Cannes 76: Harrison Ford e il gran finale di “Indiana Jones”

Al festival l'anteprima mondiale di “Indiana Jones e il Quadrante del Destino”, l'ultimo capitolo della saga. E intanto continua la gara per la Palma d'oro

Harrison Ford nei panni di Indiana Jones
18 Maggio 2023 alle 11:15

Steven Spielberg e George Lucas avevano concepito “Indiana Jones” come una saga in cinque parti già nel 1981, quando uscì “I predatori dell'arca perduta”, primo capitolo della serie. E ora, 42 anni e infinite riscritture e vicissitudini dopo, eccolo qui: oggi a Cannes sarà proiettato fuori concorso Indiana Jones e il Quadrante del Destino, l'ultima tappa delle avventure dell'archeologo-eroe che ha segnato l'immaginario di Hollywood dagli Anni 80 in poi.

Alla regia, per la prima volta, non c'è più Spielberg (che si è ritagliato il ruolo di produttore) ma James Mangold. Il protagonista, invece, è sempre lui: Harrison Ford che sfoggia con la solita impertinenza le sue rughe (e il film gioca molto sugli anni passati, tanto che in una scena vedremo Indy festeggiare... la pensione).

Dice il regista: «Il nostro protagonista è invecchiato, e non potevamo far finta di niente: avremmo rischiato il ridicolo. Invece affrontiamo la questione di petto: è un film su un eroe al tramonto». Questo non gli impedisce di includere una lunga sequenza di azione scatenata in puro stile Anni 80, ambientata nel 1944, con un Ford ringiovanito dal rivoluzionario programma di computer grafica “Fran”.

Si passa poi al 1969, in piena “corsa allo spazio”: Indy si sente ormai un pesce fuor d'acqua e non sopporta che, pur di battere i russi, il governo degli Stati Uniti abbia reclutato anche scienziati ex nazisti. Uno di loro (interpretato da Mads Mikkelsen) ha addirittura in mente di “riparare gli errori di Hitler”. E per fermarlo dovrà tornare a girare il mondo, questa volta affiancato dalla figlioccia Helena (Phoebe Waller-Bridge). Nel cast ci sono anche Toby Jones (il papà di Helena) e Antonio Banderas (che ha una piccola parte nei panni di un alleato di Indy). Curiosità: molte scene sono state girate in Italia tra Siracusa, Cefalù, San Vito Lo Capo e Castellammare del Golfo.

"Black Flies" e “Youth (Spring)”

Tornando alla gara, oggi è il giorno di “Black Flies”. È la storia del paramedico Ollie Cross (interpretato da Tye Sheridan) e del suo primo anno di lavoro ad Harlem, New York, nella metà degli Anni 90. Qui incontra il veterano Gene Rutkovsky (Sean Penn), che gli farà da Virgilio nell'infernale e quotidiana corsa per salvare vite. Tra casi senza speranza, diagnosi d'emergenza e persino poliziotti corrotti e sparatorie, il giovane dovrà lottare con sé stesso per mantenere vivi i suoi ideali e non farsi travolgere dall'insensibilità. Nel cast c'è anche l'ex pugile Mike Tyson, sempre più impegnato nel ruolo di attore, che interpreta il capo delle squadre di soccorso. Il film è tratto dall'omonimo romanzo di Shannon Burke, che ha veramente vissuto l'esperienza di paramedico sulle strade di New York e ha collaborato alla sceneggiatura. A dirigerlo è il francese Jean-Stéphane Sauvaire. In concorso anche il lunghissimo film cinese (tre ore e mezza) “Youth (Spring)”; ma per il suo regista Wang Bing si tratta di una durata modesta, se si pensa che il suo primo film “Il distretto di Tiexi” di ore ne durava dieci!

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