Le tre rose di Eva 3, intervista ai protagonisti

Anna Safroncik e Roberto Farnesi raccontano le novità della fiction di Canale 5 che torna in onda da venerdì 20 marzo

Anna Safroncik e Roberto Farnesi  Credit: © Pigi Cipelli
20 Marzo 2015 alle 11:44

C’è una strana calma a Villa Borghese. Quasi surreale. Merito forse del sole tiepido che fa capolino tra le pozzanghere causate dal temporale che il giorno prima ha colpito Roma. L’appuntamento con Anna Safroncik e Roberto Farnesi è alla Casa del Cinema.

Ci sediamo intorno a un tavolino un po’ appartato e si inizia subito a scherzare. «No, con quella cosa viola lì io non parlo!» dice scaramanticamente Roberto, guardando la custodia dell’iPad che uso per l’intervista. La gente passa e sorride. Ma nessuno si avvicina. Solo un cameriere per chiederci se vogliamo pranzare, ma sono le tre del pomeriggio e abbiamo già iniziato a parlare del grande ritorno della terza stagione di «Le tre rose di Eva», da venerdì 20 marzo su Canale 5.

Contenti di vestire di nuovo i panni di Aurora e Alessandro? Ai telespettatori siete mancati moltissimo.
Anna Safroncik: «Ci sono mancati loro e ci siamo mancati noi. Io e Roberto ci conosciamo da tempo e sul set la nostra amicizia si è ulteriormente consolidata».
Roberto Farnesi: «Io all’amicizia tra uomo e donna non crederò mai (scherza, ndr), però c’è un bellissimo rapporto di stima e rispetto. A volte nelle lunghe serie ci sono litigi. Non in questa. Io sono molto cavaliere e con me Anna non si arrabbia mai. Abbiamo un rapporto fantastico con tutti. Tre stagioni e tre anni di lavoro, una convivenza in cui si sono creati rapporti importanti».
Anna: «Per me Roberto è un amicone. Io ogni volta lo chiamo, lo invito a casa mia e del mio fidanzato, però lui non viene mai. Si vede che ha da fare...».

E infatti, durante una pausa dal servizio fotografico, Anna cercherà di convincere Roberto ad andare da lei a Roma per vedere la prima puntata della serie, ma senza ottenere una risposta, se non molto vaga...

Come è stato tornare sul set?
Anna: «Come tornare a casa! Ritrovare le stesse dinamiche tra i personaggi è rassicurante. Aurora e Alessandro sono una mano calda sul cuore».
Roberto: «Una mano calda sul cuore... poetica questa immagine (ride, ndr)».
Anna: «Hai ragione, a volte tiro fuori tutta l’Aurora Taviani che c’è in me, me lo dice anche il mio fidanzato: “Ti prego, non farmi Aurora”».

La terza stagione di «Le tre rose di Eva» ritrova i suoi personaggi dopo tre anni: che novità ci aspettano?
Roberto: «Dopo aver scoperto di avere una madre assassina, Alessandro prende le distanze dalla sua famiglia e va via. Aurora si arrabbia, si deprime, ma quando Alessandro torna e fa di tutto per riconquistarla lei ritrova l’allegria. Finalmente li vedremo dalla stessa parte, combattere insieme contro il male».
Anna: «Anche Aurora torna a Villalba dopo tre anni. Ma a ruoli invertiti: lei ricca, lui senza più niente. L’amore che li lega però è fortissimo. Inoltre, dovranno difendere la loro piccola Eva, che ormai è cresciuta».

Quindi ci aspettano tanti colpi di scena...
Anna: «Ci sono nuovi personaggi interessantissimi. Per quanto mi riguarda, poi, sono molto felice perché finalmente, invece di essere sempre la vittima, posso mettermi alla prova con un ruolo complesso. Pietrarossa sarà la casa dei misteri. Ma ci sarà una spiegazione razionale, legata a interessi economici».
Roberto: «Per colpire Aurora useranno armi pesanti. E ci saranno anche scene molto forti, che mostreranno un’altra parte di lei».
Anna: «Già, è stato faticoso ma interessante. Aurora si è evoluta tantissimo. Insomma, ne vedremo delle belle».

L’altro grande filone della fiction è l’amore.
Roberto: «Che poi è legato alla parte mistery, thriller e melò. Combattendo “il male” con Aurora si capisce che c’è un rapporto molto solido tra di loro. E vi anticipo già che ci saranno ancora diverse scene di passione».
Anna: «Una in particolare sarà molto, molto interessante…  Anche se confesso che sul set, quando è di spalle, Roberto mi sussurra all’orecchio barzellette, fa facce buffe, lancia battute... Insomma finisce sempre per farmi ridere, mandando a monte la scena».

Nelle scorse stagioni avete girato in posti magnifici tra il Lazio e la Toscana. Anche in questa?
Roberto: «Certo, le location sono sempre fantastiche. Alcuni set sono a Ronciglione, vicino a Viterbo, altri si affacciano sul mare di Fregene, a Roma».
Anna: «E il casale di Primaluce è stato rinnovato. Siamo fieri del lavoro fatto e non vedo l’ora di guardarlo in tv! A proposito di mare, abbiamo dovuto girare anche alcune scene sott’acqua. Difficilissime, ho patito l’inferno».

Le scene più dure e pericolose le ha girate tutte lei, Anna?
Anna: «Ma no, Roberto ha fatto dei tuffi bellissimi senza usare controfigure».

Aurora e Alessandro hanno qualcosa di nuovo che vi somiglia ancora di più?
Anna: «Il mio personaggio è cresciuto molto. Ora è una donna e una madre. Vive una relazione matura e sincera, non più solo una passione giovanile. Un vero amore: quello che si scopre dopo anni che si sta assieme. In questo Aurora mi somiglia. Anche io ho una storia che dura da più di due anni e ho scoperto che, nonostante il tempo passi, l’amore è sempre pieno di sorprese e gioie».
Roberto: «Anche Alessandro evolve, ma non c’è niente che mi somigli in lui».
Anna: «Non è vero! Roberto è protettivo, nella serie come nella vita. Almeno nei miei confronti. Con lui sul set mi tranquillizzavo. Anche se quando dovevamo girare delle scene concitate, dove magari litigavamo, io scappavo e mi mettevo in un angolo perché lui ha le mani lunghe e grandi e se gesticola rischia di colpirti».

I vostri personaggi sono determinati, ma altrettanto romantici. Lo siete anche voi?
Anna: «Io sì, moltissimo. Ho un forte senso di appartenenza, sono molto legata ai miei affetti e alla famiglia».
Roberto: «Anche io, a tratti, sono romantico (ride, ndr). Come Anna sono legatissimo alla mia famiglia e agli amici. Sono anche geloso. Quest’estate è finita una storia importante e da quattro mesi frequento una persona. Se sono “tre” rose, fioriranno…».

A proposito di rose, a chi ne regalereste una?
Anna: «Sarò banale ma dico al mio fidanzato. Sì, lo so, sembro Aurora! Allora rispondo a mia madre, perché è la persona che mi mostra amore e gioia in modo incondizionato. Ha avuto una vita durissima e per me è un simbolo di speranza».
Roberto: «Ad Anna. L’ho sempre trattata bene, ma forse l’ho coccolata un po’ troppo poco sul set».

Anna, quando è stata l’ultima volta che ha ricevuto dei fiori?
«Alla fine delle riprese del film per il cinema “Il traduttore”, di Massimo Natale, dove interpreto il ruolo di un ispettore di polizia corrotto. Impersono il male, nel vero senso della parola. Sono spietata e arrivista. Però ho anche girato “Poli opposti” di Max Croci, una commedia romantica con Luca Argentero, sempre per il cinema, dove si ride e si scherza».

E lei Roberto a chi ha regalato un mazzo di fiori di recente?
«Alla ragazza che sto frequentando. O almeno ho cercato di farlo ma non sono riuscito a scoprire l’indirizzo di casa sua, dove vive con i genitori. Magari chiedo aiuto alla Safroncik che è ancora calata nel ruolo del poliziotto, così me lo trova subito!».
Anna: «Roberto, puoi scommetterci!».

Per la cronaca, gli ultimi fiori ad Anna li abbiamo regalati noi. Avete presente le rose che appaiono in questo servizio e in copertina? Ecco, le abbiamo prese dal mazzo che Sorrisi ha fatto fare per lei.

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