Veronica Maya: «Quest’estate lavorerò per due»

È tornata su Raiuno con «Quelle brave ragazze...» e, al sabato, con «W la mamma»

Veronica Maya, Arianna Ciampoli, La Mario e Valeria Graci
23 Giugno 2017 alle 12:46

Allora, Veronica. È un po’ che mancava da Raiuno, dov’era finita?
«Lo sa bene... Prima ad Agon Channel, in Albania, e poi sul canale tematico Alice. Ma ora sono tornata, e con due programmi».

Facciamo un passo indietro. Nel 2014 le chiusero «Verdetto finale»: ha poi capito perché?
«Mai chiarito. Ci ho sofferto un po’, anche perché mancavano solo dieci giorni alla fine, ma l’ho digerita, ormai fa parte del passato».

Poi arrivò l’incidente a «Tale e quale show»: il vestito che «cede» scoprendo il seno durante l’imitazione di Madonna in «Material Girl».
«È stato un incidente. Ero in scena a fare quello che mi era stato chiesto: una coreografia anche difficile, cantare senza saperlo fare, con un costume e dei movimenti che non avevo deciso io. Se avessi voluto mostrare il seno lo avrei fatto a 20 anni, non con due figli e un marito che mi guardavano in tv. La Rai mi ha difesa, ma a livello d’immagine l’incidente forse mi ha penalizzato. D’altro canto in dieci anni ho lavorato senza battute d’arresto, se ci si ferma un giro non dev’esserci per forza una colpa».

Insomma, quell’incidente non è stata la causa della sua pausa dalla Rai?
«Se sotto sotto ha alimentato qualcosa non so… Ma se ci fosse stato un marchio negativo subito dopo non avrei fatto né lo Zecchino d’Oro né gli speciali a Natale, e ora non sarei di nuovo su Raiuno».

Com’è andata in Albania?
«È stata un’esperienza molto divertente nei mesi migliori dell’emittente, quando c’erano la Ferilli, Pupo e la Ventura. Ho fatto “Chance”, un talent show che mi ha tenuto in allenamento».

L’avventura di Agon Channel è poi finita male: lei come ne è uscita?
«Mi hanno trattata da star e sono stata pagata regolarmente. So che ci sono stati problemi di gestione e un contenzioso credo ancora in corso. Peccato».

In seguito l’abbiamo ritrovata sul canale tematico Alice.
«C’ero andata come ospite, quando ero incinta, e poco dopo mi hanno chiamato per condurre “Casa Alice”, un bellissimo programma di cucina. Amo cucinare, sono figlia di ristoratori, ma ho chiesto di poter portare mia figlia Katia, appena nata, per allattarla in camerino».

E il ritorno in Rai?
«Quando Andrea Fabiano si è insediato come direttore di Raiuno mi sono presentata con un’idea pronta. Ha detto di ritenermi una risorsa da utilizzare alla prima occasione. Dopo un anno avevo quasi perso le speranze, ma quando si sono aperti degli spazi estivi si sono ricordati. Quello che non mi aspettavo è che mi dessero due programmi. Mi ripetevo: “Ora telefonano per dirmi che si sono sbagliati...”».

Invece era tutto vero. Il primo programma è «Quelle brave ragazze...», che conduce con tre colleghe.
«Alla mattina il pubblico è abituato ad altro. Invece arriviamo in quattro, tutte diverse, con un’esuberanza e un cambio di marcia evidenti. Tanti scommettono su una nostra crisi a breve, e invece siamo l’una al servizio dell’altra».

Lavorare tra donne è difficile?
«Lo è. Ma se ne metti insieme quattro intelligenti a fare qualcosa di nuovo, è nell’interesse di tutte dare il massimo».

Sabato 17 è partito «W la mamma».
«Giriamo l’Italia con Monica Marangoni e Domenico Marocchi per raccogliere storie di mamme, guidati dalla voce fuoricampo di Enzo Decaro, un po’ come succedeva in “Charlie’s Angels” (celebre telefilm degli Anni 70, ndr). Sono storie speciali: la mamma pugile, quella che ha avuto un bimbo prematuro di 24 settimane che oggi gioca a rugby, la coppia che dopo sette anni di tentativi con la fecondazione artificiale ha avuto un figlio per vie naturali…».

Due programmi: impegnativo?
«Sono al massimo dell’entusiasmo, l’unica difficoltà è conciliare il lavoro con la famiglia che vive a Napoli. Appena stacco torno subito da loro, da mio marito e dai miei tre figli».

Niente vacanze, comunque.
«Solo weekend. E poi quest’anno le ho già fatte. A gennaio, quando mi sono sposata, sono stata un mese e mezzo ai Caraibi».

È vero che andrà a «I fatti vostri»?
«Mai letto né sentito. Mi piacerebbe lavorare in autunno, ma non abbiamo proprio affrontato la questione».

Siamo quattro tipe irresistibili

Così Veronica Maya racconta le compagne di «Quelle brave ragazze...». «La Mario (vero nome Mariolina Simone, ndr) è un po’ la nostra tuttologa: grande esperienza di radio, conosce tutti i personaggi che invitiamo ed è moderna. Ha una cultura del web che per esempio a me manca. Caratterialmente io sono modaiola e social, organizzata e precisina; Arianna Ciampoli è l’opposto, antisocial, un’Alice nel paese delle meraviglie, senza orologio. Però stilisticamente siamo simili, veniamo da una conduzione morbida, rassicurante, stile Raiuno. Valeria Graci l’adoro. Mi devo concentrare sennò passerei tutto il programma a ridere. Ha un ruolo difficile: su tematiche codificate e un linguaggio improvvisato deve avere la battuta giusta con i tempi giusti. Per fare certe cose in diretta bisogna essere proprio brave».

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