Da Rollerball a Il gladiatore, da Battle Royale a L'implacabile, ecco le pellicole a cui Hunger Games deve (in parte) la sua esistenza!

Arrivati alla fine di questo viaggio – è uscito ormai l’ultimo capitolo della saga di Hunger Games – non abbiamo dubbi che avremo nostalgia di Katniss e di tutti i suoi compagni di ribellione! E se abbiamo già letto tutti i libri di Suzanne Collins e sappiamo a memoria i film, forse potremmo buttarci su altri film che, almeno in parte, potrebbero aver influenzato le avventure della nostra eroina!
Ecco a voi 10 film senza i quali la saga di Hunger Games, forse, non sarebbe venuta alla luce, o quantomeno sarebbe stata diversa da quella che conosciamo...

La decima vittima (Elio Petri, 1965)
Non possiamo sapere se la Collins avrà visto questo classicone della storia del cinema italiano, diretto da Elio Petri e interpretato da un inedito Marcello Mastroianni biondo e da una Ursula Andress al top della forma, ma il racconto da cui è tratto è americano, è stato scritto dall’autore di culto Robert Sheckley nel 1953, ed è tuttora molto famoso in patria. Qui gli omicidi seriali sono oggetto di un reality televisivo, nato per incanalare la violenza degli spettatori e dei concorrenti. Ma l’analogia con Hunger Games non si esaurisce qui: infatti tra i due personaggi che dovrebbero uccidersi a vicenda scatta la passione, esattamente come succede a Katniss e Peeta.

Zardoz (John Boorman, 1974)
Se facendo zapping vi è capitato di imbattervi in uno Sean Connery appena appena coperto da un costume improbabile, forse vi siete soffermati a guardare il resto del film: Zardoz è, come Hunger Games, un film di fantascienza distopica in cui l’umanità è divisa in caste, da una parte gli Immortali – una sorta di intoccabili, tipo gli abitanti di Capitol City – dall’altra i Bruti, condannati a una vita di stenti e occasionalmente uccisi dagli Sterminatori. Chiaramente una società con una struttura così rigida non potrà che collassare. Così, a grandi linee, abbiamo un’impressione di deja-vu...

Rollerball (Norman Jewison, 1975)
Il rollerball è lo sport più seguito nel futuro immaginato da Norman Jewison. La popolazione viene distratta dal governo attraverso questo sport che è anche piuttosto pericoloso: un atleta dura al massimo 2 o 3 anni, mentre Jonathan (James Caan) è ormai ai vertici del successo da un decennio. Ecco che il governo non può permettersi che un individuo raccolga tanta fama attorno a sé e cerca allora di distruggerlo in ogni modo, inasprendo le regole del gioco. Questa dicotomia individuo/sistema è anche alla base di ciò che avviene ne La ragazza di fuoco, quando Katniss viene nuovamente reclutata negli Hunger Games solo perché soccomba. Ma come Katniss, anche Jonathan saprà prevalere sui suoi nemici.

L’implacabile (Paul Michael Glaser, 1987)
Anche qui siamo alle prese con un reality: il sadismo del pubblico che gode ad assistere al massacro è giustificato dal fatto che i gladiatori della situazione “sono tutti cattivi”. Sono infatti ergastolani condannati per i peggiori crimini, costretti a cercare di sopravvivere a confronti impari con killer legalizzati dallo stato. La realtà però non è quella che crediamo, infatti vengono condannati perfetti innocenti, pur di permettere allo show un continuo riciclo di vittime che mantenga l’attenzione di un pubblico sempre più acritico e feroce. Peccato che a un certo punto i conduttori scelgano di neutralizzare Arnold Schwarzenegger e la cosa non è proprio semplice...

Il gladiatore (Ridley Scott, 2000)
A detta della stessa Collins, lo studio della storia romana e il fenomeno legato ai gladiatori le ha ispirato i presupposti della saga. Difficile non pensare che in parte abbia contribuito anche il film di Ridley Scott che, come Hunger Games, riesce a intervallare scene di estrema delicatezza ad altre di violenza cruda ed efferata.

Battle royale (Kinji Fukasaku, 2000)
Il riferimento più evidente, al quale va il pensiero di quelli che sono stati adolescenti nei primi anni 2000, è sicuramente Battle Royale, tratto dal romanzo di Koushun Takami che vede protagonisti una quarantina di studenti delle superiori costretti a una battaglia all’ultimo sangue, che vedrà un solo vincitore. Un film estremamente violento che 15 anni fa non eravamo ancora del tutto pronti ad affrontare, ma che diventò un piccolo fenomeno di culto in tutto il mondo, anche – e soprattutto - nei paesi in cui il film ufficilamente non uscì, Stati Uniti in primis: Tarantino ne è un grande fan ma, vi avvertiamo, decisamente non è un film per tutti i gusti!

The Island (Michael Bay, 2005)
Ricordate la simpatica lotteria con la quale si sorteggiano i tributi che dovranno partecipare agli Hunger Games? Non è poi tanto diversa da quella che decreta chi saranno i “fortunati” a lasciare l’isola nel film di Michael Bay. Diversamente dalla saga che vede protagonista Jennifer Lawrence, qui i partecipanti non sono minimamente consapevoli del pericolo che è abbinato all’estrazione del loro numero, anzi sono volutamente ingannati nel credere che si tratti di una svolta positiva. Resta però molto simile lo sprezzo delle vite umane dimostrato da chi è al potere in entrambe le storie e poi il fatto che per i protagonisti dei due film sarà proprio quell’estrazione a determinare l’inizio della riscossa!

Twilight (Catherine Hardwicke, 2008)
Dal punto di vista dell’intreccio e dell’atmosfera, Hunger Games e Twilight non hanno nulla da spartire. Ma va riconosciuto che Stephenie Meyer ha anticipato la Collins nel puntare a un pubblico di sedicenni. Oggi gli Young Adult sono un target definito - che si sta anche diversificando per generi e tipologie di vicende descritte - ma quando Twilight vide la luce questo aspetto rappresentò una novità assoluta! Il successo che la favola moderna di Bella raccolse permise di aprire la strada a tantissimi romanzi che adesso si sono guadagnati un posto anche nella storia del cinema, pensiamo a Hunger Games ma non solo: Divergent, The Giver e Maze Runner sono solo alcuni altri esempi.

Un gelido inverno (Debra Granik, 2010)
Dubitiamo che Un gelido inverno abbia minimamente influenzato la Collins, ma è possibile che la recitazione di Jennifer Lawrence in quel film sia stata fondamentale per designarla come l’interprete ideale di Katniss: infatti la ragazza di fuoco e Ree Dolly (la protagonista di Un gelido inverno) hanno diversi punti in comune! Prima di tutto sono entrambe delle ragazze molto giovani sulle spalle delle quali grava il peso di una famiglia disagiata; entrambe sono il punto di riferimento per i fratelli minori, tutte e due hanno una madre depressa e assente e dovranno lottare per tenere unita la loro famiglia! Jennifer Lawrence con questo film ha conquistato la sua prima nomination agli Academy Award, facendosi notare in tutto il mondo, e meno male! Chi altri avrebbe potuto portare la faretra di Katniss?

Ender’s Game (Gavin Hood, 2013)
Il film con Harrison Ford è uscito ben dopo Hunger Games, anzi ne ha sicuramente cavalacato l’onda del successo, ma il libro di Orson Scott Card da cui è tratto è ormai un classico della fantascienza americana, e anche se da noi era fuori catalogo da quasi vent’anni, negli States è sempre stato un punto di riferimento molto forte per chiunque si accingesse a scrivere romanzi distopici. Anche qui gli equilibri del mondo sembrano dipendere soltanto dalle azioni dei ragazzini, allenati fin da piccolissimi per poter combattere, non fra di loro, ma contro il nemico. E poi, come nei libri della Collins, la parola “gioco” ha tutt’altro significato...