15 novembre 2002: nelle sale italiane arriva The Bourne Identity, film ispirato ai romanzi di Robert Ludlum e con protagonista Matt Damon. Una storia intrigante che tiene incollato allo schermo lo spettatore, suscitando tensione e coinvolgimento, un ritmo intenso e veloce che non fa che costringere chi guarda il film a prestare una maggiore attenzione a quanto accade davanti ai suoi occhi, inseguimenti d'effetto, scene d'azione da togliere il fiato e un cast di attori ben calibrati.
Con The Bourne Identity il genere dei film d'azione rinvigorisce, trasformando questa serie cinematografica in un vero e proprio successo. Diretto da Doug Liman e scritto da Tony Gilroy, il film ha vissuto diversi problemi in fase di produzione ma, nonostante questo, è diventato un vero e proprio cult.
L'origine di Bourne
Il nome Bourne proviene da Ansel Bourne, un predicatore di Rhode Island a cui è stato diagnosticato per la prima volta una sorta di amnesia dissociativa o un disordine di identità. Un giorno, nel 1887, Ansel Bourne si è svegliato senza ricordare chi fosse e ha cominciato una nuova vita in Pennsylvania con il nome di Brown. Tre mesi dopo si è risvegliato di nuovo nei panni di Ansel, visibilmente confuso. L'uomo non capiva perché fosse in Pennsylvania né ricordava nulla della sua nuova vita.
L'ossessione di Liman
Sembra che a parte la personale ossessione del regista per i romanzi di Robert Ludlum ci sia un motivo molto più intimo che ha spinto Doug Liman a dirigere il film. Il padre di Liman ha lavorato per la NSA e molto dei dettagli sulla squadra di assassini chiamata Treadstone si ispirano ai suoi racconti. La cellula Treadstone è stata difatti strutturata sulla base di una vera cellula della CIA che prende il nome di "The Enterprise".
Dov'è finito Bourne?
Curiosa una delle scene iniziali del film. Sono passati poco meno di dieci minuti e Jason Bourne ha salutato il pescatore che gli ha salvato la vita per iniziare la sua avventura. Ripreso di spalle lo vediamo camminare ed è ben visibile sullo schermo. Tutto questo fino a quando un tre ruote non gli passa davanti e due personaggi attraversano lo schermo, fungendo quasi da tendina e impendendo allo spettatore di vedere quanto stia realmente accadendo. Ecco che Jason è scomparso e non sappiamo dove sia. Ad una visione più attenta si può notare che Bourne è in realtà nascosto dietro il camioncino e che sfruttando il movimento di questo scompare nella parte destra dello schermo.
Scelte di stile
Non ci sono titoli di testa all'inizio del film a parte il titolo stesso della pellicola. Una scelta curiosa così come particolare è la lunghezza media delle inquadrature che è pari a 4 secondi.
Location paradisiache
La regione greca che viene mostrata alla fine del film è l'isola di Mykonos, sul Mare Egeo.
Inseguimenti adrenalinici
La leggendaria scena dell'inseguimento che si vede nel film fu in realtà girata dal regista Alexander Witt, dato che Doug Liman era impegnato altrove.
Un freddo inatteso
Le scene ambientate a Zurigo sono state in realtà girate a Praga in un periodo dell'anno particolarmente freddo. A quanto pare, dato che Damon per esigenze di copione non era provvisto dell'abbigliamento adeguato, ha decisamente patito il freddo tanto da non riuscire nemmeno a parlare. Nella scena di dialogo girata insieme a Franka Potente, il freddo è stato tale da non permettere a Damon di avere un voce fluida. Voce che è stata così sistemata in fase di post-produzione.
Ritardi vari
Il film è stato girato nel 2000, ma a causa di alcuni problemi e di alcune scene che hanno subito modifiche, è arrivato nelle sale solo nell'estate del 2002.
Veri protagonisti
Molti dei Marines statunitensi che si vedono nel consolato di Zurigo, all'inizio del film, sono stati interpretati da veri soldati. Questi non solo hanno indossato le loro divise personali, ma hanno persino messo in mostra quelle che sono le loro tattiche di addestramento, mettendole al servizio della storia del film. La scelta è stata voluta dal produttore Frank Marshall.
Marie
Il personaggio di Marie doveva essere interpretato da Sarah Polley, ma Liman non voleva qualcuno di troppo familiare e preferì offrire il ruolo a Franka Potente, vista in Lola corre.
Arti marziali
Lo stile di arti marziali che si vede nel film è una combinazione tra una tecnica filippina nota come Kali e la famosa Jeet Kune Do, arte praticata da Bruce Lee. La Kali è una tecnica che spinge il lottatore a sfruttare l'enorme quantità di energia dell'avversario contro l'avversario stesso. Molti hanno confuso la tecnica mostrata nel film con la Krav Maga che non viene in realtà utilizzata. Ad allenare Matt Damon è stato difatti Jeff Imada, esperto di Kali/Jeet Kune Do. Anche gli altri due coordinatori che si sono occupati dell'addestramento dell'attore, Damon Caro e Jonathan Eusebio, sono esperti di queste due arti marziali.
Come un pugile
Per interpretare al meglio il suo personaggio, lavorando soprattutto sulla fisicità e sull'andatura, Matt Damon ha trascorso sei mesi a prendere lezioni di boxe per imparare a camminare come un pugile. A questi vanno aggiunti i sei mesi di allenamento in arti marziali e le centinaia di ore a praticare l'uso delle armi.
La tenacia di Liman
Per girare il film Liman è andato a trovare personalmente Robert Ludlum per convincerlo a cedergli i diritti del libro.
Papabili Bourne
Prima di Matt Damon numerosi altri attori sono stati presi in considerazione per il ruolo di Jason Bourne. Tra questi ci sono Sylvester Stallone, Russell Crowe e Brad Pitt.
Dal romanzo al film
Al contrario delle mini serie The Bourne Identity (1988), che segue alla lettera il romanzo, il film non ha quasi nulla a che vedere con la storia raccontata nel libro. The Bourne Identity è difatti l'unico film della serie con evidenti somiglianze con la trama del romanzo cui si ispira. Diverso il discorso per gli altri film della saga che sono tratti da sceneggiature originali e si rifanno ai romanzi di Robert Ludlum ed Eric Van Lustbader solo nell'utilizzo dei titoli.