Dieci citazioni perfette da dedicare a testimoni, migliori amici e parenti durante il giorno delle nozze

Molti film hanno provato a imbottigliare i sentimenti in dialoghi romantici, ma alcune frasi sono particolarmente utili in particolari circostanze. Si sa che uno dei momenti più delicati e imbarazzanti è il brindisi delle nozze: il testimone, la damigella o uno dei parenti si trova in piedi, nel bel mezzo della sala gremita di ospiti, a cercare le parole giuste per augurare un felice futuro ai neosposini.
Anche qui il brindisi può venirci incontro. Ecco infatti 10 frasi dei film tratte da scene cult che possono ispirare il discorso perfetto. Abbiamo scelto le citazioni più varie, dal pragmatismo sarcastico di Juno alla proposta di matrimonio del protagonista di Harry ti presento Sally. Alcuni amori, infatti, seguono le tracce d’illustri amanti, come in Letters to Juliet, mentre altri sono inaspettati e persino sconsigliati, come nella commedia La vita secondo Dan.
E se ci si mette in mezzo una relazione clandestina incorniciata dall’arte come nel caso di Moulin Rouge!, allora, la ricetta per la felicità è perfetta o, nel caso di un rapporto non proprio lineare, almeno sperata. E poi, si sa, il lieto fine è solo questione di punti di vista o, come in questo caso, di titoli di coda.

Molto incinta
"Il matrimonio è tipo una versione tesa e sgradevole di Tutti Amano Raymond. Ma non dura 22 minuti, è per sempre"
Ideale per: gli amici single incalliti, che cercano di smontare l’entusiasmo generale con un pizzico di cinismo.
Perché usarla: per smontare l’eccesso di occhi a cuoricini e sospiri romantici, soprattutto se gli amici degli sposi cercano di scoraggiare damigelle in cerca dell’anello al dito.
Il film la spiega così: questa frase di Pete (Paul Rudd) la dice lunga sui cosiddetti “incidenti di percorso”. La protagonista scopre di essere incinta dopo una notte un po’ troppo turbolenta con uno sconosciuto. Lei (Katherine Heigl) è una miss perfettina dal futuro brillante, lui (Seth Rogen) un eterno bambinone senza ambizioni: una coppia peggior assortita, almeno sulla carta, non esiste, eppure nonostante le premesse disastrose questi due provano a conoscersi sul serio, si mettono a nudo sul serio e qualcosa cambia…

“L’amore non è sentimento, è una capacità”
Ideale per: i fratelli, le sorelle o i cugini degli sposi, quelli che vivono in famiglie allargate, con ex alle spalle, nuovi partner con prole e qualche trasgressione in corso.
Perché usarla: è un’ancora alla realtà per i neosposini, quasi un promemoria del fatto che l’infatuazione, la passione, lo stordimento iniziale e l’entusiasmo possono passare, mentre la fede è un impegno quotidiano, anche nella cattiva sorte o contro ogni pronostico.
Il film la spiega così: Dan (Steve Carell) è vedovo con tre figlie e non crede nelle seconde chance in amore. È pragmatico e disciplinato, almeno fino a che la vita (o Cupido) ci mette lo zampino e gli fa incontrare una persona speciale. O almeno lui pensa che lo sia, prima di scoprire che frequenta suo fratello. Nonostante tutto e tutti, il destino però trova sempre la strada per compiersi.

Will Hunting - Genio ribelle
“La ragazza che hai conosciuto non è perfetta neanche lei, ma la domanda è se siete o no perfetti l'uno per l'altra, è questo che conta, è questo che significa intimità”
Ideale per: i mentori di uno degli sposi o di entrambi, quelle figure di riferimento più anziane che sono pronte a tramandare la saggezza. Un professore, un capo o un vicino di casa, insomma, che ormai vede il mondo senza il velo delle illusioni ma che crede ancora nella solidità dei sentimenti.
Perché usarla: forse marito e moglie ci hanno messo un po’ troppo a salire gli scalini del fatidico sì e forse nutrono ancora qualche dubbio perché il rapporto non è come nelle favole e quindi il matrimonio più che un happy ending sembra il primo round di un lungo incontro.
Il film la spiega così: Sean (Robin Williams) è uno psicologo che forse non riesce pienamente a mettere a frutto i consigli che dà al ragazzo geniale problematico che si ritrova davanti, Will Hunting (Matt Damon). Quest’ultimo ha una mente brillante ma un’intelligenza emotiva non altrettanto sviluppata: attraverso i racconti del matrimonio con la moglie purtroppo deceduta, Sean mostra a Will le vie tortuose del cuore.

Shall we dance?
“Perché ci serve un testimone della nostra vita. Ci sono miliardi di persone sul pianeta...Insomma, quanto pensa può valere ogni singola vita! Ma in un matrimonio la promessa è di prendersi cura di tutto, sia delle cose buone che di quelle terribili, o frivole. Di tutto, sempre, ogni giorno”
Ideale per: un parente della coppia che, forse più in là negli anni, ha dimenticato le farfalle nello stomaco e le gambe tremanti dei primi innamoramenti ma ricorda bene la tenerezza e la protezione di stare accanto all’unica persona che conti davvero nella vita.
Perché usarla: magari gli stessi neosposini convolano a nozze dopo un lungo fidanzamento o una convivenza pluriennale o tanti figli al seguito e, non essendo più “di primo pelo”, si aspettano un discorso assennato ma romantico.
Il film la spiega così: Susan Sarandon recita questa battuta con l’ostinazione e la perseveranza di una donna che aspetta ogni sera il ritorno del marito a casa, ma vede scivolare via dalle mani il loro rapporto, giorno dopo giorno. L’età avanza, i figli crescono e a volte le coppie stentano a riconoscersi. Nel caso suo e del consorte, interpretato da Richard Gere, ci mette lo zampino Jennifer Lopez, ma non si tratta di un triangolo né di adulterio. La chiave della rinascita di questo matrimonio è nel passo a due, quello letterale, della danza, che riaccende entusiasmo e passione. Nonostante tutto.

Sballati d'amore
“Io credo che chi non rischia di sembrare stupido non è innamorato”
Ideale per: il migliore amico di lui o di lei, quello che conosce a memoria la storia sentimentale dello sposo o della sposa, che l’ha consolato quando aveva il cuore infranto e lo ha incoraggiato a fare il grande passo.
Perché usarla: a volte il tempismo degli incontri è pessimo, ma questo matrimonio ha un gran bel passato da raccontare: forse una corsa all’aeroporto prima che uno dei due partisse o una serenata sotto la pioggia o un incontro casuale in metro con uno sconosciuto. Per le coppie che si ritrovano, a prescindere dagli imprevisti della vita, non c’è augurio migliore di quello di puntare tutto sull’anima gemella anche quando sembra il momento sbagliato.
Il film la spiega così: Ashton Kutcher e Amanda Peet interpretano due ragazzi che non sono mai stati insieme ma che, dopo una relazione occasionale durante un volo, in un modo o nell’altro si ritrovano sempre quando meno se l’aspettano o quando ne hanno più bisogno. Una specie di Notting Hill, insomma, ma senza lo strascico surreale della celebrità. Nonostante il pessimo tempismo, insomma, questi due sotto sotto si appartengono.

Juno
“Guarda, a mio modo di vedere, la miglior cosa che puoi fare è trovare una persona che ti ami esattamente per quello che sei. Buonumore, cattivo umore, brutta, bella, affascinante, e così via...”
Ideale per: il papà della sposa, che sa essere brusco e troppo diretto, forse, ma sempre protettivo e accogliente, qualunque età abbia la sua “piccolina”
Perché usarla: a volte i giri di parole troppo astratti non sono esattamente quello di cui una futura sposa ha bisogno. Solo il primo uomo della sua vita, il genitore, che è il suo punto di riferimento e la sua roccia può far breccia tra i suoi sentimenti e darle la benedizione che sta cercando per il grande passo.
Il film la spiega così: Il premio Oscar J.K. Simmons interpreta il padre della protagonista, l’adolescente Juno che rimane incinta per sbaglio e, totalmente allo sbando, si ritrova tra mille dubbi e modelli decisamente poco edificanti di adulti. Non è un professore o un letterato, ma un uomo semplice che spiega alla sua ragazza come affrontare le conseguenze di un ‘imprevisto’ con senso di responsabilità.

Harry ti presento Sally
“Quando ti accorgi che vuoi passare il resto della vita con qualcuno, vuoi che il resto della vita cominci il più presto possibile”
Ideale per: il brindisi del testimone di nozze, colui o colei che è stato scelto per suggellare l’atto d’amore più puro in un atto simbolico che promette il “per sempre”
Perché usarla: se uno dei due consorti ha tentennato a lungo, si è lasciato inseguire o non ha voluto sentir parlare di nozze per anni, se non dopo un ricatto emotivo tipico dell’aut aut, allora far vedere il lato più poetico del batticuore è forse il modo migliore per iniziare questo nuovo viaggio a due e brindare al coraggio della scelta.
Il film la spiega così: Harry (Billy Crystal) usa queste esatte parole durante la sua proposta di matrimonio a Sally (Meg Ryan). E chi l’avrebbe detto? Questi due opposti si sono scontrati fin dal primo viaggio in macchina insieme. Entrambi hanno sempre professato teorie antitetiche e ci hanno preso gusto a punzecchiarsi a intermittenza. A quanto pare, però, dietro quei continui battibecchi covavano un sentimento ben più profondo, a riprova del fatto che secondo Harry alla fin fine l’amicizia tra uomo e donna non esiste.

Letters to Juliet
“I mariti sono come il vino; prendono molto tempo per maturare”
Ideale per: l’amico-burlone della compagnia, quello irrimediabilmente single che non può esimersi da un brindisi pieno di buffi aneddoti, imbarazzanti ricordi sugli sposi e scherzi di ogni genere per movimentare il dopo-cerimonia alzando la temperatura della sala…
Perché usarla: in fondo uomini e donne hanno velocità diverse nei rapporti e può succedere che in questo caso sia stata lei a spingere l’acceleratore sulle nozze, salvo poi tirarsi indietro per qualche motivo: l’immaturità del compagno, l’assenza di gesti romantici, la patologica incapacità di impegnarsi… L’importante però è il fatidico sì.
Il film la spiega così: Amanda Seyfried è un’americana in trasferta a Verona che viene colpita dalla tradizione delle segretarie di Giulietta, quattro donne che rispondono alle lettere delle innamorate lasciate nel loggione della protagonista del dramma shakespeariano. Una missiva vecchia di 50 anni porta una donna nella capitale dell’amore: sarà la presenza del nipote a scombussolare i piani sentimentali della protagonista.

Tra le nuvole
“Nella vita è meglio esser accompagnati da un copilota”
Ideale per: un collega di lavoro che sa quanto una routine professionale complicata o piena possa a volte ostacolare i rapporti interpersonali e probabilmente spende più tempo con lo sposo di quanto non faccia con la moglie o la compagna.
Perché usarla: che sia l’orologio biologico o un semplice bisogno scaturito con l’età, prima o poi il desiderio di stabilità fa capolino anche nella vita del manager più soddisfatto della propria carriera. Non si vive di sola carriera, specialmente quando l’amore si affaccia alla porta del nostro cuore.
Il film la spiega così: George Clooney interpreta un cacciatore di teste molto efficiente, abituato alle trasferte, alle notti in hotel e ai voli su tratte lunghe. Organizza la vita come se fosse una valigia da cabina: non si può rischiare che pesi più del dovuto, sia più ingombrante del consentito o contenga oggetti non permessi a bordo. D’altronde l’ordine sembra la chiave di tutto, almeno finchè non si rende conto che un po’ di caos può essere salutare. D’altronde non siamo robot e nessun uomo è un’isola.

Moulin Rouge!
“La cosa più grande che tu possa imparare è amare, e lasciarti amare!”
Ideale per: la migliore amica della sposa, quella che sogna l’abito bianco e le damigelle e guarda con aria rapita la felicità della coppia appena sposata. Idealizza i rapporti e aspetta il suo turno per sfoggiare un bel solitario al dito.
Perché usarla: è il modo più semplice e romantico per spingere gli sposi a non aver paura di lasciarsi andare, tanto ognuno dei due è pronto a sorreggere ed afferrare l’altro, in un vortice di emozioni e passioni, come solo le favole più incantate sanno raccontare. Il percorso per l’altare è forse stato rocambolesco, ma chi ha detto che gli ostacoli del cuore siano solo figurati?
Il film la spiega così: il musical racconta l’amore impossibile di Nicole Kidman e Ewan McGregor sullo scintillante sfondo di una Parigi artisticamente folle e straordinariamente ribelle. Lui è un giovane scrittore, lei l’etoile del balletto che intreccia ingenuità ed eros. Equivoci, drammi, interessi e brame di ogni genere si frappongono in questo amore impossibile ma così intenso e struggente da strappare molti sospiri e lacrime. In qualunque modo la storia si concluda al pubblico resta una certezza: un sentimento così profondo val la pena di essere vissuto, a qualunque costo.