Da Zoolander di Ben Stiller a Midnight in Paris di Woody Allen, fino alle collaborazioni con Wes Anderson. Ecco dieci pellicole da recuperare

Amato e odiato per la sua faccia da schiaffi e il suo naso deformato (causato da una doppia frattura in gioventù), Owen Wilson è uno dei più importanti protagonisti della commedia americana degli ultimi vent'anni.
Membro del cosiddetto Frat Pack, un grupo di attori e amici che spesso collaborano insieme (tra cui ben Stiller e Will Ferrell), ha iniziato la sua carriera nel 1996, esordendo insieme a Wes Anderson nel film Un colpo da dilettanti, per poi emergere in modo sempre più significativo con il film cult Zoolander e, poi, con l'indiscusso campione di divertimento Due single a nozze, con in coppia con l'amico Vince Vaughn.
Negli ultimi anni lo abbiamo visto anche al lavoro con alcuni degli autori più apprezzati del Cinema, quali Woody Allen, Peter Bogdanovich e Paul Thomas Anderson.
In occasione dell'uscita di Masterminds - I geni della truffa, abbiamo deciso di ripercorrere brevemente la sua carriera, consigliandovi dieci film da non perdere.

Ti presento i miei, di Jay Roach (2000)
Dopo l'esperimento (riuscito) di Terapie e pallottole, rivediamo Robert De Niro in un ruolo comico ma, ancora una volta, è nei panni di un uomo pericolosissimo. E' infatti l'iperprotettivo -e agente della CIA sotto copertura- padre di Pam (Teri Polo), figlia modello fidanzata con l'infermiere ebreo Greg (Ben Stiller), il quale finisce per un weekend a casa dei genitori di lei in campagna, per conoscerli, farsi conoscere e introdure il discorso "matrimonio" a papà e mamma (che è Blythe Danner). Purtroppo per il povero Ben Stiller, la situazione si mostrerà ben più complicata di quel che potesse immaginare, e lui di certo non si farà mancare maldestrie varie con la sua inguaribile sindrome di paperino. Owen Wilson, straordinario nella parte, è Kevin, l'ex fidanzato perfettino e premuroso di Pam che aumenterà il sentimento di inadeguatezza di Greg (e sarà personaggio chiave per assegnare alla comicità della pellicola un tono decisamente grottesco). Film girato con grande abilità dal regista dei tre Austin Power; insieme a Tutti pazzi per Mary (1998) rappresenta una delle commedie americane più divertenti di quegli anni.

Zoolander, di Ben Stiller (2001)
Il Primo Ministro malese ha deciso di vietare lo sfruttamente dei bambini nell'industria tessile e il diabolico magnate del mondo della moda Jacobim Mugatu (un quanto mai eccentrico Will Ferrell) ha deciso, per questo, di assassinarlo. Per compiere l'omicidio sceglie Derek Zoolander (Ben Stiller) un modello bello-bello-in-modo-assurdo e famosissimo nell'ambiente, ma non certo noto per la sua intelligenza. Ad aiutarlo sarà il suo amico-nemico Hansel (Owen Wilson), colui che proprio all'inizio del film gli aveva rubato lo scettro di 'modello dell'anno'. Tra iniziali diffidenze, sfide per stabilire chi sia il modello migliore e un sottotesto crime, i due imbecilli ci guidano in una storia di complotti politici, in cui la comicità è ogni secondo più efficace e il genio di Ben Stiller (regista e sceneggiatore) si rivela nel suo lato più squisitamente assurdo. Film culto che proprio quest'anno ha avuto un sequel (Zoolander 2), meno pungente e originale del primo episodio, ma altrettanto divertente e adorabile.

Un colpo da dilettanti, di Wes Anderson (1996)
Primo film di Wes Anderson (che poi ha fatto la strada che sappiamo), co-sceneggiato proprio con Owen Wilson, che è anche il protagonista del film insieme al fratello Luke. Anthony (Luke Wilson) esce da un'ospedale psichiatrico e, seppur persona piacevole, è in grandi difficoltà economiche e parecchio giù di morale; gli viene in soccorso l'iperattivo Dignan (Owen Wilson), che nella sua simpatica incoscienza propone al disperato di organizzare un "colpo" di quelli che ti risollevano la vita insieme al terzo amico amico Bob (scritturato solo perché possiede un automobile). Ma una serie di eventi complicherà il tutto e i tre finiranno per fallire clamorosamente come è ovvio che sia quando si ha a che fare con personaggi di questo tipo. Non certo all'altezza dei successivi e maniacali lavori del regista texano per qualità dell'immagine, questo film contiene tuttavia il seme di quello che poi Wes Anderson sarà, sopratutto a livello di costruzione dei personaggi. A parte i vari camei, Wilson ricoprirà altre volte ruoli chiave in film di Anderson, non solo in quelli che sono probabilmente i due migliori film del buon Wes, ovvero I Tenenbaum (del 2001, di cui è ancora una volta co-sceneggiatore) e Le avventure acquatiche di Steve Zissou (2004), ma anche nell'ottimo Il treno per Darjeeling (2007).

Starsky e Hutch, di Todd Phillips (2004)
Rifacimento della vecchia Serie TV che fece impazzire i più piccoli (ma non solo) nel Anni '70, una parodia che inevitabimente rilegge le avventure dei due poliziotti in chiave ironica, ma che lo fa con la tenerezza di chi quella serie, ai tempi, la vide e la amò (del resto sul finale la doppia comparsata di Paul Glaser e David Soul segnala l'approvazione dei protagonisti originali). Starsky e Hutch, il biondo Owen Wilson e il moro Ben Stiller, sono due poliziotti in borghese sulle tracce di un traffico di cocaina che hanno il compito di sgominare; peccato che siano due idioti patentati, magistralmente interpretati dai simpaticissimi Wilson e Stiller, che sono quanto mai a loro agio in quel mondo buffonesco e, soprattutto, dentro questi vestiti. Davvero molto divertente.

Due single a nozze, di David Dobkin (2005)
Astuti questi due John e Jeremy (rispettivamente Owen Wilson e Vince Vaughn), che per conoscere nuove donne, hanno imbastito una strategia per cui si imbucano ai matrimoni di coppie sconosciute e, dimostrando di essere i più simpatici della festa, scroccano cibo e alcol, finendo (quasi) sempre per passare la notte in qualche nuovo letto. Ma cosa succederebbe se uno dei due contravvenisse alla 'regola numero 2', ovvero "mai innamorarsi di una preda"? Film divertentissimo e frizzante, in cui Wilson e Vaughn si mostrano coppia affiatata e mattatrice, ma che ha anche il merito di mostrarci un bravissimo Bradley Cooper alle prime armi e una Rachel McAdams da poco passata dalla Televisione al Cinema (vi ricordo che il suo esordio fu nell'italianissimo My Name is Tanino, di Paolo Virzì). Nei panni del padre della malcapitata di cui John si è innamorato c'è un certo Christopher Walken.

Tu, io e Dupree, di Anthony & Joe Russo (2006)
Fenomenologia del terzo incomodo, solo che questa volta il "terzo" è Randolph Dupree (Owen Wilson), che dopo aver perso il lavoro, la casa e la macchina, si è piazzato in casa degli amici e neo-sposini Molly e Carl (Kate Hudson e Matt Dillon), inizialmente bendisposti ad accogliere il loro testimone di nozze in difficoltà, ma che gradualmente cominceranno a subire la sua invadente presenza, non senza ripercussioni sulla loro vita di coppia. Commedia d'amore e d'amicizia divertente e sotto-sotto sentimentale, in cui Owen Wilson interpreta magistralmente la parte dello sbandato belloccio senza pudore che in buona fede rovina la vita dei suoi ospiti. Durante le riprese, peraltro, il nostro Wilson iniziò una relazione con Kate Hudson, la cui rottura, un anno dopo, lo avrebbe portato sull'orlo del suicidio: Wilson fu trovato infatti dal fratello Adrew con un principio di intossicazione da farmaci (aveva ingerito volontariamente diverse pillole) e i polsi tagliati. Per fortuna tutto si risolse nel migliore dei modi.

Io e Marley, di David Frankler (2008)
Nonostante il cast (Owen Wilson e Jennifer Aniston) e la regia di Frankler (solitamente avvezzo alla commedia), questo Io e Marley è davvero uno dei film più tristi che possiate vedere. Sebbene ci si diverta nel vedere John e Jennifer trasferirsi al mare, comprare casa e iniziare a fare i conti con la loro vita di coppia, è l'arrivo di un meraviglioso labrador a inasprire gli equilibri della coppia; con la sua irruenza Marley (questo il nome del cane), riesce ad attirare l'attenzione dei protagonisti e del pubblico, diventando spesso la causa e a volte la soluzione dei problemi e le insicurezze che affliggono i due giovani innamorati. Come spesso accade, però, quando un film fa sorridere e poi cambia registro, la commozione diventa devastante e inevitabile. Tratto dal romanzo-storia-vera di John Grogan, il film racconta la vita quotidiana di coppia con intensità e naturalezza, riuscendo perfettamente nel suo intento.

Midnight in Paris, di Woody Allen (2011)
Esordio di Owen Wilson con il mostro sacro Woody Allen, e l'attore si mostra bravissimo nel ricreare i vecchi tic, i modi e le idiosincrasie di un personaggio tipicamente alleniano, che evidentemente il vecchio Woody non può più impersonare per questioni anagrafiche. Siamo qui di fronte a uno scrittore americano di successo, che non è però soddisfatto del suo lavoro, poiché non è ancora riuscito a scrivere il suo grande romanzo definitivo, riducendosi ad accontentarsi di collaborare a sceneggiature e libri di second'ordine. Di soldi, sia chiaro, ne incassa a più non posso, ma è un viaggio a Parigi con la sua insopportabile fidanzata (e i di lei genitori repubblicani) a metterlo di fronte alla sua vera condizione di scrittore lontano nell'animo dal mondo e dal tempo in cui vive. Film onirico e surreale (parliamo di viaggi nel tempo), che rappresenta uno dei maggiori successi dell'ultimo Allen, uno dei suoi film più apprezzati dai tempi di Match Point. Nel film anche Rachel McAdams (compagna del protagonista) e Marion Cotillard, musa dello scrittore durante i suoi viaggi extra-temporali nella Belle Epoque.

Gli stagisti, Shawn Levy (2013)
Otto anni dopo il successo di Due single a nozze, torna in grande spolvero la coppia Wilson-Vaughn (quest'ultimo anche co-sceneggiatore della pellicola), stavolta alle prese con il mondo del lavoro e delle nuove professioni, ma visto dal punto di vista di due ormai ultraquarantenni certamente non nativi digitali e ancora legati ai meccanismi aziendali e ai valori degli Anni a cavallo tra gli '80 e '90. Commerciali smaliziati e venditori di orologi, Nick e Billy perdono il lavoro a causa del fallimento dell'azienda per cui lavorano e finiscono a fare gli stagisti per Google, trasferendosi per un periodo di training nella modernissima sede del colosso digitale. Porteranno scompiglio in quell'ambiente di nerd e tipi strani, inizialmente tramite conflitti accesi con i loro compagni di corso, poi, dopo aver rischiato di rovinare tutto e tutti, con il gran finale del riscatto.

Tutto può accadere a Broadway, di Peter Bogdanovich (2014)
Il film più divertente visto al Festival di Venezia di due anni fa, con Owen Wilson protagonista e Peter Bogdanovich che riesuma la commedia sofisticata Anni '50, aggiornandola nel ritmo e complicamndone gli intrecci, grazie a un cast ben assortito e una sceneggiatura precisa e solida. Siamo dalla parti di Broadway e un regista di discreto successo ingaggia una nuova attrice per il ruolo chiave della sua commedia, peccato che giorni prima l'avesse incontrata in privato in qualità di escort, e che sua moglie lavori anch'essa come attrice nella compagnia. Intrecci infiniti, amori incrociati e sorprese sempre dietro l'angolo. Perfetti gli attori: oltre a Wilson una Jennifer Aniston completamente fuori di sé, un'ottima Imogen Poots (presente anche nel recentissimo Knight of Cups di Terrence Malick) e i due indimenticabili Rhys Ifans e Kathryn Hahn. Attenzione al cameo nel finale. Adorabile.