Julia Roberts a Cannes e presto al cinema con George Clooney

A 54 anni la diva americana è sempre affascinante. Ora recita in una commedia romantica con lo storico amico

19 Maggio 2022 alle 08:57

Non si ha il tempo di chiedersi che fine abbia fatto, che Julia Roberts torna a dare notizia di sé. L’attrice, tre volte candidata agli Oscar e una statuetta vinta per il ruolo da protagonista in “Erin Brockovich” (film di denuncia di Steven Soderbergh del 2000, ora disponibile in streaming su Sky e Now), è appena stata nominata madrina del Trophée Chopard al Festival del cinema di Cannes.

In questa veste dovrà consegnare un premio a due star emergenti durante una cena di gala, in programma il 19 maggio. La ammireremo quindi sul tappeto rosso francese in abiti favolosi (la signora ha stile e non delude mai). Ma non solo: presto potremo coronare il sogno di rivederla in un film accanto a George Clooney, suo storico partner in diversi blockbuster, dalla saga di “Ocean’s Eleven” e “Ocean’s Twelve” (2001 e 2004) fino al più recente thriller “Money Monster - L’altra faccia del denaro”, per la regia di Jodie Foster (2016).

In autunno esce infatti nelle sale “Ticket to Paradise”, diretto da Ol Parker (il regista di “Mamma mia! Ci risiamo”). Il film racconta la storia di due divorziati (Julia e George) che volano a Bali per impedire alla propria figlia di commettere lo stesso errore che hanno commesso loro 25 anni prima: ovvero, sposarsi. Che gioia!

Quant’è che non vedevamo Julia Roberts in una vera commedia romantica? Sarà passata una ventina d’anni penserà qualcuno, ricordando il successo di “Mona Lisa Smile”, che risale al 2003. In realtà sono molti meno, considerando il film corale “Appuntamento con l’amore” (2010) per la regia di Garry Marshall (lo stesso regista di “Pretty Woman” del 1990 e “Se scappi, ti sposo” del 1999) e “L’amore all’improvviso” con Tom Hanks (2011).

Troppo? «Le persone a volte fraintendono la quantità di tempo che è passato da quando ho fatto una commedia romantica con l’idea che io non volessi farne una» risponde lei al “New York Times Magazine”. «Ma se in questi anni avessi letto qualcosa che pensavo fosse al livello di divertimento folle di “Il matrimonio del mio migliore amico”, l’avrei accettata». Ci voleva l’amico Clooney per convincerla...

Comunque, non è che intanto Julia sia rimasta a casa con le mani in mano o a sferruzzare (anche se fare la calza, o come si dice in America il “knitting”, è una delle sue attività preferite insieme al pilates, allo yoga, alla recitazione di mantra e alla preparazione di sane insalatone in stile “Mangia prega ama”, film del 2010 diretto da Ryan Murphy). Tutt’altro. Si è cimentata in ruoli seri e impegnati, puntando alle serie tv di un certo spessore, che sembrano attrarre in modo irresistibile i divi di Hollywood. Eccola, allora, nel 2018 in “Homecoming”, dove interpreta un’assistente sociale consulente di una struttura governativa segreta che aiuta i veterani di guerra a reinserirsi nel mondo civile. O protagonista in “Gaslit”, la serie sullo scandalo Watergate, appena uscita, in cui è Martha, la carismatica moglie di John Mitchell (un irriconoscibile Sean Penn), Procuratore generale e amico del Presidente degli Stati Uniti Richard Nixon.

Sul fronte dei social, nel frattempo, Julia non perde occasione di lanciare messaggi positivi, di consapevolezza femminile e femminista. Per esempio, in occasione della Festa della mamma ha postato su Instagram una foto della madre Betty, che un tumore le ha portato via nel 2015, sottolineando la scelta che ogni donna può fare di avere o meno figli. «Possiamo essere madri quando vogliamo, come vogliamo e se vogliamo» ha scritto. Lei di ragazzi ne ha tre: Henry Daniel, che ha 14 anni e i gemelli 17enni Hazel e Phinnaeus, che in autunno andranno all’università. Un passaggio che la inorgoglisce, perché lei alla loro età già lavorava e non ha raggiunto questo traguardo negli studi. «Sono stordita» ha ammesso in un’intervista. «Io non ho avuto la fortuna di vivere un’esperienza al college. Vedere che a loro invece sta succedendo è davvero molto emozionante».

Passano le primavere, Julia ne ha già alle spalle 54, ma la freschezza del suo sorriso è intatta. Sfatiamo però una volta per tutte che l’attrice lo abbia “assicurato”. È una bufala clamorosa. «Ma cosa vuol dire assicurare il sorriso?» ha scherzato lei proprio il mese scorso. «Dovrei avere qualcuno che mi spia con le telecamere e mi ricorda di passare il filo interdentale?». Immensamente Julia, canterebbero Le Vibrazioni: ha pure senso dell’umorismo. Non ha fatto una piega quando il collega Hugh Grant, tornando con la memoria ai tempi di “Notting Hill”, ha dichiarato che era difficile baciarla in scena perché «aveva una bocca troppo grande». Di fronte a un’uscita così poco elegante, basta uno sguardo d’intesa con il marito Daniel Moder, il cameraman appassionato di surf conosciuto sul set di “The Mexican” nel 2000 e sposato in seconde nozze due anni dopo. Il segreto di un’unione così felice? «Non perdersi neanche una partita dei figli la domenica al campetto, ma soprattutto baciarsi tanto». Julia docet.

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