Cannes 76: Scorsese, Leonardo DiCaprio e De Niro da applausi

Dopo il weekend arriva in gara il filnlandese Aki Kaurismäki con “Le foglie morte”

Robert de Niro, Martin Scorsese, Lily Gladstone e Leonardo DiCaprio
22 Maggio 2023 alle 10:05

Il weekend del festival è stato dominato dal film di Martin Scorsese “Killers of the flower moon”, che racconta una serie di delitti che colpirono gli indiani Osage quando nel loro territorio venne scoperto il petrolio, negli Anni 20. Dopo i 9 minuti di “standing ovation” alla proiezione di sabato sera (e sarebbero stati anche di più, se a un certo punto il regista non avesse preso la parola per ringraziare), ieri Scorsese, Leonardo DiCaprio, Bob De Niro e la sorprendente Lily Gladstone hanno incontrato i giornalisti. «Questo era un film necessario, e sono felice che Martin abbia deciso di raccontare questa storia. È la forza del suo cinema: rivelare la storia americana senza abbellirla, mostrando anche le pagine più oscure, cercando solo la verità» ha detto DiCaprio. Il regista ha sottolineato invece che «questa vicenda mi ha colpito perché è un giallo in cui la domanda giusta non è “Chi è il colpevole?”, bensì “Chi NON è colpevole?" Perché sono tutti coinvolti in un misto di razzismo e avidità». Del suo personaggio. Bob De Niro ha detto: «Non lo capisco. È avido e stupido, ma allo stesso tempo astuto, perché sa affascinare gli Osage, per poi tradirli». Era presente anche il capo degli indiani Osage, Standing Bear, secondo cui «il lavoro di Scorsese ha ricreato un clima di fiducia tra gli Osage e il mondo, che era rotto dal tempo di questa catena di delitti».

Intanto la gara continua serrata. In attesa dei tre film italiani, che devono ancora sfilare (si comincia domani con “Rapito” di Marco Bellocchio), oggi tocca all'opera di un regista pluripremiato: il finlandese Aki Kaurismäki, per la sesta volta al festival (dove nel 2002 ha vinto il Gran Premio della giuria per “L'uomo senza passato” e nel 2016 la “Carosse d'Or”, riservata ai registi più innovativi). Amato per il suo inconfondibile stile lento e laconico, ma al tempo stesso arguto e brillante, il maestro finlandese presenta una commedia romantica malinconica: “Le foglie morte” (il titolo si ispira alla canzone di Joseph Kosma e Jacques Prévert). Ambientata a Helsinki, è la storia di Ansa, un uomo solitario che si arrangia con piccoli lavori in un supermercato (riempie gli scaffali, seleziona la plastica riciclabile) e del suo incontro casuale con Holappa, una lavoratrice alcolizzata. Tra avversità e incomprensioni, i due tentano di costruire una relazione che funzioni e di sfuggire alla tentazione dell'alcol.

In gara anche il thriller drammatico “Club Zero”, diretto e prodotto da Jessica Hausner e con Mia Wasikowska per protagonista. Al centro dell'intrigo, il legame segreto tra cinque studenti e un'insegnante di una scuola d'élite, Miss Novak, che propone di rivoluzionare le abitudini alimentari dei ragazzi.

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