Tanti auguri Lollo! Nata il 4 luglio 1927, Gina Lollobrigida oggi spegne 89 candeline e noi siamo contentissimi di cogliere l’occasione per ricordare questa splendida star internazionale. Insieme a Sophia Loren è infatti tra le attrici italiane più note nel mondo, tanto che sulla rivista Time, nel 1954, uscì questa frase: “In Europa Gi-na-Lol-lo-bri-gi-da sono le sette sillabe più famose. È lei la ragazza che, secondo Humphrey Bogart, fa sembrare Marilyn Monroe simile a Shirley Temple!”.
A distanza di oltre sessant’anni il suo mito è ancora perfettamente conservato e non abbiamo dubbi che anche da oltreoceano le giungeranno i messaggi d’auguri dei suoi fan che continuano ad amarla: per poterla festeggiare al meglio abbiamo pensato di proporvi una carrellata di 10 film da vedere (o rivedere) per poter apprezzare appieno la sua brillante carriera cinematografica!
Achtung! Banditi! (Carlo Lizzani, 1951)
Non ha neanche 25 anni, e Gina Lollobrigida già compare – in una particina – in un film che da subito si fa notare dalla critica che conta. In realtà la Lollo ha alle sue spalle già una vastissima filmografia (17 film in soli 5 anni), ma qui per la prima volta dimostra di tenere a un certo cinema autoriale: Achtung! Banditi! è infatti il primo film da regista di Carlo Lizzani, che per produrlo ricorre a un finanziamento indipendente promosso da una cooperativa di spettatori interessata a soggetti ancora poco battuti dai grandi studi. Lontana da pose da diva, la Lollobrigida qui ci regala una delle su performance più spontanee e memorabili!
Fanfan la Tulipe (Christian Jaque, 1952)
Fanfan la Tulipeè un divertente film in costume pieno di colpi di scena, realizzato da Christian Jaque, che amava particolarmente le opere ad ambientazione storica. Qui però il regista francese raccolse il suo miglior sucesso: il film infatti vinse sia il Premio per la Miglior Regia al Festival di Cannes, sia il prestigioso Orso d’Oro al Festival di Berlino: una bella fortuna per Gina Lollobrigida che, alla sua prima partecipazione in un film straniero, diventava improvvisamente popolare agli occhi di tutta Europa (e non solo)!
La provinciale (Mario Soldati, 1953)
Reduce dall’ottimo successo internazionale della commedia di Jaque, Gina Lollobrigida ci tiene a farci vedere che anche accostandosi al genere drammatico ha diverse carte da giocare! Il personaggio della moglie fedifraga di Gabriele Ferzetti nel film tratto dall’omonimo romanzo breve di Alberto Moravia, le frutta la Grolla d’Oro di Saint Vincent e l’ammirazione unanime della critica. E poi, insieme a Giuliano Gemma che interpreta il suo amante, compone una delle coppie più belle e struggenti degli anni ’50.
Pane, amore e fantasia (Luigi Comencini, 1953)
Il 1953 è decisamente l’anno della consacrazione di Gina Lollobrigida: Luigi Comencini la sceglie per interpretare “la bersagliera”, una ragazza per cui Vittoria De Sica, maresciallo dei carabinieri di Sorrento appena trasferito in Abruzzo, perde la testa. Gli spettatori non possono che essere solidali con lui, ma la ragazza gli preferisce il giovane carabiniere Stelluti e De Sica si ritaglia il ruolo di paraninfo della situazione, consolandosi poi con Marisa Merlini. Il film fu un successo stratosferico (un miliardo e mezzo di incasso!) e ha segnato un punto di svolta verso la commedia all’italiana, in un’epoca in cui si producevano perlopiù film di stampo neorealista: da recuperare, perchè è ancora spassosissimo come allora!
Il tesoro dell’Africa (John Huston, 1953)
È nientemeno che John Huston a officiare il battesimo a Hollywood di Gina Lollobrigida: in una rocambolesca avventura troviamo la nostra eroina al fianco di divi del calibro di Humphrey Bogart, Jennifer Jones e Peter Lorre. La sceneggiatura è scritta dal regista insieme a Truman Capote e il film ottiene un buon successo: negli States la Lollobrigida ha ormai trovato una nuova casa!
La romana (Luigi Zampa, 1954)
Tratto da un romanzo di Alberto Moravia, La romana fu un film che fece parecchio scandalo all’epoca, e la sceneggiattura fu rimaneggiata diverse volte per non incorrere nella censura: ci lavorarono il regista Luigi Zampa, lo stesso Moravia e anche Giorgio Bassani ed Ennio Flaiano. Il risultato finale è un’opera un po’ troppo letteraria che pubblico e critica accolsero storcendo un po’ il naso. Ma nessuno trovò mai nulla da ridire sulla protagonista, che da sola tiene in piedi il film e lo consegna alla storia del cinema. Anni dopo ne sarà tratto uno sceneggiato televisivo con protagonista Francesca Dellera, ma non sarà possibile fare a meno di Gina Lollobrigida, che torna stavolta impegnata nel ruolo della madre delle protagonista.
La donna più bella del mondo (Robert Z. Leonard, 1955)
Stavolta la troviamo al fianco di Vittorio Gassman in un film/biopic che ripercorre la vita della cantante lirica Lina Cavalieri: ancora un grande successo nazional popolare che in breve diventa campione d’incassi dell’anno. Inoltre il ruolo regalerà a Gina Lollobrigida un premio davvero speciale: il David di Donatello come Migliore Attrice Protagonista proprio nel primo anno in cui viene istituito il premio
Torna a settembre (Robert Mulligan, 1961)
All’epoca questo film avrà attratto in tutto il mondo un enorme pubblico principalmente per il cast: Rock Hudson è il divo del momento, Gina Lollobrigida ha quel fascino esotico che gli americani adorano, e in più troviamo una giovane Sandra Dee reduce dal successo di Scandalo al sole. Un film imperdibile per un vero fan della Lollobrigida: l’interpretazione le farà portare a casa un Golden Globe per una categoria che da anni non esiste più, ovvero “Miglior Attrice del Mondo”. Il film è una commedia leggera ambientata in Liguria, nella riviera di Levante ed è forse quello che gode da anni di più repliche televisive: alzi la mano chi non l’ha mai visto!
Venere imperiale (Jean Delannoy, 1962)
Questa volta si tratta di una coproduzione italo-francese: Gina Lollobrigida è chiamata a interpretare la bellezza scultorea di Paolina Bonaparte, la sorella di Napoleone costretta a rinunciare all’amore per contrarre un matrimonio a fini politici con il principe Camillo Borghese. Il film non è invecchiato benissimo, ma l’interpretazione della Lollobrigida resta una delle migliori della sua carriera: vinse ancora un volta il David di Donatello (stavolta ex-equo con Silvana Mangano) e il Nastro d’argento come Miglior Attrice Protagonista.
Le avventure di Pinocchio (Luigi Comencini, 1972)
I più ricordano lo sceneggiato televisivo in cinque puntate, ma in realtà esiste anche una riduzione cinematografica, che dura poco più di due ore e fece la fortuna di tante piccole sale parrocchiali: oltre al memorabile Geppetto interpretato in maniera commovente da un bravissimo Nino Manfredi, il film si fa anche ricordare per la Lollo dai capelli turchini, che interpreta la mitica fatina tanto amata da Pinocchio! Gina Lollobrigida conquista così una nuova fetta di pubblico, quella dei più piccini: chi è nato alla fine degli anni ’60 non riuscirà mai più a scinderla da quel personaggio!