«Tredici», dal libro alla serie tv su Netflix

La serie si discosta di poco dal libro dal quale è tratta: «Tredici», di Jay Asher che dall’anno della sua pubblicazione, il 2007, è rimasto stabilmente in classifica tra i best seller del «New York Times» e che in Italia è edito da Mondadori. Il titolo originale è «Thirteen Reasons Why» (Tredici ragioni) e la storia viene attualizzata da Netflix dal 2007 al 2017 senza riferimenti forzati al presente, mettendo un attimo da parte la discussione sugli effetti dei più recenti social network sui più giovani (da Snapchat a Whatsapp).

A guidarci nella storia è la voce registrata di Hannah che, nastro dopo nastro, suscita in Clay reazioni sempre più disperate, cambiamenti sempre più profondi. Per il ragazzo discreto e posato che conosciamo all’inizio e che vive timidamente e in silenzio la sua cotta per Hannah dopo la sua morte il processo è inarrestabile. Ricevuti i nastri, cercherà di capire perché lei l’abbia ritenuto responsabile, ripercorrendo i loro momenti insieme e, nonostante il finale sia già scritto, lo spettatore non può fare a meno di fare il tifo per i due ragazzi.

Ma possiamo prendere per vera la storia raccontata da Hannah? Nelle sue registrazioni racconta la propria versione dei fatti, ma la sua onestà verrà più volte messa in dubbio da alcune delle persone che accusa. Chi sta mentendo? È davvero colpa di chi è stato chiamato in causa nei nastri? Oppure non possiamo fidarci della storia che ci dice la ragazza, come consigliano alcuni di loro che sostengono si sia uccisa «Solo per attirare l’attenzione»?.

Non è Clay l’unico coinvolto e travolto dalle registrazioni, un altro dei protagonisti principali di questa storia è Justin Foley (Brandon Flynn), la prima cotta di Hannah a scuola dopo il trasferimento in città che tradisce la sua fiducia, ma nasconde una vita familiare più dura di quanto potrebbe sembrare. Tony Padilla (Christian Navarro) inizia a seguire Clay da vicino (molto da vicino) con la sua macchina rossa, quando il ragazzo riceve le cassette, mentre Jessica Davis (Alisha Boe) è una delle prima amiche di Hannah nella nuova scuola. Dopo i caffè e le cioccolate calde al bar, immerse tra le chiacchiere, le cose tra le due si fanno presto complicate quando Jessica inizia a uscire con un altro loro amico. Almeno, questa è la storia che ci racconta la protagonista. Bryce Walker (Justin Prentice) è un ricco figlio di papà, tra i ragazzi più popolari della scuola, ma anche lui nasconde qualcosa. Alex Standall (Miles Heizer) era molto amico di Hannah e Jessica, quando il suo rapporto con la seconda è diventato sempre più stretto, sono iniziati i problemi e anche se sembrano cose da niente, cose da ragazzi, le conseguenze non lo sono.

Parenti e insegnanti non sono certo protagonisti della storia, ma ne fanno comunque profondaente parte. Dall’esterno, cercano di aiutare i ragazzi ad affrontare un fatto tragico, al di là delle colpe, come il suicidio di una compagna di scuola. Kate Walsh («Grey's Anatomy» e «Private Practice») interpreta la madre di Hannah, distrutta dalla prematura morte di una figlia che improvvisamente crede di non aver mai conosciuto davvero e determinata a scoprire come sia potuto succedere. Anche il signor Baker (Brian D’Arcy James), il padre, è distrutto e i due sembrano trovare conforto in Tony Padilla, ma quale legame c’è tra loro e il ragazzo? Il signor Porter (Derek Luke) era il professore di inglese e consulente della scuola, avrebbe forse potuto fare di più per aiutare la sua studentessa?