie e alla figlia di dieci anni. Prima di poter raggiungere la compagna a Parigi, lo spregiudicato agente viene coinvolto dall’ambigua Vivi in un ultimo importante caso, con il difficile compito di fermare un pericoloso terrorista. Allo stesso tempo, però, Ethan è costretto a restare per tre giorni di seguito con la figlia Zooey, cercando così di combinare gli impegni di lavoro con quelli della famiglia e affrontando continui ostacoli e pericoli.

Il trailer


Perché vederlo

Continui colpi di scena, fughe da hotel, scontri in metropolitana, adrenalinici inseguimenti in auto costituiscono il fulcro di questo film di McG che, rinunciando a effetti speciali e computer grafica, ha deciso di realizzare dal vivo le scene più spettacolari del film. Girato a Parigi, città co-protagonista della vicenda di Ethan, il film riesce a intrattenere lo spettatore attraverso una storia in cui la vicenda professionale di Ethan e la sua totale devozione al lavoro si scontrano con le esigenze della famiglia e in particolar modo con quelle di una ragazzina che vive con difficoltà il suo rapporto con il padre. Tra le sequenze più complicate da girare, come spiegato dallo stesso regista, c’è quella dell’inseguimento che coinvolge più auto. Ispirata a «Un appuntamento», «C’était un rendez-vous» nella versione originale, cortometraggio di Claude Lelouch, e a «Ronin» di John Frankheimer, la scena è incredibile e talmente reale da trasmettere la sensazione di trovarsi sul posto. Sebbene banale in certi punti, il film resta un prodotto in grado di intrattenere il pubblico grazie anche alla solida presenza di un attore come Kevin Costner.

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