Maurizio Costanzo: «Ve lo spiego io come si fa l’intervista perfetta»

Dopo il successo dei suoi «faccia a faccia», è in tv con lo storico «show». E noi gli abbiamo chiesto la formula magica...

Maurizio Costanzo durante un'intervista a Belen Rodriguez
16 Novembre 2017 alle 17:59

Sono in missione per conto di Sorrisi. Il mio obiettivo? Scoprire il segreto dell’intervista perfetta. E a chi potevo rivolgermi se non a Maurizio Costanzo, il re del faccia a faccia che oggi, dopo il successo di «L’intervista», ha riportato in tv il suo storico show? Così mi avventuro nel suo studio di Roma. Prestate orecchio, aspiranti giornalisti e cronisti di esperienza: nelle parole di Costanzo c’è la pozione magica del mestiere...

Costanzo, ci svela le regole principali per imparare a intervistare?
«Per prima cosa bisogna documentarsi e preparare una griglia di domande, ma poi gli spunti bisogna prenderli dalle risposte dell’interlocutore. La chiave di tutto è ascoltare. Tantissimi anni fa Vittorio Gassman mi fece un bel complimento dicendomi che io ero uno che sapeva ascoltare. L’errore che oggi molti commettono è quello di parlarsi addosso e di compiacersi delle domande. Bisogna fare un passo indietro, ma mai mollare quel particolare di quella risposta».
Quanto si lascia condizionare dalla gestualità e dalla mimica facciale?
«Molto. Le espressioni del viso contano. Gli occhi parlano».
Le capita di perdere il filo?
«Quando mi annoio».
Lei è diretto nelle interviste. Non si è mai sentito imbarazzato?
«Mi capita spesso di fare domande che solo qualche minuto prima, a telecamere spente, non avrei fatto...».
Chi è per lei l’intervistato?
«Non un nemico. Provo rispetto e gratitudine verso di lui».
Gratitudine?
«Certo. Perché senza il mio interlocutore io non esisterei».
Altre regole importanti?
«Mettersi al servizio dell’intervistato, ma far capire sempre che il gioco lo comanda il giornalista».
L’intervista della sua carriera che ripeterebbe?
«Con Carmelo Bene».
Chi sogna di ospitare nel «Maurizio Costanzo Show»?
«Il Papa. Gli vorrei chiedere della sua gioventù in Argentina. A me interessa l’uomo...».
Qual è la forza delle sue «conversazioni»?
«La domanda che ci permette di entrare nella sfera degli affetti, come aprendo una cerniera. Da lì parte tutto. Mi interessa il lato umano. Noi giornalisti però dobbiamo mantenere la lucidità e l’estraneazione, mai lasciarci coinvolgere troppo».
Ok, ci provo anch’io con una domanda «cerniera». Vorrei sapere qualcosa di più di Maurizio uomo…
«Oltre a Maria, uno degli affetti più belli è sicuramente Gabriele, il nostro figlio adottivo che vive ancora con noi. È un’esperienza straordinaria. Lo vedo tutti i giorni, condividiamo tutto. E poi sono molto felice del mio primo nipote Brando (figlio di Camilla, ndr) che ha 13 anni: quando registro il “Costanzo Show” segue tutto da dietro le quinte. Coltivo in silenzio la speranza che questo ragazzino (mentre mi mostra la foto si commuove, ndr) possa fare un lavoro attinente al mio. Rivedo in lui la mia stessa curiosità e la passione per questo lavoro. Quello del giornalista resta ancora un mestiere vocazionale».
Le capita mai di fare una domanda poco attinente al tema dell’intervista?
«Sì, quasi sempre».
Ne ho una per lei. In questi giorni tiene banco sui giornali la storia di Weinstein, il produttore americano accusato di violenze e molestie sessuali da molte donne. Secondo lei un caso del genere potrebbe scoppiare anche nel mondo della tv italiana?
«Personalmente, nei periodi d’oro non ho mai ricattato nessuno. So che importanti produttori di cinema qui a Roma hanno avuto divani frequentati. Una donna, famosa o non famosa, non dovrebbe mai indugiare. Deve denunciare subito».
Questa edizione de «L’intervista» è stata un successo, in particolare la conversazione con Silvio Berlusconi, che in prima serata ha superato i due milioni di spettatori.
«La cosa mi inorgoglisce. Amo questo programma perché io e l’intervistato siamo isolati da tutto, non c’è nemmeno il cameraman, è tutto scuro, non c’è pubblico,  e poi le immagini scorrono e convergono sulla conversazione».
Qualcuno sostiene che con la sua intervista a Berlusconi abbia fatto vincere il centrodestra in Sicilia.
«Non credo di avere tutto questo potere… (sorride)».
Qual è l’ospite che le ha suscitato emozioni più forti rispetto agli altri?
«Gerry Scotti. Non me l’aspettavo».  
L’intervista più interessante che abbiano fatto a lei?
«Negli ultimi anni ne ricordo una di Stefano Zurlo de “Il Giornale” e diverse proprio su “Tv Sorrisi e Canzoni” di una certa Antonella Silvestri, che in passato è stata anche una mia collaboratrice… (sorride)».

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