Insieme ad "Avengers: Endgame", "Captain Marvel" è stato il titolo superhero più atteso del 2019 e siamo contenti del fatto che non abbia deluso le aspettative sia d’intrattenimento sia di messa in scena della prima protagonista femminile di un franchise di casa Marvel. D’altronde, dopo che qualche anno fa la "Wonder Woman" di Patty Jenkins per DC Comics aveva raccolto pareri favorevoli un po' ovunque, il confronto sarebbe stato tanto normale quanto dovuto.
Anche Marvel ha affidato la regia di questo primo episodio della sua nuova saga a una donna, Anna Boden, che lo ha diretto insieme al collaboratore di vecchia data Ryan Fleck, diventando così la prima regista a girare un film dell’Universo Cinematografico Marvel. La Boden dice di aver lavorato affinché lo spettatore si potesse godere il film senza continuare a pensare che la protagonista sia una donna, ma semplicemnte un nuovo supereroe. E ci è riuscita perfettamente, nonostante la tematica femminile sia comunque sviluppata in modo non banale.
Captain Marvel è basato sull’omonima serie pubblicata per la prima volta nel 1967. Per il film però, Anna Boden e Ryan Fleck dicono di essersi ispirati alla rivisitazione che la fumettista Kelly Sue DeConnick ha fatto del personaggio. Il film vede anche l’ultimo grande omaggio a Stan Lee, che ritroviamo nel suo consueto e imperdibile cameo.
Si tratta senza dubbio di un film molto importante per l’universo cinematografico Marvel, non solo per l’introduzione della sua prima vera protagonista femminile (anche se oggi potrebbe sembrare il focus principale dell’intera operazione), ma anche perché riesce a ricalibrare alcuni elementi ormai assodati e un po’ triti di tutti i titoli del marchio. L’ironia c’è, ma le gag sono ben dosate, anche tra i personaggi. Gli effetti speciali ci sono, ma con un tocco autorale ispirato agli anni in cui il film è ambientato: i 90. Il citazionismo su questo periodo storico fondamentale per la cultura pop c’è, ma riesce a non essere esagerato. Il risultato è un film ben bilanciato e godibile, che vi consigliamo di non perdere.
Vers (Brie Larson) vive sul pianeta Hala e fa parte della Starforce, il reparto d’elite intergalattico dei Kree guidato dal comandante Yon-Rogg (Jude Law), con cui è impegnata in una battaglia contro la razza Skrull. Quando Vers viene catturata da questi nemici mutaforma del suo popolo e sottoposta a un esame della memoria in cerca di alcune risposte, nella sua mente iniziano a riaffiorare ricordi perduti di un suo passato sulla Terra completamente dimenticato e di una donna di cui conosce le sembianze, ma nonla vera identità. Decide dunque di tornare sulla Terra per saperne di più. Catapultata negli Anni 90, Vers scopre il suo passato come Carol Danvers e decide di riappropriarsi della sua identità, mentre intraprende con l’agente Nick Fury (Samuel L. Jackson) una dura lotta contro un potente nemico.
Un nuovo supereroe femminile
Ambientato negli Anni 90, Captain Marvel si allontana dallo schema tradizionale delle origin story e presenta la sua eroina già in possesso dei superpoteri. Conosciamo Carol Danvers come Vers e quello che facciamo nel corso della narrazione è ricostruire insieme a lei la sua storia e la sua identità. Un passato di frustrazioni legate alla sua ambizione di partecipare a un mondo di soli uomini, prima in famiglia poi tra i banchi dell’aeronautica militare. Si tratta di uno degli aspetti atti a raccontare la forza e il coraggio di un personaggio femminile ostinato, in grado di rialzarsi dopo i numerosi insuccessi di cui è disseminata la sua storia. Carol è una ragazza che non dimentica l’umiliazione, ma che riesce a passarci sopra perché è sicura delle sue capacità. E non a caso, grazie al suo operato, diventa la supereroina più potente dell’Universo. Una metafora importante e molto terrena in grado anche di differenziare il suo modello femminile da quello di Wonder Woman, che nasce principessa delle Amazzoni, con una forza e un rispetto dunque intrinseche nel suo personaggio.
Gli Anni 90
Vers arriva sulla Terra schiantandosi in piena notte contro un negozio Blockbuster. Non ci vuole molto a capire che è finita diritta negli Anni 90. Vicino alla cabina telefonica da cui prova a mettersi in contatto con i membri del suo team Kree sono appesi i poster di Mellon Collie and the Infinite Sadness degli Smashing Pumpkins, uscito nel 1995. Come outfit terrestre la ragazza sceglie il classico "jeans grunge, camicia di flanella e t-shirt di una band", nel suoi caso dei Nine Inch Nails. Da qui il film avrebbe potuto sbrodolare in una serie infinita di citazioni made in Nineties, che invece sa dosare, lasciando il compito di contestualizzare il periodo soprattutto alla sua colonna sonora. No Doubt, Garbage, Nirvana, Hole e molti altri, suonano uno dietro l’altro in una compilation di hit che vi farà saltare sulle poltrone del cinema.
Il cast di Captain Marvel
Il premio Oscar Brie Larson (Room, Scott Pilgrim vs. the World) dà il volto alla nuova protagonista di casa Marvel: una ragazza terrestre che diventa la supereroina più potente dell’Universo. Insieme a lei in questo primo episodio del franchise troviamo Jude Law nei panni dell’enigmatico comandate Kree Yon-Rogg e Samuel L. Jackson in quelli dell’ormai celebre Nick Fury, che abbiamo visto scomparire alla fine di Avengers: Infinity War. Il loro legame è un dettaglio che ci fa pensare che vedremo molto presto Captain Marvel impegnata in nuove e complicate missioni in cui giocherà di sicuro un ruolo fondamentale. Personaggio secondario molto divertente della nuova saga è Goose, il gatto extra-terrestre di Captain Marvel, che regala alcune delle parentesi più divertenti e sorprendenti del film.
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