«Pechino Express 2017»: le #caporali prime anche nella ottava puntata

Nessuna eliminazione. In semifinale con Antonella Elia e Jill Cooper anche le #clubber, Ema Stokholma e Valentina Pegorer, i #maschi Francesco Arca e Rocco Giusti e i #compositori, Achille Lauro e Boss Doms

Pechino Express 6: le 4 coppie in semifinale  Credit: © Rai
25 Ottobre 2017 alle 23:36

Nessun eliminato nell’ottava tappa di Pechino Express 2017, andata in onda mercoledì 25 ottobre in prima serata su Rai 2 e vinta di nuovo dalle agguerritissime #caporali, Antonella Elia e Jill Cooper, prime al traguardo finale come la scorsa settimana. Ma non c’è comunque nessun eliminato, visto che la “busta nera” salva ancora una volta i #compositori, il rapper Achille Lauro e suo producer Edoardo Boss Doms, arrivati ultimi dopo i #maschi Francesco Arca e Rocco Giusti, e mandati a rischio eliminazione dalle loro “rivali” #caporali. Sono queste tre coppie, insieme con le #clubber, Ema Stokholma e Valentina Pegorer, le semifinaliste di questa edizione di Pechino Express che si concluderà fra due settimane.

L’arrivo è stato in altre parole un déjà-vu con le #caporali che sono state, come quasi sempre, in testa e hanno vinto anche la prova intermedia a e si guadagnato un’altra stella - a Tokio nell’ultima tappa “chi ne avrà di più otterrà un vantaggio grandissimo” preannuncia Costantino della Gherardesca – e i #maschi e #compositori quasi sempre ultimi, come sempre. Le #caporali, per antiche ruggini tra le due coppie, ci mettono molto meno dei 30 secondi a disposizione per decidere di mandare a rischio eliminazione i due rapper romani, anche se Lauro ribatte che “comunque vada vi amiamo lo stesso”, e i #maschi come sempre se la cavano.

L’ottava tappa, la prima in Giappone, che con i suoi 432 chilometri è la più lunga di questa sesta edizione, non ha fatto mancare avventure on the road, ospiti a sorpresa, sfide senza esclusioni di colpi, prove di forza, culinarie e di memoria, ed era iniziata bene al dal castello di Himeji, Patrimonio dell’Umanità dell’Unesco, proprio per # maschi e #compositori (“Edoardo era un Ninja nell’altra vita” commentano le clubber), primi a ripartire dopo una gara di tiro (alla sagoma di Costantino) con le micidiali stelle taglienti dei Ninja, gli invisibili “assassini invisibili” del Giappone feudale.

I #maschi, primi, guadagnano anche la compagnia di una reginetta di bellezza giapponese, miss Hyogo, che avrebbe dovuto facilitarli nel trovare ospitalità e passaggi, e che però non ha inciso più di tanto sulla loro, come sempre disastrosa gara. Meglio è andata alle #clubber, che furbe si sono vestite da “collegiali, dicono che vanno forte qua…” spiegano.

A tutti è toccato però un trolley “Costa-gochi” di cui prendersi cura, proprio come il Tamagotchi, il gioco elettronico portatile creato nel 1996 proprio in Giappone che aveva come obiettivo quello di far crescere e vivere più a lungo possibile una specie di creaturina aliena. E tutti hanno sperimentato le difficoltà del Giappone e del suo riservatissimo popolo, soprattutto nel trovare i necessari passaggi in auto. Tutti tranne le #caporali, che sono riuscite addirittura a “trasformare” un passaggio in ospitalità per la notte. Durissima, invece, per i #compositori che sono riscorsi persino ai loro video su YouTube per ottenere uno strappo. 

Più semplice per tutti è stato ottenere ospitalità per la notte. D’altronde per gli scintoisti giapponesi “l’omotenashi”, ovvero la ricerca dell'armonia, la cura, l'assenza di invadenza, la capacità di prevedere e intuire le esigenze e la sensibilità dell'ospite, è connaturato anche se un po’ formale ai nostri occhi. E molti nostri viaggiatori (non le #clubber campionesse di scrocco e molto fortunate nell’incontrare al primo colpo una donna che le ha molto aiutate) hanno ricambiato cucinando italiano per i loro ospiti, chissà se educati o di “bocca buona”…

Varie e come sempre un po’ paradossali le prove della puntata, naturalmente ispirate alla cultura nipponica. Dai Ninja già menzionati al Nininbaori, un tipo di teatro giapponese dove due attori interpretano lo stesso personaggio (uno la faccia e l’altro le braccia) indossando una speciale giacca doppia (in questo caso si trattava di mangiare degli Udon, una specie di spaghettone giapponese). Dalle mascotte (Yuri Chara) dei negozi da riaccompagnare a casa, ai combattenti Kendo dalla Shudokan Martial Training Hall di Osaka. Fino ai cervi “addomesticati” del parco di Nara, baciati persino da Antonella Elia, e non sono stati i soli…

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