Ale e Franz tornano su Italia 1 con «Buona la prima»

Dopo otto anni torna l’unica trasmissione completamente priva di un copione. «Per noi la comicità è un modo di affrontare la vita. Però devi saper improvvisare: per esempio se suona la vicina e siamo in mutande...»

Ale e Franz insieme a Spritz  Credit: © Pigi Cipelli
9 Giugno 2017 alle 15:24

Ale è quello dall’aria stralunata, come fosse appena atterrato da un altro pianeta. Franz quello posato, sorridente, ha l’aspetto di una persona tranquilla. All’anagrafe risultano Alessandro Besentini e Francesco Villa, entrambi milanesi. Tra loro ci sono quattro anni di differenza, ma per il resto i volti e i nomi si confondono. Dice Franz: «L’altro giorno un ragazzino mi ha fermato: “Ma sei Alefranz di Alefranz!” mi ha detto». Per tutti sono una «coppia di fatto» dello spettacolo comico, visto che da oltre vent’anni Ale e Franz o Ale & Franz che dir si voglia («La & commerciale la usiamo quando ci devono pagare») recitano fianco a fianco, a teatro, in tv e al cinema. Dal 14 giugno tornano su Italia 1 con «Buona la prima»: sotto la direzione artistica di Giancarlo Bozzo, il programma (già andato in onda dal 2007 al 2009) racconta in presa diretta di due amici che dividono lo stesso appartamento, mentre ospiti a sorpresa bussano alla porta e situazioni impreviste richiedono in pochi minuti una sapiente arte dell’improvvisazione e della risata. Katia Follesa, Alessandro Betti ed Enzo Paci sono le presenze fisse che faranno loro da spalla comica.

L’arte di improvvisare s’impara o è un dono?
Ale: «L’esercizio ti arricchisce, ma se non ce l’hai non parti».
Franz: «Nell’improvvisazione ricevi un input e non hai tempo di pensare, è un dono che va affinato».
Quali sono le regole dell’improvvisazione?
Ale: «Non fermarsi e non fermare l’altro, bisogna dare spazio, tanto prima o poi qualcosa succede».
Franz: «Avere energia, fare gioco di squadra, non chiudersi mai. Io e Ale siamo già in due, ma più si è meglio è».
Qual è stata la prima volta che avete provato a improvvisare?
Ale: «Scrivendo una canzoncina surreale, s’intitolava “Era lì era là”. Dovevamo andare in scena tutte le domeniche al Caffè Teatro di Samarate (Varese, ndr), un locale gestito da Natalino Balasso, e ogni volta dovevamo presentarci con cose nuove».
Franz: «Eravamo agli inizi, Ale venne a casa mia e disse: “Se non riusciamo a scrivere qualcosa, allora basta!”. Abbiamo iniziato da quella canzoncina comica e non abbiamo più smesso».
La comicità in una definizione.
Ale: «Sdrammatizzare la situazione. Di per sé la vita è drammatica, si nasce sapendo di morire, non c’è tutta questa allegria. Il porsi con umorismo aiuta a sdrammatizzare».
Franz: «È un modo di affrontare la vita e di pensare. La comicità ti aiuta a vivere meglio».
Quanto c’è di improvvisato e di studiato nei vostri sketch?
Ale: «L’improvvisazione c’è sempre, a priori. Butti giù ciò che hai in mente, quello che è divertente lo tieni, il resto lo butti. A teatro è tutto scritto e ragionato, a “Buona la prima” è tutto improvvisato».
Franz: «Quando scriviamo si parte da zero, siamo da soli a un tavolo, io e Ale. “Buona la prima” è il livello zero del nostro lavoro, è il momento in cui nasce una battuta».
Le idee dove le trovate?
Ale: «Nella disperazione. Sul palco devi improvvisare, la prima cosa che ti viene in mente la fai. Non puoi permetterti di stare a pensare troppo».
Franz: «Ovunque, se a uno viene un’idea o anche solo una battuta, la proviamo. Essendo in due, un’azione porta a una reazione. In coppia, uno è il pubblico dell’altro, questo è il vantaggio».
«Buona la prima» ha debuttato dieci anni fa. All’epoca fu un esperimento.
Ale: «Eravamo terrorizzati, e anche adesso... Tu sai e non sai se può succedere qualcosa di bello, però anche il pubblico lo sa e ti perdona se alcune cose non fanno “riderissimo”».
Franz: «Avevamo visto il format tedesco, “visto” e basta perché era in tedesco e non capivamo una parola, all’epoca la gente voleva vedere Ale e Franz, quelli di “Zelig”, le nostre cose classiche. Anche per noi era spiazzante». L’ospite a sorpresa che vi metterebbe più in difficoltà?
Ale: «Uno che spererei prima o poi venisse è il presidente Silvio Berlusconi, sarebbe fantastico, abbiamo lavorato per così tanti anni nelle sue reti. O anche l’altro presidente... Massimo Moratti».
Franz: «Vittorio Sgarbi. Chissà che cosa potrebbe succedere».
Qual è la categoria che improvvisa di più?
Ale: «I politici. Cambiando sempre idea, devono sapere improvvisare molto bene».
Franz: «I politici hanno la capacità di girare nel nulla e districarsi da situazioni rispetto alle quali non hanno risposte». 

Seguici