«Ho scelto Luciana perché è imprevedibile come me» dice Mika. «La verità? Mika è un pazzo scatenato!» risponde lei. «Se proponessi io le follie che s’inventa lui, sicuramente mi prenderebbero tutti per scema»
Lui la chiama: «Luciaaana, where are you? Dove sei?» e lei inizia a suonare il pianoforte intonando il tema del film «Love story». Ci troviamo sul set fotografico della nostra copertina di questa settimana con due protagonisti d’eccezione: la popstar Mika e la sua «grande amica» Luciana Littizzetto. Sono al lavoro insieme per mettere a punto la seconda edizione di «Stasera Casa Mika», il varietà prodotto dalla Rai con Ballandi Multimedia che ha conquistato a Berlino il Rose D’Or Award come miglior programma europeo di intrattenimento del 2016.
E il padrone di casa e «Lucianina», nel cast da quest’anno, ci raccontano in anteprima assoluta le novità sullo show in onda per quattro puntate da martedì 31 ottobre in prima serata su Raidue. Tra uno scatto e l’altro si scambiano sguardi d’intesa e battutine: «Che numero porti di scarpe, l’82?» chiede lei. E Mika: «Ho solo il 44. Smettila, con il tuo fisico sei tu che provochi me».
«Ho scelto Luciana perché è imprevedibile come me»
Quali sorprese riserverà la vostra coppia scoppiettante?
Luciana: «Te le spiega Mika, è lui l’ideatore del programma, il pazzo scatenato. Gli ingredienti e la ricetta li ha messi lui. Io sono solo il lievito, quella che fa lievitare un po’ le cose».
Mika: «È “ispirante” avere Luciana con me. Lei non farà finta di essere niente, a parte se stessa. Mi ha sempre fatto ridere, ha un’energia unica».
Cosa vi colpisce l’uno dell’altra?
Luciana: «Mika è una star completa: canta, suona, balla. Ha una fantasia straordinaria, una fantasia da bambino: immagina molto e poi riesce a realizzare tutto in scena. E il risultato è strepitoso».
Mika: «Anche quando fa battute dure, Luciana è ok. Lei ha il permesso di fare cose che altri non possono fare, perché qualsiasi cosa dica ti mette a tuo agio. Nessuno ha la sua tenerezza, la sua “bienveillance” (in francese “indulgenza”, ndr): diverte con intelligenza, parte da un momento comico per poi passare a un altro tema che è come un pugno nello stomaco e fa piangere. È una caratteristica del programma e di Luciana: la libertà di espressione».
Luciana: «Libertà di espressione pure linguistica. Perché Mika parla tutte le lingue del mondo, i ballerini sono tedeschi, la truccatrice e i coreografi sono francesi, i coristi inglesi. Io parlo solo con i cani: con loro capisco tutto».
Mika: «Sì, i miei cani quest’anno parlano. E parlano italiano. Ma stai attenta, sono molto geloso di loro».
È vero che nello show ci sarà anche una fiction?
Mika: «Sì, l’ho scritta con lo sceneggiatore Ivan Cotroneo. Legherà insieme le parti del programma girate in esterna e quelle in studio. Per arrivare a questa sorta di “Narnia” (un mondo immaginario, ndr) che è casa mia, bisognerà passare per una porta girevole come quelle dei grand hotel. Io a un certo punto la attraverso e scopro che sto viaggiando nel tempo... Infatti il titolo della fiction è “Il ragazzo che viene dal futuro” e...».
Luciana: «...e basta. Non dire tutto tutto, altrimenti che gusto c’è?».
Oltre al viaggio nel tempo tornerà il suo tour per l’Italia nei panni di tassista?
Mika: «Sì, mi rimetterò alla guida a Firenze, Napoli, Milano e Bari. Succederà di tutto!».
Luciana: «La trasmissione è come un puzzle pieno di pezzi. Dove tutto si incastra perfettamente».
Mika: «C’è una scena in cui mungo una pecora. A questi estremi, così strani, non rinuncerei mai. Alla libertà creativa. Il mio è il lavoro più bello del mondo. Senza libertà puoi essere il Presidente degli Stati Uniti ma non ti diverti come mi diverto io».
Luciana: «Lui è un vulcano di idee. Per dirti, esclama: “Facciamo scendere una banana enorme dal cielo?”. E tutti in coro: “Certo!”. Roba che se lo proponessi io mi prenderebbero per scema».
Mika: «Io volevo la banana apposta per te, per farti scendere dall’alto. Poi mi hanno detto che soffri di vertigini e ho lasciato stare. Ma la bananona ti sarebbe piaciuta un sacco!» (ride).
Vi siete già dati dei soprannomi?
Luciana: «Mikone, Mikino, Miketto? Non ancora, non c’è stato il tempo: lui è sempre in giro».
Quando tornate a casa, quella vera, quale stanza amate di più?
Mika: «La cucina e il salotto, perché sono sempre pieni di gente».
Luciana: «Anche casa mia è sempre stata un porto di mare. Infatti, adesso che mio figlio Jordan, 20 anni, è all’estero e mia figlia Vanessa, 22, sta crescendo, c’è meno viavai e mi viene un’ansia...».
Mika: «Io sono cresciuto con tanta gente intorno. Siamo cinque fratelli e negli anni abbiamo ospitato la tata, che ora è vecchia e vive nel seminterrato, il ragazzo cinese che lavorava nell’albergo di Pechino dove stavamo e una donna libanese a Portobello Road, a Londra. Persino il giardiniere, che viene pagato a ore, passa più tempo a prendere il tè che a lavorare».
Quanti ospiti...
Mika: «Nello show avrò un coinquilino speciale: Gregory (attore teatrale inglese amico d’infanzia di Mika, ndr). Vi stupirà. A Luciana piace già, vero?».
Luciana: «Sì, è un tipo. Un po’ troppo alto per me. Come te, del resto».
Che effetto vi fa essere insieme sulla copertina di Sorrisi?
Luciana: «Ho acquistato punti con i miei figli che adorano Mika: i suoi cd li hanno consumati a tal punto che ora si inceppano. “Stardust”, la canzone che canta con Chiara, fa: “Io resterò qui ferma finché ché ché ché...”. Poi, diciamolo, dopo tanti anni di “matrimonio” con Fabio Fazio, arriva l’amante Mika ed è una cuccagna. Dopo la solita minestra il risotto fa piacere».
Mika: «E pensare che ci siamo conosciuti in modo così pericoloso...».
Come?
Mika: «Io ero a “X Factor”, lei a “Italia’s got talent”. Ci hanno messi insieme in diretta e dovevamo scendere una gradinata pazzesca. Luciana aveva i tacchi e mi è venuto spontaneo prenderla in braccio. Siamo quasi caduti».
Luciana: «Quasi ci ammazziamo».
Mika: «Se non ci fosse stata quella scala forse non saremmo qui adesso».
La scala, proprio come all’Ariston. «Stasera casa Mika» sarà il Sanremo di Raidue?
Mika: «Sarà un gala da guardare a casa aprendo una bottiglia in compagnia. In questo senso sì, se somigliasse a Sanremo sarebbe un complimento».
Luciana: «Sanremo è un rito, una competizione».
Mika: «Noi non siamo competitivi».
Luciana: «Figurati! A me piacciono quelli che arrivano secondi, e a te?».
Mika: «A me pure. C’è una canzone di Aimee Mann che dice: “One is the loneliest number that you’ll ever do”: il numero uno è il più solo di tutti».