Cannes 75: Palma d’oro a sorpresa per Tom Cruise!

È stato il culmine di una serie di onori che comprendono perfino l'esibizione di una pattuglia acrobatica sui cieli di Cannes

19 Maggio 2022 alle 10:32

Non era stata annunciata. Così tutti sono rimasti sorpresi quando, un attimo prima che iniziasse la proiezione di “Top Gun: Maverick”, il patron del festival, Thierry Fremaux, ha consegnato a Tom Cruise la Palma d'oro alla carriera, o più precisamente “onoraria”. È stato il culmine di una serie di onori, appunto, che comprendono perfino l'esibizione di una pattuglia acrobatica sui cieli di Cannes per salutare il ritorno di Cruise e di “Top Gun”.

Il film è un giocattolone altamente spettacolare e non privo di ironia, dove l'asso dell'aviazione Pete “Maverick” Mitchell (Cruise) non fa carriera, perché questo gli impedirebbe di volare. Finché arriva un'emergenza e bisogna condurre al più presto una missione segreta ai limiti dell'impossibile. Maverick si ritrova così ad addestrare una squadra speciale di allievi dell'accademia “Top Gun”. E alla fine chi pensate che li guiderà in azione?

Girato nella base navale di San Diego con uno squadrone di caccia F/A-18 Super Hornet in dotazione alle portaerei americane, il seguito del mitico “Top Gun” trabocca di azione ma resta in bilico tra nuove avventure e tanti rimandi al capostipite. C'è anche una nuova love story con Penny, di cui 36 anni fa veniva citato solo il nome: qui la interpreta Jennifer Connelly. Imperdibile il “cameo” di Val Kilmer nei panni di Iceman, un tempo l'unico pilota che poteva tenere testa a Maverick e ora suo superiore, impossibilitato a parlare per una malattia (proprio come è successo davvero all'attore).

Sul film Cruise (che si è raccontato in un incontro speciale con gli accreditati) ha detto: «“Top Gun: Maverick” era già pronto nel 2019 e c'è chi avrebbe voluto farlo uscire in streaming. Ma la mia risposta è stata: mai! È un film da vedere sul grande schermo». Poi ha ripercorso la sua storia dall'inizio: «A quattro anni volevo fare film d'azione. Avevo una bambola che, se la lanciavi in aria, ricadeva aprendo il paracadute. Un giorno sono salito sul tetto di casa con un lenzuolo e ho saltato. Mentre precipitavo pensavo: mi sa che non funziona... Ma io faccio così: preferisco provare e fallire che non provare. Alla peggio, impari qualcosa». E in quanto agli “stunt” che gira sempre in prima persona dice: «Mi stupisco che si stupiscano. Sarebbe come chiedere a Gene Kelly: “perché nei passi più difficili non fai ballare un altro?”».

Il festival però non si ferma e oggi passano in concorso “Armageddon Time” di James Gray, con Jeremy Strong, Anne Hathaway e Anthony Hopkins, e “EO” del regista polacco Jerzy Skolimowski, con... un asinello per protagonista.

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