«Paperissima Sprint Estate»: un mare di risate con Brumotti, Maddalena Corvaglia e il Gabibbo

Su Canale 5 l’appuntamento immancabile con i video più divertenti. «La figuraccia peggiore che ho fatto? In palestra» dice Vittorio. «Io in cucina» spiega Maddalena. «Siamo noi i veri campioni di gaffe!»

Vittorio Brumotti e Maddalena Corvaglia sono confermati al timone di «Paperissima Sprint Estate»  Credit: © Pigi Cipelli
14 Giugno 2017 alle 17:45

Il primo ad arrivare, in largo anticipo rispetto agli altri, è Vittorio Brumotti. Chioma selvaggia, jeans, maglietta e ancora più tatuaggi dall'ultima volta che lo abbiamo intervistato, sembra più Robinson Crusoe che il campione di bike trial nonché lo spericolato inviato di «Striscia la notizia» che il pubblico tanto ama. Poco dopo lo raggiungono i suoi compagni d'avventura: Maddalena Corvaglia e l'instancabile Gabibbo. I due scendono da un minivan carico di valigie, sarte, assistenti e parrucchiere, tutti di ottimo umore. Gero Caldarelli, cuore e fisico del Gabibbo, è un omino in miniatura dalla volontà di ferro. A chi gli offre aiuto per trasportare un gigantesco borsone contenente gli abiti che indosserà a «Paperissima Sprint» risponde gentile ma fermo: «No grazie, ce la faccio da solo». Salvo poi fermarsi e intrattenersi volentieri con chi gli chiede un autografo o di firmare il libro di favole che ha appena pubblicato. Maddalena, invece, inonda tutti con il suo sorriso e l'invidiabile carica di energia che non si esaurirà mai, neanche dopo le due ore passate sotto al sole per scattare le foto di questo servizio.

Vittorio, questo è il suo settimo anno alla guida di «Paperissima Sprint». Ancora nessun segnale di crisi?
«Per me fare questo programma è come prendermi una vacanza o essere a una festa dove posso ridere e divertirmi. Mi sento una rockstar, altro che crisi. Qui mi coccolano tutti!».
Invece per te, Maddalena, si tratta di una promozione. Contenta?
«Non era scontato essere riconfermata per il secondo anno e ne sono felicissima, anche perché con Vittorio mi trovo molto bene. Siamo due maschiacci, entrambi sportivi, parliamo lo stesso linguaggio».
Vittorio: «Lei è l'amico che mi mancava. Ne ho diversi che sono fisicamente più fragili di lei, che si allena tutti i giorni a livello agonistico e dà sempre il massimo. Inoltre viaggia tanto, come me, ed è amica della mia fidanzata (Giorgia Palmas, anche lei ex velina di ?Striscia?, ndr). Insomma, Maddalena è una partner perfetta. Mi serviva una persona elastica come lei, sempre pronta a fare esperienze a volte pericolose ma anche a farsi prendere in giro».
Vista la vostra propensione all'avventura, le premesse per divertirci ci sono tutte.
Vittorio: «Quest'anno faremo dei numeri pazzeschi, da veri stuntman. Vogliamo che la gente guardandoci da casa dica che questo programma è una bomba! Ci sarà molta adrenalina e tantissime sorprese».
Una novità di questa edizione riguarda le location. Per la prima volta «Paperissima» è in Puglia, nel Salento.
Maddalena: «Sono felicissima di girare nella mia terra. Facciamo base a Nardò (Lecce, ndr) e da lì ci spostiamo nelle località e nelle spiagge più belle di questa regione, di cui impareremo a conoscere anche usi e costumi. Per esempio, io stessa voglio cimentarmi con la pizzica. Un ballo tipico pugliese che non ho mai voluto imparare perché si danza a piedi nudi, e io fin da ragazzina porto tacchi altissimi! Adesso, però, ho capito che si può essere femminili anche senza scarpe».
Ora facciamo un gioco. Estraiamo dei bigliettini con un argomento a caso e voi mi raccontante una figuraccia su quel tema. Maddalena iniziamo da te: cucina.
«Ah, proprio l'argomento giusto! Ogni tre mesi devo cambiare l'intero set di pentole perché le carbonizzo tutte. Per qualche anno sono riuscita a migliorare, ma ora ho ricominciato a bruciarle. Non so perché ma mi dimentico le cose sul fuoco. È l'odore di bruciato a ricordarmi che sto cucinando!».
Per te Vittorio il tema estratto è: palestra.
«Mi è giusto accaduto poco tempo fa un episodio esilarante. Era sabato pomeriggio. Palestra pienissima. Dovevo fare dei piegamenti sulle gambe con il bilanciere. Lo carico con 150 chili di pesi ma mi dimentico di bloccarli. Così, quando mi sono alzato sono caduti tutti i pesi facendo un baccano tremendo. Si sono girati tutti a guardarmi. Che figura!».
Maddalena tocca di nuovo a te: due ruote.
«Vado in moto da sempre, e facendo gli scongiuri fino a oggi non ho mai avuto incidenti. Tranne una volta: sono caduta da ferma! Avevo 16 anni, ero arrivata in una piazza e togliendomi il casco e scuotendo i capelli ho perso l'equilibro finendo a terra».
Vittorio: «A proposito di cadute stupide, sai come mi sono rotto questo dito? (dice mostrandoci il medio della mano destra steccato con una buffa fasciatura a forma di Babbo Natale, ndr). Cadendo di notte in un garage dove mi stavo allenando con la bicicletta. Una caduta stupidissima!».
Maddalena, estrai un altro bigliettino.
«Giornali! Ricordo uno scherzo che mi fecero tanti anni fa. Un amico mi chiese se potevo andargli a comprare ?Il Sole 24 Ore?. Poi si corresse e mi disse di prendergli ?Le Ore?. Io pensavo fosse qualche inserto di economia e andai in edicola. Chiesi quella rivista e il giornalaio mi guardò in modo strano chiedendomi se ne fossi sicura. Io quasi seccata gli risposi che volevo proprio quello. Avreste dovuto vedere la mia faccia quando realizzai che si trattava di un giornale per soli adulti».   
L'ultima estrazione è per te, Vittorio. Cosa c'è scritto nel bigliettino?
«Ristorante. Ecco dovete sapere che io creo il terrore in cucina. Appena entro in un locale informo chi ci lavora che sono a dieta e che devo controllare se quello che mi danno da mangiare è fresco. Quindi mi portano in cucina e verifico la qualità del cibo e che l'acqua da bere non sia del rubinetto. Mi diverto perché alla fine conosco tutti i cuochi. E sapete cosa ho scoperto? Che le cucine migliori sono quelle un po' meno pulite».  
Per finire, una curiosità. Ma con Antonio Ricci, papà di «Striscia» e di «Paperissima», avete mai fatto brutte figure?
Maddalena: «Ve ne racconto una memorabile. Avevo finito il mio primo anno da Velina di ?Striscia?. Era agosto ed è squillato il telefono di casa. Antonio voleva dirmi che ero stata riconfermata, ma rispose il mio fratello maggiore. Ricci si presentò e lui gli disse: ?Certo, e io sono Maurizio Costanzo?. Lo avrei ucciso».
Vittorio: «Con lui fai sempre gaffe perché è troppo preparato. Ti fa morire dal ridere e qualunque cosa ti accada, anche seria, lui ti prende in giro, sdrammatizza e ti strappa un sorriso. È la stessa tecnica che usa mia mamma. Quando ho qualcosa che non va lei mi dice: ?Alzati e cammina, i problemi sono altri?».

MA PERCHÉ SI DICE papera?

Da quando e perché la papera è un errore e impaperarsi vuol dire confondersi nel parlare? Nessuno lo sa con precisione. C'è chi dice che fu l'allenatore della Nazionale di calcio Umberto Meazza (omonimo del grande Giuseppe), nel 1912, a paragonare alla papera, un po' goffa e lenta, il portiere Vittorio Faroppa dopo una prestazione disastrosa. Ma non è così: papera col significato di errore è già nei dizionari ottocenteschi. Si può pensare alla papera considerata un animale tonto per eccellenza, un po' come l'asino, forse ingiustamente. Non a caso di una donna sciocca e frivola si dice che è un'oca. Tuttavia è più probabile che papera abbia valore onomatopeico, sia cioè una parola che imita rumori o versi, in questo caso per dare l'idea del suono incomprensibile emesso da chi parla. Lo stesso vale per barbaro e per i verbi tartagliare, farfugliare, balbettare, cacagliare, ingarbugliarsi, impapocchiare, impappinarsi. Certo è che il concetto di papera, che in origine riguardava anche lo scrivere, oggi si è esteso dalle parole ai gesti, in particolare agli errori dei portieri nel gioco del calcio. Forse anche in ricordo di quella partita (contro la Francia, per la cronaca) di oltre cento anni fa.
Enzo Caffarelli

belandi, che favole!

Il «ripieno» del Gabibbo, Gero Caldarelli, ha scritto un libro di favole dedicato ai lettori dai sette anni in su: «Belandi, che storie! Tre mega avventure nel mondo dei besughi» (Mondadori, euro 17; ebook 9,99). Si tratta di tre racconti molto divertenti, illustrati da Lara Molinari e ambientati in un mondo di besughi. Ci sono Silvano l'albero nano, Camilla il fiore di camomilla, Lola la carriola e tanti furboni che l'agente poco segreto Gabibbo («Perché non ho niente da nascondere» come spiega lui all'inizio del libro), difensore dei deboli e terrore dei malfattori, deve rimettere in riga.

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