Morto Gastone Moschin, cinema in lutto

A Terni all'età di 88 anni, scomparso anche l’ultimo degli “Amici Miei"

Adolfo Celi, Gastone Moschin, Duilio Del Prete, Philippe Noiret e Ugo Tognazzi in "Amici miei" 1975  Credit: © MondadoriPorfolio
4 Settembre 2017 alle 20:53

È morto nel pomeriggio all'ospedale Santa Maria di Terni dove era ricoverato da qualche giorno e all'età di 88 anni, Gastone Moschin. Attore poliedrico e versatile ha interpretato moltissime commedia all'italiana, diretto da registi come Anton Giulio Majano e Damiano Damiani, ma il suo ruolo più famoso è stato sicuramente in Amici miei di Mario Monicelli del 1975. Film in cui interpretata l'eternamente innamorato architetto Rambaldo Melandri, uno dei cinque protagonisti della terribile ?banda?, con Ugo Tognazzi, Philippe Noiret, Adolfo Celi e Duilio Del Prete, tutti scomparsi prima di lui.

L'attore, nato l'8 giugno 1929 a San Giovanni in Lupatoto (Verona), aveva debuttato negli anni Cinquanta a teatro, lavorando con la compagnia dello Stabile di Genova, al Piccolo di Milano e con quella dello Stabile di Torino.

Al cinema, invece, il debutto è ne La rivale, nel 1955 di Anton Giulio Majano. Nel 1959 è nel cast di Audace colpo dei soliti ignoti di Nanni Loy e nel 1962 fu un indimenticabile codardo (Carmine Passante) nel film Gli anni ruggenti di Luigi Zampa. E per lui furono proprio gli anni 60, quelli più ricchi di ruoli da caratterista, ?spalla? di lusso e protagonista, come quello nel 1963 ne La rimpatriata di Damiano Damiani e ne La visita di Antonio Pietrangeli (1965). E con Signore & signori di Pietro Germi, nel 1966 vinse il Nastro d'argento come migliore attore non protagonista.

Anche la tv aveva usato spesso il suo talento negli ?sceneggiati? di Sandro Bolchi, come Il mulino del Po e I Miserabili, dove interpretava Jean Valjean, fino alle partecipazioni a Don Matteo e Sei forte maestro.

A dare l'annuncio della morte di Moschin è stata la figlia con un post su Facebook: "Addio papà, per me eri tutto". Dal 1990 Gastone Moschin aveva scelto la campagna e si era trasferito in Umbria, a Capitone vicino a Narni, dove aveva creato un maneggio di cavalli, divenuto il primo centro di ippoterapia dell'Umbria.

Seguici