Gerry Scotti con il figlio Edoardo a «Lo show dei record»

Il conduttore fa debuttare suo figlio nello show dedicato al Guinness, dal 17 febbraio su Canale 5

Gerry Scotti e il figlio Edoardo  Credit: © Vincenzo Di Cillo
17 Febbraio 2015 alle 17:03

L'affabilità e il garbo sono gli stessi. Il modo di parlare pure. «E c’è perfino qualcuno che azzarda una certa somiglianza fisica, ma io non la vedo: lui è bello» scherza Gerry Scotti. «Lui» è suo figlio Edoardo: padre e figlio saranno «colleghi» in «Lo show dei record», in onda su Canale 5 dal 17 febbraio. Gerry presenta, mentre Edoardo è l’inviato speciale in giro per il mondo a caccia dei record più stravaganti. Una vera novità, dal momento che per Edoardo è un debutto assoluto davanti alle telecamere. «Ma non è “colpa” mia» precisa Gerry. «Anzi, io sono stato quello più perplesso, perché i figli che fanno lo stesso mestiere del papà non mi piacciono tanto». 

Papà mi manda solo 

In effetti l’artefice di questa collaborazione è il regista e direttore artistico del programma Roberto Cenci. «Io studio regia e vivo in America già da anni» racconta Edoardo. «Un giorno mi chiama Cenci e mi propone: sei spigliato, naturale e ti piace viaggiare, che ne pensi di fare l’inviato per noi? Io ho esitato un istante,  perché non è il mio mestiere. Ma mi sono anche detto che mio padre è un grande maestro della tv e magari... buon sangue non mente. E mi sono buttato in questa avventura». Gerry, dal canto suo, non ha voluto interferire nella scelta di Edoardo. «Mio padre mi ha detto: “Se ti interessa, hai voglia di farlo e te la senti, accetta, altrimenti farai altro. Il mio appoggio lo avrai comunque”. Nella vita non mi ha mai orientato verso una cosa o un’altra. “Vuoi fare il panettiere o lo speleologo o l’astronauta? L’importante è che tu lo faccia bene e che sia una cosa che ti rende felice”. E questa per me è da sempre un’enorme fortuna». E quindi, con serenità, Edoardo ha accettato. «L’idea di esplorare il mondo è la cosa più bella. Ho girato in America e poi mi sono ritrovato nelle campagne cinesi a riprendere record incredibili. Un’esperienza unica». Gerry non lo dice, ma si capisce che è orgoglioso del suo ragazzo: «Edoardo ha sempre viaggiato molto ed è abituato a essere a suo agio con la valigia in mano. Io sono più ansioso. Quando devo partire inizio a preparare il bagaglio un mese prima: le pasticche per la pressione, gli antistaminici...». 

Famoso anche in Cina   

Tornando al programma, Gerry Scotti lo conduce per la seconda volta. «Mi ero molto divertito e lo rifaccio volentieri» racconta. «È una produzione internazionale proposta in tanti Paesi. Per esempio con noi in studio c’era una troupe cinese: loro hanno montato le scene e mandato già in onda il programma. L’hanno visto oltre 200 milioni di persone: ho fatto il picco di ascolti della mia carriera!». Gerry è diventato una star della televisione del lontano Oriente dunque... «Macché, col mio fisico al massimo potrei fare il lottatore di sumo in Giappone!». 

Tradizione di famiglia 

Il libro del Guinness dei primati ha una nuova edizione ogni anno ed è sempre tra i più venduti al mondo: «È il terzo libro più venduto dopo la Bibbia e il Corano» precisa Gerry. «E sa una cosa? Ne regalai una copia per Natale a Edoardo quando aveva 7 anni. Da allora li colleziona. Ed è bello pensare che prima padre e figlio sfogliavano il libro e ora insieme conducono il programma». Il record più impressionante per Edoardo è quello che è andato a documentare in Cina: «Un uomo è rimasto per un’ora interamente ricoperto di api: una sorta di mantello fatto da due milioni di insetti. Mi ha lasciato senza fiato» racconta. I gusti del papà sono un po’ diversi: «Mi piacciono le prove che prevedono una grande preparazione fisica e poi quelle dei fachiri. Da non confondere con chi fa cose strane con spade e spilloni. Questi ultimi però vanno fortissimo: sono richiesti anche fuori dal programma  per fare esibizioni e spettacoli, sono delle autentiche star in giro per il mondo». Insomma, stranezze a parte, ci sono esibizioni che divertono, che appassionano, che spaventano pure un po’. Ma qualche cosa che infastidisce il conduttore c’è: «Premesso che per fare il presentatore di questo programma non devi avere la puzza sotto il naso, ammetto che ci sono esibizioni che mi provocano un minimo di disagio. Ma io cerco di non dissimulare mai la mia reazione: se un tipo strambo arriva e si mette un gancio nel naso, io gli faccio capire che a me un po’ di senso lo fa. Noi ci possiamo anche ridere sopra, ma per tanta gente questa è roba maledettamente seria. E siccome per quei tre minuti in televisione si allenano anche anni, questo presuppone rispetto da parte mia». 

Non esiste un copione 

Per quanto riguarda i collegamenti esterni con Edoardo in giro per il mondo, non esistono testi scritti dagli autori: «Inizio sempre con un “ciao papà”» dice Edoardo «perché la chimica che c’è tra di noi mi dà tranquillità. È tutto molto naturale e spontaneo. Con lui in studio mi sento sereno». In effetti è proprio questa l’unica cosa che Gerry ha consigliato a suo figlio: «Mi ha detto di non esagerare mai, di non dire cose che non sento di dire e di essere semplicemente me stesso, senza scimmiottare nessuno. Che poi è quello che fa lui. Quando è in tv non è un personaggio: a casa è proprio così come lo vedete. Credo che questa naturalezza sia la sua grande forza, perché tanti si riconoscono in lui». 

Stiamo parlando di record mondiali: in quale disciplina Edoardo potrebbe essere un campione? «Diventare recordman vuol dire essere gli unici al mondo in grado di fare una cosa a quel livello. Ma io ho ancora tanto da imparare. Ne riparliamo più in là». 

Un primatista della tv 

Gerry Scotti invece un record ce l’ha già. E pure certificato. «È vero. Sono il conduttore che ha presentato più puntate al mondo del format “Chi vuol essere milionario?”. Appesi in camera ho sia il certificato sia la medaglia». Ma se potesse scegliere una categoria, il conduttore ha le idee chiare: «Ora mi tiro la badilata addosso da solo: mi appassionano quelle legate al cibo, tipo il più grande mangiatore di hamburger o di pizzette. Potrei essere un campione! Anche se i veri specialisti di queste specialità li ho visti all’opera: è difficile batterli. Credo che in ognuno di noi ci sia nascosto un recordman, si tratta solo di capire in cosa siamo più bravi degli altri». 

A proposito di talento, Edoardo che cosa vuole fare «da grande»? «Quello per cui ho studiato tanto: il regista. Perché mi piace raccontare storie e provare a farle vivere a tutti». 

Tanti nuovi progetti

Nell’attesa di seguire le otto nuove puntate di «Lo show dei record», Scotti senior è impegnato con «Avanti un altro!» fino a primavera. «Ma stiamo anche cominciando a lavorare per “Tú sí que vales”, in onda in autunno, e prima dell’estate testerò quattro nuovi programmi, due per preserali e due serali, come faccio sempre tutti gli anni, e come è previsto dal mio contratto». 

È il momento degli «in bocca al lupo». «Caro papà» dice Edoardo «ti auguro di continuare ad avere grande successo nella tua vita professionale, e sappi che il giorno in cui deciderai di smettere, forse potresti avere un erede. Se ti fa piacere, conta pure su di me!». La risposta non si fa attendere: «Se sono rose fioriranno. Io ti auguro di essere diverso da me, ma se il destino vorrà che tu faccia il mio stesso mestiere, allora ben venga. Lo vivrò come una bella, grande opportunità».

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