Tom Clancy’s Ghost Recon Wildlands, la guerra ai narcos boliviani

Se «Narcos», la serie tv di Netflix, vi ha appassionato, se vi sono piaciuti i libri di Don Winslow, se ancora ricordate «Traffic» di Steven Soderbergh, allora questo è il videogioco per voi

Ghost Recon Wildlands  Credit: © Ubisoft
15 Marzo 2017 alle 14:51

Lo Zio Sam si è proprio arrabbiato: in Bolivia, c'è un pazzo assassino sanguinario che non solo produce droga mettendo a ferro e fuoco tutto il Paese, ma si mette pure a torturare e uccidere gli infiltrati della CIA. Così, visto che nel palazzo dell'ONU dicono che non si può invadere uno stato sovrano per faccende di droga, gli Stati Uniti decidono di spedire un team di quattro agenti super addestrati nello staterello sudamericano. Obiettivo: far fuori tutta la catena di comando del Cartello di Santa Blanca, in modo da fermare il narcotraffico e il bagno di sangue tra la popolazione civile.

La trama di Ghost Recon Wildlands, l'avrete già capito, è un concentrato di cliché: c'è il team americano di ex-Forze Speciali che fanno sembrare Jason Statham e Bruce Willis due liceali nerd con la passione delle armi, c'è il Cartello sanguinario e violento che massacra interi villaggi per un semplice sgarro, c'è la polizia corrotta che aiuta Santa Blanca nel mantenere il controllo sulla Bolivia.

Il vostro team di quattro infiltrati speciali dovrà destabilizzare ogni provincia in cui è divisa la mappa boliviana, e dovrà farlo togliendosi i guantoni. Ogni regione ha il suo ?leader? del Cartello, e per stanarlo dovrete completare una mezza dozzina di missioni che lo costringeranno a esporsi: vi ritroverete a far saltar per aria le raffinerie di droga, distruggere le riserve di coca, assaltare basi della polizia per convincere a suon di ceffoni il comandante della milizia a svelare i suoi loschi traffici. Non ci si annoia, in Ghost Recon, questo è certo!

Strada facendo, incontrerete dozzine di missioni secondarie: potreste scoprire che la ?resistenza? boliviana che si oppone al governo corrotto ha bisogno di un carico di medicine, e quindi dovrete intercettarlo facendo fuori la scorta di narcotrafficanti. Oppure, che potete dirottare un aereo pieno di droga e già pronto al decollo su una pista abusiva nascosta nella giungla, o che c'è bisogno di un po' di protezione americana per attivare l'antenna di una radio clandestina anti-regime.  Ghost Recon ricorda molto un gioco come Far Cry con le ambientazioni di Narcos: la mappa si riempirà presto di attività secondarie e collezionabili da raccogliere - che però, in questo gioco, hanno un effetto reale sul gioco, non sono mai una caccia al tesoro fine a se stessa.

Non aspettatevi però di dover indagare o relazionarvi in alcun modo con i vostri nemici: questo è un gioco in cui prima si spara, poi si fanno domande, e poi si spara di nuovo. Le ?indagini? si riducono a esaminare qualche documento, dopo aver fatto fuori le due tonnellate di nemici che lo proteggevano, oppure recuperare un video in una roccaforte nemica dopo averla espugnata.  


Generalmente, attaccare apertamente i nemici non è mai un'idea vincente: le forze nemiche sono meno addestrate dei vostri specialisti, ma vi supereranno sempre numericamente. Conviene quindi utilizzare un po' di astuzia e la migliore tecnologia della macchina militare dell'Esercito USA: per esempio, prima di attaccare una base nemica conviene pattugliare l'area con l'inseparabile drone, che dall'alto rileva i nemici e le vedette. Potete ?marcarle?, in modo da sapere dove sono in ogni momento, e persino ordinare ai vostri tre compagni di far fuori con i loro fucili di precisione i nemici individuati. Con un po' di pazienza e furbizia, potrete far fuori la maggior parte dei nemici senza mettere gli altri in allerta: una tattica consigliabile soprattutto ai livelli di difficoltà maggiori, visto che i nemici tendono a diventare piuttosto precisi quando poi si scatena l'immancabile inferno di piombo rovente.

Ghost Recon non è perfetto: come succede spesso nei giochi di questo tipo, con un ?mondo? intero da esplorare e in cui scegliete voi che missione intraprendere e dove andare, a volte capitano degli ?imprevisti? ?" soprattutto, nemici che si comportano in modo bizzarro. Una volta abbiamo abbattuto un elicottero che si è schiantato su una base nemica, e le guardie non si sono nemmeno ?accorte? dell'accaduto. Tutto questo non rovina il divertimento, sia chiaro, al massimo strappa un sorriso mentre si gioca.

L'asso nella manica del gioco è il multiplayer: se decidete di giocare online, potrete giocare qualsiasi missione insieme a tre amici, che sostituiranno le intelligenze artificiali del vostro team. Assaltare una base nemica diventerà immediatamente ancora più divertente: ?Fai fuori quel cecchino, mentre io penso alle guardie sotto la torre di guardia e Stefano toglie di mezzo il tizio con il binocolo?. Se non avete amici disponibili online, potete cercare alleati umani con il sistema di ?accoppiamento? automatico: lì va un po' più a fortuna, perché potete incontrare giocatori in gamba che fanno lavoro di squadra, o meno abili e disposti ad aiutare il team.

Ghost Recon Wildlands è un gioco immenso: la mappa della Bolivia è veramente enorme, e se vorrete completare ogni missione e esplorare ogni angolo del gioco ci metterete anche più di 50 ore - concentrandovi invece sulla trama principale, arriverete allo scontro finale in meno di metà rempo, anche se in questo modo non farete ?crescere? le abilità del vostro team, che spendendo l'esperienza accumulata in battaglia e con le risorse accumulate per la resistenza può migliorare le proprie abilità e le risorse tecnologiche. E poi, c'è da liberare tutta la Bolivia, no?

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