Carlo Verdone compie 70 anni. Tanti auguri!

Cine34 lo celebra con una rassegna di film e noi con dieci imperdibili aneddoti

Carlo Verdone
12 Novembre 2020 alle 08:40

Tanti auguri Carlo. Il 17 novembre Carlo Verdone compie 70 anni e il canale Cine34 lo festeggia con un ciclo di suoi titoli (li trovate sotto). Noi invece, nell’attesa di rivederlo al cinema con il suo ultimo film “Si vive una volta sola” (la cui uscita è stata rimandata per l’emergenza sanitaria), vogliamo festeggiarlo con un ciclo... dei 10 aneddoti più belli sulla sua vita. Divertenti quanto i film!

La clausura
Verdone ha studiato dalle Suore di Nevers all’Eur: la sua maestra Bernadette Giordano si fece poi suora di clausura a Bibbiena. «Era fantastica come monaca di clausura» ha scritto il regista sulla sua pagina Facebook, «perché per conoscere bene la mia vita ogni sabato si faceva comprare pacchi di settimanali rosa. Un giorno mi passò, da sotto la grata, non so quanti “Novella 2000” con le pagine che mi riguardavano. “Tu mascalzone giri con troppe donne!”. “Madre, quelle sono le attrici dei miei film!”. “Sì, attrici un paio di scatole... guarda come guardi questa qui... esageri Carletto!”. “Madre. Che devo fa’? Mi chiudo in convento?”. Esplose in una risata fragorosa».

Gli insegnamenti di un maestro
Il suo maestro fu Sergio Leone, che gli fece anche da produttore e che però... lo picchiava pure! «Per una scena di “Un sacco bello” dovevo litigare al telefono. Mi disse: “La voglio col sudore, voglio vedere le vene sul collo. Scendi e fa tre giri del palazzo”. Era estate, c’erano 38 gradi, io ho pensato: “Col cavolo”, ho fatto su e giù per le scale e sono tornato. Lui dà il ciak e subito dopo, davanti a tutti, mi tira un gran ceffone. “Tu il giro del palazzo non l’hai fatto. Io mi sono affacciato e non t’ho visto!”. Alla fine li ho dovuti fare, quei tre giri. E la scena è venuta bene».

“L’attentato” a Sordi
L’altro padre artistico è stato Alberto Sordi. Ma questa volta fu Carlo a “picchiarlo”... «Manca poco che gli rompo il femore. Era la scena finale di “In Viaggio con papà”, ed era anche l’ultimo giorno delle riprese: la scena prevedeva che, dopo una litigata, io abbracciassi Sordi alle spalle, senza che lui se ne accorgesse. Forse preso dall’euforia dell’ultimo ciak feci una corsa con un salto finale notevole sulle sue spalle. Lui resse per miracolo e continuò a recitare, ma allo stop mi urlò: “Ma che ca... fai? Che me voi ammazza’?”. Dopo un’ora e mezzo il ginocchio di Sordi era gonfio e gli faceva male il femore. Poi un giorno mi chiamò per dirmi: “Lo sai che giro col bastone per colpa tua?”».

I bucatini di Sora Lella
Il primo incontro fu a un bar: «Era una donna grossa, con una bella faccia romana, da bancarellara di Campo de’ Fiori. “Voi siete la sora Lella?”. “E voi chi siete?”. “Sono Carlo Verdone”.“Ma chi, quello che fa l’attore?”. “Sì, sono io”. “Me coj...!”. Un giorno il capo macchinista le disse: “A sora Lè, farebbe una bella amatriciana per i macchinisti e gli elettricisti?”. “Ma come no, dateme ’na pentola!”. Le portarono una pentola da militare, una cosa enorme e non so quanti bucatini fece. Coi bucatini andammo avanti per una decina di giorni, erano diventati come una droga. Io mi ricordo che non riuscivo più a dire le battute perchè avevo la mente offuscata…dai bucatini. Allora dissi alla troupe: “Levatele ’sta pentola, per favore”. Il risultato fu che, alla fine del film, ero ingrassato di quattro chili».

Facce truci
Per “Troppo forte” Verdone cercava “facce truci” nelle borgate romane. La voce si sparse: «Quando arrivai a Cinecittà, sul piazzale c’erano 300 persone con delle facce tremende, e tutti i dipendenti intenti a togliere lo stereo dalle macchine! Ricordo “il Re della penna”, “l’Indiano”, “il Vichingo” , “il Murena” e “il Re dello scippo”». Tutti presi per il film.

Passione giallorossa
Verdone è da sempre tifoso sfegatato della Roma. «Per lo scudetto del 2001 ero allo stadio: mi hanno anche fatto entrare nello spogliatoio per salutare i giocatori, erano tutti zuppi di spumante. Ma Fabio Capello era preoccupato perché il pubblico aveva invaso il campo e temeva la squalifica. Gli ho detto: “Fabio, ma quale squalifica? Tu oggi sei Nerone! Tu oggi sei l’imperatore di Roma!”».

Quando restò appeso
Sul set di “C’era un cinese in coma” Verdone rimase per 20 minuti appeso a una fune a testa in giù, perché si era rotto il motore che reggeva la corda: «Fu drammatico perché soffro di una forma di labirintite, e quella posizione era tragica. Ma il mio sospetto è che colui che doveva azionare il motore fece un favore ad un paparazzo appostato. Infatti la foto me la ritrovai poi su una rivista di gossip...».

La Muti incinta
Per “Io e mia sorella” Ornella Muti «firmò il contratto con gioia, ma solo dopo ci disse che era al quinto mese di gravidanza. Ci fu il panico! “Ma questa ce partorisce sul set!” dissi a Mario Cecchi Gori con le mani nei capelli. Alla fine delle riprese dovevamo girare a Brighton con uno squinternato chitarrista inglese che non si trovava. Si decise di andare all’hotel dove alloggiava: fu trovato rintronato da birre, altri alcolici e probabilmente hashish. Come entrò barcollante nel nostro bus, l’organizzatore Piero Lazzari lo prese a sberle in faccia. “Ah Piero... gli lasci i segni ! Questo deve gira’!” gli urlo. Ma Lazzari era una furia e ci andò pesante: “A stro.., o fai er cinema o te droghi, m’hai capito?”. Quella scena fu girata poi con una velocità sorprendente, per paura delle doglie della Muti».

La cena con Tognazzi
Alle “Olimpiadi sulla neve” di Lavarone, nel 1986, si esibivano attori e cantanti. «Tognazzi non gareggiò in nulla, il suo sport era quello di stare nella cucina dell’hotel a inventarsi ricette per tutti noi. Una sera preparò “piccatine mentolate di cervo in salsa di ribes e Cointreau”: fu un tale insuccesso che tutti lasciarono la sala per andare a mangiarsi una pizza in un posto a quattro chilometri, in mezzo a due metri di neve! Tognazzi s’incavolò molto, definendoci dei poveracci provinciali».

Medicine, che passione
Verdone è regolarmente iscritto all’Ordine dei farmacisti di Roma, che il 28 agosto 2019 lo ha nominato tra i suoi membri con una cerimonia solenne «per aver condiviso la missione di adoperarsi per far star bene gli altri». L’attore e regista ha una grande passione per i farmaci (ma guai a suggerire che sia un po’ ipocondriaco) ed è prodigo di consigli medici agli amici. «Però raccomando sempre: “Non dite che ve l’ho detto io!”. Se no i dottori si irritano e il commento più comune è: “Ma insomma, ti curo io o ti cura Verdone?”. Sta di fatto che non ho mai sbagliato una diagnosi».

Il canale Cine34 gli dedica questo ciclo con otto titoli imperdibili

Borotalco - lunedì 16 ore 19.00
Commedia del 1982 dove Verdone è un venditore di enciclopedie che cerca di sedurre una bellissima collega (Eleonora Giorgi).

Un sacco bello . lunedì 16 ore 21.15
Per il suo primo film da regista (1980) l’attore interpreta tre ruoli principali: il tenero Leo, l’hippy Ruggero e lo spaccone Enzo.

In viaggio con papà - martedì 17 ore 19.00
Verdone nel 1982 affianca il suo idolo Alberto Sordi, che firma anche la regia, e ne interpreta il figlio imbranato.

Bianco rosso e Verdone - martedì 17 ore 21.15
1981, un altro irresistibile tris di personaggi: Furio è un pedante marito che fa impazzire la povera moglie Magda; Mimmo è un giovanotto dipendente dalla nonna; Pasquale è un emigrante che torna in Italia per andare a votare.

I due carabinieri - mercoledì 18 ore 19.00
L’incontro con Enrico Montesano è l’occasione per una frizzante commedia del 1984 su due militari innamorati della stessa donna.

Acqua e sapone - mercoledì 18 ore 21.15
Pur di rivedere la ragazza di cui è innamorato (Natasha Hovey), nel film del 1983 si finge un prete e le fa da precettore.

Gallo cedrone - giovedì 19 ore 19.00
È il film del 1998 che ci ha regalato uno dei più memorabili personaggi dell’attore e regista: Armando Feroci, borgataro romano ossessionato dal mito di Elvis Presley (di cui millanta di essere il figlio segreto) che si caccia nei guai con la sua immaturità, ma arriverà anche a candidarsi sindaco della Città Eterna.

Viaggi di nozze - giovedì 19 ore 21.15
1995, altra prova di virtuosismo per Verdone, che interpreta tre sposi tra cui il “coattissimo” Ivano (qui con Claudia Gerini).

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