Anche quest’anno Venezia ci fa sognare

Dalle sfilate sul red carpet alle curiosità sui film in concorso, vi raccontiamo quello che succede dietro le quinte del Festival

Timothee Chalamet
8 Settembre 2022 alle 08:01

Pensate che a Venezia si stia svolgendo un festival? Sbagliato: ce ne sono tanti. Perché la Mostra del cinema (che si conclude sabato 10 settembre con l’assegnazione del Leone d’oro) ha molte anime e molte facce. E Sorrisi è qui a curiosare per raccontarvele tutte. Ecco dunque...

Il festival dei Ragazzi

Venerdì il Lido è stato invaso da una marea di giovanissimi che (parliamoci chiaro) volevano solo una cosa: vedere Timothée Chalamet. Tre giorni dopo, stessa scena per Harry Styles. Il primo, ormai definito “il nuovo DiCaprio”, ha conquistato e terrorizzato i cuori con “Bones and All”, il film di Luca Guadagnino in cui i protagonisti sono sinistramente attratti dalla carne umana. Il secondo, non contento di essere il cantante più amato del momento, ha fatto il suo esordio da attore nell’inquietante “Don’t worry darling”, diretto dalla sua compagna Olivia Wilde.

Il festival delle Sorprese

Ficarra è andato al Festival senza l'inseparabile Picone. Succede per il film “Spaccaossa” di Vincenzo Pirrotta, di cui il duo siciliano firma la sceneggiatura. Nanni Moretti invece spunta in un cameo di “Las Leonas”, storia di una squadra di badanti-calciatrici romane (per cui ha davvero comprato le coppe del torneo). Penélope Cruz imita la Carrà ballando “Rumore” nel film “L’immensità” di Emanuele Crialese, mentre Elodie invece di cantare recita (in “Ti mangio il cuore”). E per la prima volta nella storia il simbolo della Mostra non è un leone ma... una leonessa (vedi foto sotto). Il che porta alla prossima voce...

Il festival delle Donne al Comando

È arrivata persino l’ex First lady americana Hillary Clinton a completare un festival di donne forti. E si è aggiunta alle due presidenti di giuria (Julianne Moore per i Leoni e Isabel Coixet per la sezione Orizzonti), a Catherine Deneuve premiata con il Leone d’oro, e ovviamente alla madrina Rocío Muñoz Morales. Se poi passiamo ai personaggi dei film, le donne toste non si contano: citiamo solo l’agguerritissima direttrice d’orchestra interpretata da Cate Blanchett in “Tár” e la Sofia (Nathalie Boutefeu) di “Un couple”, che sapeva tenere testa anche a Tolstoj. E siamo in attesa di vedere Ana de Armas diventare Marylin Monroe in “Blonde” e Margherita Mazzucco diventare... santa in “Chiara”.

Il festival dei Maledetti

Se la passano maluccio, invece, molti colleghi maschi. Lars Von Trier, che già era stato cacciato da Cannes per aver espresso simpatie hitleriane, ha presentato “The Kingdom - Exodus” solo con un messaggio registrato, e ai giornalisti ha parlato via web: sia perché malato («Ma il Parkinson mi fa sentire solo un po’ più stupido del solito» ha scherzato), sia perché è terrorizzato da treni e aerei (e dalla Danimarca il viaggio è lungo). Shia LaBeouf invece ha deciso di non parlare con nessuno dopo le accuse di maltrattamento della sua ex e le polemiche sul suo licenziamento da “Don’t worry darling” (ma lui sostiene di essersene andato), con tanto di filmato di una videochiamata privata che gli aveva fatto la regista Olivia Wilde, messa sul web da un “misterioso anonimo”. Però Shia fa sapere che interpretare Padre Pio nel film di Abel Ferrara gli ha cambiato la vita. Un altro miracolo?

Il festival degli Irriconoscibili

Ogni anno a Venezia “nasce” qualche Oscar: “Roma”, “Joker”, “Nomadland”, “La forma dell’acqua”... E già si bisbiglia di una statuetta per Brendan Fraser e la sua trasformazione in “The whale” (“La balena”) di Darren Aronofsky. Ve lo ricordate atletico e statuario nella saga della “Mummia”? Ora lo ritroverete (ammesso che riusciate a riconoscerlo) nei panni di un uomo di 220 chili, di cui 130 sono stati aggiunti con sei ore di trucco al giorno. Si trasforma anche Asia Argento, che in “Padre Pio” ha un cameo. Nei panni di un uomo.

Il festival delle Lamentele

Fioccano le critiche al sistema informatico che permette (in teoria) di acquistare i biglietti (e fissare il posto per gli accreditati): sui social è una gara a chi ne parla peggio. Non hanno tutti i torti, dato che il sottoscritto si collega alle 7 di mattina per avere il primo accredito alle 8... D’altra parte ricorda però i “bei tempi” delle code reali, quando capitava di fare un’ora di fila per scoprire poi che la sala era esaurita. E non sa cosa sia peggio.

Il festival degli Ottimisti

Per la prima volta dal 2019 la mascherina in sala non è obbligatoria (sul vaporetto, all’aria aperta, invece sì...) ma solo “fortemente consigliata”. E infatti nessuno la mette.

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