Donald Glover: «È il momento più incredibile della mia vita». L’intervista a Childish Gambino

Abbiamo incontrato a Cannes l'attore e rapper che nel film «Solo - A Star Wars story» è Lando Calrissian, è in vetta alle classifiche musicali con «This is America» ed è appena tornato in tv con «Atlanta»

Donald Glover / Childish Gambino  Credit: © Getty Images
23 Maggio 2018 alle 12:37

«È il periodo più incredibile della mia vita» ci ha detto Donald Glover, o se preferite Childish Gambino, quando lo abbiamo incontrato a Cannes. E che sarà mai? In fondo è solo tra i protagonisti di «Solo – A Star Wars story» e primo nella hit-parade americana con la sua «This is America». Ah sì, bisogna anche aggiungere che il video del pezzo ha già superato i 170 milioni di visualizzazioni su YouTube ed è appena tornato in televisione con la seconda stagione di «Atlanta».

Childish Gambino - «This is America»


«Volevo dire la mia, avere il mio megafono»

Daniel, che effetto fa tutto questo successo?
«Pazzesco, “This is America” è la mia prima “numero 1” di sempre. E ora sono pure in Star Wars. È bello perché volevo essere parte della “black culture” in America, e ora lo sono. Volevo dire la mia, avere “il mio megafono”. Ma in un altro senso è spaventoso. Perché a un certo punto cominci a sentirti strano. Ti senti... solo. Lo se che sembra assurdo, ma il fatto è che raggiungi così tanta gente, che non puoi veramente avere un rapporto con loro. A un concerto io guardo le persone negli occhi, ballo e canto con loro. Mando energia e la sento tornare indietro. Con il cinema diventi qualcosa di diverso da te. Una specie di simbolo che... è più grande di te».

Conoscevi già il personaggio di Lando?
«Il suo pupazzetto è il primo giocattolo che abbia mai avuto. Era il mio preferito. Ma non perché fosse nero. Perché era “cool”. E lo è anche in questo film. All'inizio non capisci se ti puoi fidare di lui o no. Nel mondo di Star Wars sono tutti ben divisi tra Luce e Ombra, Bene e Male, e lui è lì in mezzo che sembra dire “Ehi ragazzi, io cerco solo di campare e avere qualcosa da mangiare stasera, ok?”».

C'è una strana relazione affettiva tra Lando e il droide, anzi la droide, L3. A essere più precisi, lei dice proprio che siete fidanzati...
«Strana? Strana??? Mica vorrete discriminare la passione tra un uomo e una robot? (ride) È puro amore! Amano farsi i dispetti, specie quando c'è qualcuno intorno, ma in realtà si fidano uno dell'altra. Sono copiloti sulla stessa astronave, è lì che hanno imparato a contare sull'altro».

Anche la relazione tra Lando e Han non è chiara... sono amici o no?
«Sono nemiciamici! Si stimano, si sentono simili, ma sono rivali. Si giocano a carte il Millennium Falcon, si sfidano a realizzare le loro spacconate. Però una cosa è certa: Lando non cambierebbe mai Han Solo con un altro rivale. È il suo rivale preferito!»

Tornando alla canzone e al video di «This is America», che ci dice delle polemiche sulle scene violente e poco «politicamente corrette»?
«Sa cosa penso? Dobbiamo combattere per non diventare computer. Non voglio essere programmato come una macchina e chiedermi: “cosa dovrei dire su questo argomento?”, “cosa dovrei sentire?”. No. Voglio dire cosa penso davvero. E voglio sapere cosa pensi davvero”. Quello che ha più valore per me è la mia libertà. Se qualcosa limita la mia libertà, devo capire perché».

Come è stato lavorare con Ron Howard?
«È bello perché lui recitava già da bambino e quindi ha ricordi e aneddoti su tutti – dico tutti! - gli attori e i registi in Hollywood. Tu fai il nome e lui tira fuori una storiella... Per esempio su Michael Jackson... no, deve chiederla a lui» (Lo abbiamo fatto. La leggerete presto su Sorrisi, ndr).

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