I Queen erano Freddie Mercury o Freddie Mercury era i Queen? Una questione a lungo dibattuta. Il biopic sulla band e sul suo frontman si intitola "Bohemian Rhapsody", come la celebre canzone da sei minuti che li ha lanciati nella hall of fame del rock: quella su cui all'inizio nessun produttore voleva investire, che nessuna radio voleva passare e a cui pochi giornalisti hanno datto credito.
Il film ha avuto una genesi travagliata. Il regista è stato Bryan Singer, ma una volta licenziato al suo posto è dovuto intervenire il poco noto Dexter Fletcher. A interpretare Freddie Mercury ci doveva essere Sacha Baron-Cohen, che poi ha abdicato a favore del più giovane Rami Malek.
"Bohemian Rhapsody" inizia e si conclude con l'indimenticabile performance dei Queen al Wembley Stadium per Live AID nel 1985. Al centro c'è la loro storia e quella dei loro più grandi successi, che comincia negli Anni 70 quando Mercury lavorava come manovale all'aeroporto di Heathrow e una sera, in un locale londinese, conosce Brian May (Gwilym Lee) e Roger Taylor (Ben Hardy) appena lasciati a piedi dal frontman della loro band. «Sono nato con quattro incisivi in più. Maggiore spazio in bocca, maggiore estensione» dice loro. Poi canta e li convince che è lui quello giusto, cambiando il loro destino per sempre. "Bohemian Rhapsody", "We Will Rock You", "Another One Bites The Dust", sono solo alcune delle hit di cui il film racconta la nascita e il successo.
È il lato da performer dei Queen ad emergere, mentre la storia di Mercury, la sua omosessualità, l'edonismo degli Anni 80, la malattia, il rapporto tra questo aspetto privato della sua vita e il suo personaggio pubblico vengono solo sfiorati lasciando un po' di amaro in bocca. "Bohemian Rhapsody" è dunque classico biopic per i fan della musica dei Queen, che non aggiunge nulla alla storia nota del suo leader, sulla cui figura l'esercizio fatto è solo una gran prova attoriale di Rami Malek che ne ha reinterpretato fedelmente movenze e carattere.
Freddie Mercury
"Bohemian Rhapsody" nasce come omaggio a una delle rock star più famose di sempre. Il film ci racconta la sua "odissea nella musica", il genio creativo che ha portato i Queen al successo internazionale. Rami Malek lo ha studiato e interpretato alla perfezione: di lui ci rimarranno la masticazione pronunciata, ma soprattutto le movenze che riprendono alla lettera quelle di Freddy Mercury. Per la parte vocale invece sono stati utilizzati i pezzi originali a volte amalgamati con brevi stralci cantati dall'attore. Nonostante il film inizi parlando dell'origine familiare dell'artista, soprannominato "Paki" perché figlio d'immigrati e della sua prima relazione importante con Mary Austin (Lucy Boynton), che poi lascia facendo outing, non si addentra mai davvero nell'esplorazione della sua identità sessuale, che molto ha condizionato la sua vita su e giù dal palco. Una scelta forse poco coraggiosa, soprattutto perché si parla di una delle icone gay più audaci e rivoluzionarie della storia della musica.
I Queen
Freddie Mercury era i Queen. È questo il messaggio che passa il film. Nonostante la band senza il suo genio creativo non avrebbe raggiunto un tale successo globale, anche lui non sarebbe diventato una simile icona se non fosse stato supportato dalla sua "famiglia". Il legame tra il frontman, Brian May, Roger Taylor e John Deacon viene raccontato come un bromance di alti e bassi. Soprattutto a partire dagli Anni 80 quando Mercury inizia una full immersion di sesso, droga e rock'n'roll, che ha il suo picco di distacco dal resto del gruppo quando accetta di lavorare a un album solista. Non ottenendo gli stessi risultati, tornerà sui sui passi scusandosi, pronto per il Live AID, con cui infatti il film si conclude. "Bohemian Rhapsody" sembra tenerci a fare alcune precisazioni, come il fatto che pezzi cult come "We Will Rock You" e "Another One Bites The Dust" non siano stati scritti da Mercury, bensì rispettivamente da May e Deacon. Una scelta di trama che fa riflettere, anche se non sorprende, visto che Brian May è tra i produttori del film.
Le canzoni dei Queen
"Bohemian Rhapsody" è totalmente strutturato per dare spazio alla musica dei Queen e alla voce di Freddie Mercury. La storia della band è ripercorsa attraverso la creazione dei suoi successi storici, da "Bohemian Rhapsody" (1975) a "I Want To Break Free" (1984), tra prove in studio e live. Il risultato è un lungo ed emozionante greatest hits, un'esperienza immersiva nella loro musica che non potrà che farvi saltare sulle sedie. Da un film su Mercury, però, ci saremmo aspettati uno sviluppo approfondito di entrambe le sue anime: sia quella pubblica di showman sia quella privata di uomo. I fan saranno ammaliati dalle canzoni, ma i più fedeli alla memoria del frontman potrebbero sentirsi un po' traditi da un film che ne onora solo la parte già nota, senza esplorare nulla di tutto ciò che Mercury ha realmente significato per la sua epoca.
Live AID
Il live che i Queen tennero nel 1985 al Wembley Stadium è entrato nella storia della musica. "Bohemian Rhapsody", "Radio Ga Ga", "Ay-Oh", "Hammer To Fall", "We Are The Champions" sono i successi sparati a gran voce su una folla in visibilio. Il film ripercorre il loro contributo durante l'evento dall'inizio alla fine, realizzando una copia-carbone pressoché perfetta dell'originale. Se la performance di Rami Malek è obiettivamente notevole, in questi venti minuti non possiamo fare a meno di domandarci: perché? Cosa può aggiungere a una visione del live col vero Mercury su YouTube? Che siamo al cinema? Non basta. Un tentativo di "chicca di regia" che finisce per essere una caricatura. Un po' indisponente visto che di musica dei Queen avete già fatto il pieno nelle due ore precedenti e "Bohemian Rhapsody" dura 134 minuti.
«Freddie Mercury? O lo ami o lo odi. E io l’ho amato. Di più: sono diventato lui». Rami Malek non esagera: l’attore interpreta il compianto leader della band nel film e la somiglianza è incredibile
La videointervista al protagonista del film «Bohemian Rhapsody». Una somiglianza straordinaria, raggiunta dopo mesi di lavoro maniacale. Così l'attore americano di origini egiziane, si è trasformato nel compianto cantante dei Queen