Will Smith, uno degli attori più pagati (e amati) di Hollywood, continua a collezionare successi al cinema

Più che artista, Will Smith è un’autentica leggenda di Hollywood. Cantante, attore e produttore, salta da un ruolo all’altro e dalla tv al cinema con una disinvoltura e una poliedricità da mozzare il fiato. E mentre si prepara a commuoverci con una commedia delle feste, «Collateral beauty» (in sala il 4 gennaio), proviamo a ripercorrere la sua carriera attraverso alcuni tra i suoi film più significativi.
Due di loro gli hanno fruttato una candidatura agli Oscar, «Alì» e «La ricerca della felicità» diretto da Gabriele Muccino. Ancora non ha stretto tra le mani l’ambita statuetta ma non dovrebbe metterci tanto. È uno degli attori più ricchi di Hollywood secondo Forbes, è presidente assieme alla moglie Jada Pinkett di un ente benefico a favore dei bambini meno fortunati e si può permettere di chiamare la figlia (Willow) come un personaggio di una serie tv («Buffy l’ammazzavampiro») senza destare clamore.
D’altronde il suo debutto è avvenuto con «Willy il principe di Bel-Air» e da quell’avventura tv non ha mai smesso di stupire il suo pubblico. Cordiale, educato e disponibile, gode di un’ottima fama presso la stampa internazionale, oltre che essere idolatrato da un pubblico appartenente a generazioni e paesi lontani tra loro. Sarà merito dell’agente strampalato di «Men in Black» o del cattivissimo Deadshot di «Suicide Squad»? Difficile scegliere una sola interpretazione perché tutte, a proprio modo, sono iconiche, comprese le commedie romantiche, da «Hitch» a «Focus». Uno, nessuno, centomila Will Smith, allora, un evergreen da scoprire e riscoprire.

Men in Black
L’agente J di «Men in Black» è uno dei ruoli iconici che Will Smith ha regalato al cinema in uno dei franchise di fantascienza più amati di tutti i tempi, che coniuga alieni e commedia in un inedito mix. Grazie alla sintonia strampalata con l’agente K (Tommy Lee Jones), la terra è un luogo più sicuro, o quasi, grazie all’intervento di questi due paladini in incognito capaci di scovare ogni presenza extraterrestre. Il film fa la gioia dei cospiratori e degli amanti degli UFO, ma anche di chi è pronto a passare un paio d’ore in totale leggerezza tra bizzarre creature e portali intergalattici. Tratto dall’omonimo fumetto di Lowell Cunningham, il racconto si fa sempre più surreale e avvincente, tra assurdi inseguimenti e strane armi. Grazie a questi due impavidi giustizieri il pianeta può dormire sonni tranquilli, almeno fino al prossimo avvistamento dallo spazio.

Independence day
La Terra ha bisogno di eroi e Will Smith è uno di loro. A 20 anni dall’arrivo al cinema, «Independence Day», nonostante un sequel poco riuscito, resta un cult della fantascienza. Alcune navi aliene sbarcano sul nostro pianeta e rischiano di raderlo al suolo, quindi il destino dell’umanità è nelle mani del capitano Steve Hiller, interpretato appunto da Will Smith, che assieme ad altri valorosi comandanti dell’aviazione americana, prova ad arginare l’invasione. Questo film apocalittico firmato da Roland Emmerich coniuga spettacolarità e sentimenti, lanciando un messaggio di speranza che fa leva sui valori cardini degli Stati Uniti. Per sconfiggere gli invasori le migliori menti strategiche mettono a punto un piano per far abbassare le difese degli extraterrestri, che a quanto pare hanno già visitato la Terra diversi decenni fa. E ancora una volta Will Smith sfodera coraggio, intraprendenza e forte senso della leadership.

Alì
Uno degli sportivi più grandi di tutti i tempi ha regalato a Will Smith la nomination agli Oscar grazie a un’interpretazione intensa e indimenticabile. Diretto da Michael Mann, il film racconta appunto le vicende dell’ex campione del mondo di pesi massimi non solo sul ring ma nella vita quotidiana. Ascesa e discesa di un mito dei guantoni, insomma, vengono esplorate al microscopio nel decennio che parte dal 1964 e arriva al 1974. In questo lasso di tempo il protagonista riceve la chiamata alle armi, ma la conversione all’Islam, che pare fosse stata influenzata da Malcolm X, gli impedisce di imbracciare il fucile in Vietnam. Questa decisione influenza tutta la sua vita, fino al più grande incontro della sua carriera agonistica. Proprio nell’anno della scomparsa di Muhammad Alì, non c’è momento migliore per riguardare quest’intensa interpretazione di Will Smith, che finalmente lo sdogana come attore drammatico oltre che brillante.

Hitch - Lui sì che capisce le donne
Uno dei ruoli più divertenti e romantici di Will Smith prende il nome proprio dal suo personaggio, Hitch, un vero e proprio professionista degli affari di cuore, un consulente di uomini timidi, impacciati e imbranati che vogliono conquistare la donna amata. Con una serie di regole rigide e dopo una trasformazione minuziosa, Hitch riesce a organizzare il fortuito incontro, come un novello Cupido, e a far convolare persino a nozze i due piccioncini. Ha una reputazione infallibile e un altissimo tasso di successi, ma l’anonimato è un fattore chiave nella sua esperienza lavorativa, o almeno così è prima del caso di Albert, un ordinario consulente finanziario che s’innamora di una delle donne più ricche e potenti di New York, Allegra Cole. La missione sembra impossibile persino per il Dottor Rimorchio, ma Hitch accetta la sfida. E sembra vada tutto a gonfie vele almeno finché non si imbatte in Sara (Eva Mendez), una cinica reporter che lo mette alla berlina. Per conquistarla, infatti, Hitch dovrà dar fondo a tutte le armi segrete del suo repertorio di seduzione ma gli effetti saranno più tragici che romantici. L’amore, insomma, è chimica spontanea o elaborata costruzione?

Io sono leggenda
Ancora una volta l’apocalisse aspetta al varco Will Smith, stavolta nell’adattamento cinematografico dell’omonimo romanzo di Richard Matheson. Nel ruolo del virologo Robert Neville si ritrova a essere uno dei pochissimi sopravvissuti a un orribile virus che ha contagiato e decimato l’umanità, riducendo i superstiti in una specie di zombie. Questo scienziato tenace decide di mettersi al lavoro per contrastare la letale epidemia, ma nella totale solitudine. Totale se si esclude la presenza della sua cagnetta Sam, che gli tiene compagnia nel seminterrato dei suoi esperimenti. La disperazione si alterna alla speranza, soprattutto perché continua a cercare altri superstiti via radio, anche se il suo desiderio viene disatteso giorno dopo giorno. Tra mille avventure e tentativi sempre più assurdi, per non parlare delle chiacchiere con i manichini, Robert prova a trovare in sé la forza per contrastare il morbo. Quando tutto sembra perduto però qualcosa succede…

La ricerca della felicità
Questa struggente storia di un padre raccontata dieci anni fa da Gabriele Muccino è l’essenza stessa del sogno americano. Per convincere i produttori ad essere ingaggiato, il regista italiano ha spiegato che solo uno straniero può offrire una visione fresca e inedita di quest’aspirazione nazionalista. E così è stato: per l’occasione Will Smith recita accanto al figlio Jaden per mettere in scena una storia vera nel ruolo di Chris Gardner, un imprenditore di successo con un passato di profonda povertà. Quest’uomo dalla volontà di ferro e dal talento eccezionale impara a trasformare la più nera disperazione in uno slancio di rinascita. La sua vita cambia grazie ad un azzardo: pur non riuscendo a tirare avanti, decide di accettare uno stage non retribuito per sei mesi. Vuole diventare un genio della finanza e per farlo mette in gioco la sua stessa vita. Anche quando non sembra esserci alcun motivo per alzarsi ogni mattina, soprattutto quando si passa la notte nei ricoveri per senzatetto, qualcosa finalmente cambia. Poche volte Will Smith è stato più intenso, ecco perché il film gli fa conquistare la seconda nomination agli Oscar. Meritatissima.

Focus - Niente è come sembra
Affascinante, spregiudicato, irresistibile: Will Smith nei panni griffatissimi del truffatore Nicky Spurgeon è assolutamente eccezionale. Se al suo charme si aggiunge il fascino senza scrupoli di Jess (Margot Robbie) allora la posta si alza vertiginosamente. I due, scaltri e pericolosissimi, mettono insieme un colpo ai danni di un ignaro scommettitore e le loro strade si separano. Almeno fino a che non si incontrano per caso, entrambi intenti ad alleggerire le tasche di un uomo d’affari australiano. Tra il lusso più sfrenato, questi due si muovono ancora in perfetta sintonia come una danza incantatrice e mantengono lo spettatore incollato allo schermo come se fosse attratto da potenti calamite. Di sicuro Margot Robbie, che ritroverà in «Suicide Squad», è una delle partner con cui Will Smith nell’arco della carriera ha espresso il maggiore potenziale. Nella finzione, infatti, Nicky perde la testa per Jess ed è quasi disposto a rischiare tutto pur di conquistarla ma, come recita il titolo, niente è come sembra e i due hanno sempre più di un piano di riserva.

Suicide Squad
Chi non ama fare il tifo per i cattivi? Ebbene, finalmente i villain più spietati dell’universo dei cinecomic sono riuniti insieme in un unico film, «Suicide Squad», una delle pellicole più attese del 2016 con un cast che comprende molti nomi dell’A-list hollywoodiana, a partire da Jared Leto, star della musica e ora anche del cinema, grazie al Premio Oscar per «Dallas Buyers Club», e qui nel ruolo di Joker. Will Smith è spietato e letale come cecchino nei panni di Deashot e viene arruolato dopo la morte di Superman assieme ad altri super criminali come Harley Quinn (Margot Robbie), tutti sotto il comando di Rick Flag (Joel Kinnaman, ex Robocop). Attraverso una serie di rocambolesche avventure, questi individui poco raccomandabili e altamente instabili, sono mandati come un ariete ad arginare le situazioni considerate ad alto rischio dal governo. Possibile che tra un piano spietato e l’altro riescano a ritrovare qualche briciolo di umanità? I progetti della missione non sono del tutto chiari, ma nel frattempo le coalizioni interne alla squadra si fanno strada con personalissimi interessi. Che ci sia davvero un lieto fine anche per i malvagi?

Collateral beauty
L’ultimo progetto di Will Smith dà appuntamento al cinema il prossimo 4 gennaio con un cast d’eccezione che comprende Helen Mirren, Edward Norton, Keira Knightley e Kate Winslet. Questa poetica favola delle feste racconta di un genio della pubblicità, Howard Inlet, totalmente spezzato dopo la morte della figlioletta di sei anni. Sull’orlo della bancarotta, i suoi colleghi e amici provano a trovare un modo per farlo risvegliare dal torpore che ormai lo accoglie da vari anni e ingaggiano tre attori per interpretare le entità a cui Howard (Will Smith) ha scritto lettere al veleno, l’Amore, la Morte e il Tempo. Arrabbiato e deluso dalla vita, l’uomo si trova alla deriva, senza più una ragione per andare avanti, ma quando queste tre presenze si materializzano come d’incanto nel suo cammino sembra che un velo cada davanti ai suoi occhi. In una versione quasi dickensiana del senso delle feste e della famiglia, ecco che Howard inizia un suo percorso dolorosissimo e quasi catartico. Tutti i buoni sentimenti del Natale trovano una sublimazione in quella pellicola che vi strapperà il cuore per poi rimettere insieme i pezzi con immensa poesia.

Nemico pubblico
A quasi 20 anni di distanza, «Nemico Pubblico» resta ancora attualissimo nella sua lucida disamina della violazione della privacy. Interessi pubblici e privati s’incrociano in un gioco pericoloso e letale. L’avvocato Robert Clayton Dean (Will Smith) si ritrova immischiato in una cospirazione più grande di lui e in maniera totalmente casuale. La sua vita viene totalmente distrutta da un incontro con un ex compagno che, a sua insaputa, gli infila tra gli oggetti personali la prova di uno spietato omicidio di matrice politica. Solo contro un mondo più grande e corrotto di quanto potesse immaginare, Robert deve riprendersi in mano la propria vita. Con un improbabile alleato, Edward Lyle (Gene Hackman), prova ad incastrare i suoi persecutori. Il cast stellare comprende Jon Voight e Regina King in un intricato labirinto di bugie, messinscene, tradimenti e osceni delitti. La politica, i servizi segreti e gli interessi personali s’intrecciano in un thriller al cardiopalma.