Un’incantatrice chiamata Penélope Cruz

Candidata all’Oscar per il film di Pedro Almodóvar, l’attrice spopola anche in tv con tantissimi titoli

Penélope Cruz
24 Febbraio 2022 alle 08:43

«È la donna che amo, che rispetto, che ammiro e che celebro ogni giorno». Care lettrici, non vi piacerebbe se la vostra dolce metà vi rivolgesse parole così belle? Alla star spagnola Penélope Cruz è appena successo: il marito, l’attore Javier Bardem, il 12 febbraio le ha dedicato il premio Goya (il corrispettivo dell’Oscar in Spagna), vinto come Miglior interprete nel film “Il capo perfetto”. Sul palco le ha detto: «Te quiero muchísimo» («Ti amo tantissimo») e poi ha citato il suo lavoro «meraviglioso e incredibile».

Sì, perché per Penélope è un momento d’oro: il 27 marzo a Los Angeles potrebbe vincere una statuetta per il film “Madres paralelas” di Pedro Almodóvar, che le è già valso una Coppa Volpi come Migliore attrice all’ultima Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia. E ha appena finito di girare, recitando in italiano, “L’immensità”, il nuovo film di Emanuele Crialese ambientato a Roma negli Anni 70 in cui interpreta una moglie in crisi col marito che si rifugia nel rapporto con i suoi tre figli.

Sono passati 30 anni dallo scandaloso “Prosciutto prosciutto” di Bigas Luna che l’ha vista fiorire sul grande schermo appena 17enne. E la sua vita continua a far sognare mentre i suoi film più belli sono disponibili in streaming su tutte le piattaforme.

Tutto ha inizio nel 1974 ad Alcobendas, il suo paese natale, vicino a Madrid. Penélope Cruz Sánchez è la figlia di un commerciante, Eduardo, e di una parrucchiera, Encarnación. Ha un fratello musicista che si chiama come il papà e due sorelle: Monica, una star della tv spagnola, e Salma, nata dalle seconde nozze del padre. Fin da bambina, “Pe”, come è soprannominata in famiglia, costringe i genitori a guardarla mentre balla e canta imitando le pubblicità che vede in tv. Sogna di diventare una ballerina, studia danza classica, danza jazz e teatro-danza a New York. È una ragazza determinata, una bellezza mediterranea di 1 metro e 63 per 50 chili scarsi. Nel musical “Nine” mostra la sua passione per il ballo e il canto: è un’artista versatile. Credibile tanto nei ruoli più sensuali quanto nei più innocenti.

Penélope Cruz è la prima attrice spagnola a ricevere una stella sulla “Walk of Fame” di Hollywood. Quando nel 1998 gira negli Stati Uniti “Hi-Lo Country” è già da tempo la musa di Almodóvar, con cui da “Carne trémula” in poi nasce un’amicizia profonda e un sodalizio professionale fertile per altri sei film: “Tutto su mia madre”, “Volver¬Tornare”, “Gli abbracci spezzati”, “Gli amanti passeggeri”, “Dolor y gloria” e l’ultimo, “Madres paralelas”, per cui potrebbe aggiudicarsi il secondo Oscar dopo quello vinto nel 2009 per “Vicky Cristina Barcelona” di Woody Allen. In patria la chiamano la “encantadora”, la seduttrice, l’affascinante, l’incantevole.

In effetti, tanti colleghi negli anni hanno perso la testa per lei. Riepiloghiamo: Matt Damon dopo aver lavorato con lei sul set di “Passione ribelle” si separa da Winona Ryder; Nicolas Cage si prende una cotta in “Il mandolino del capitano Corelli” e divorzia da Patricia Arquette; Tom Cruise ne resta folgorato in “Vanilla Sky” e molla Nicole Kidman. Con Matthew McConaughey invece è colpo di fulmine in “Sahara”, ma dura solo un anno. Dal 2007 Cruz e Bardem sono innamoratissimi, nel 2010 si sposano in un’isola delle Bahamas di proprietà di Johnny Depp, partner professionale di Penélope in “Blow” e in “I pirati dei Caraibi - Oltre i confini del mare”. Con Javier hanno due splendidi figli: Leonardo, nato a Los Angeles nel 2011, e Luna, nata a Madrid nel 2013. «Sono il regalo più grande e il più bello della nostra vita» ha detto orgoglioso Bardem dal palco dei premi Goya.

Ma che madre è Penélope? La maternità è al centro di due film italiani in cui è straordinaria: “Non ti muovere” (2004), per cui si aggiudica un David di Donatello come Miglior attrice protagonista, e “Venuto al mondo”, entrambi diretti da Sergio Castellitto e tratti dai romanzi di Margaret Mazzantini. E in “Madres paralelas” Cruz è una neomamma single e attempata, che al momento del parto incontra un’altra madre che le cambia il destino. L’attrice è convinta che per essere una brava mamma conti dare l’esempio. Lei è devota alle cause umanitarie: ha fatto volontariato in Uganda, ha aiutato le missioni di Madre Teresa di Calcutta in India, con la macchina fotografica al collo è volata in Nepal per intervistare il Dalai Lama e ritrarre per una mostra i bambini tibetani. Boicotta le pellicce, è animalista, in casa sua a Madrid dà rifugio a cani e gatti randagi. E sta attenta a non passare troppo tempo fra telefonini e social, che ha deciso di vietare ai figli almeno fino ai 16 anni. Insomma, è una mamma impegnata. Bella, brava e buona.

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