Ora l'ha detto pure Kate Winslet: quella porta galleggiante in mezzo all'oceano era grande abbastanza per tutti e due! Quale fan di Titanic non lo sostiene da sempre? Il finale strappalacrime a tutti costi del film che lanciò Leonardo Di Caprio è tuttora un elemento di discussione sul web: impazzano battute, meme, vignette che dimostrano come la superficie della ?zattera? di fortuna potesse essere sfruttata meglio, permettendo a entrambi di salvarsi la vita.
In realtà è il classico buco di sceneggiatura, la cosa che ?deve? accadere perché così c'è scritto nello script, ma che nella vita reale non avrebbe alcun senso logico. La storia dei film è zeppa di errori di questo tipo, abbiamo provato a scegliere 10 esempi di scene che, a distanza di anni, continuano a lasciarci perplessi e che, ogni volta che rivediamo quei film, ci costringono a dire ?No, vabbè, questo non ha alcun senso!? Sfogliate questa lista con noi e sarete d'accordo nel dire che Di Caprio, là in fondo all'oceano, tutto sommato è in buona compagnia...
Hulk – AA.VV. dal 1962 a ora
Questa è una assurdità che ci portiamo dietro dagli anni '60 e che il cinema ha ereditato pari pari dalla carta stampata. È mai possibile che Hulk, ogni volta che si trasforma, stracci tutti gli indumenti che ha addosso, ma rimane sempre coi pantaloni? Sia che sia disegnato, sia che sia interpretato da Eric Bana, Edward Norton o Mark Ruffalo, la sua trasformazione è sempre mastodontica ma non intacca mai il suo giro vita... Beh, beato lui!
I predatori dell’arca perduta – Steven Spielberg, 1981
Anche i più ferventi sostenitori di Indiana Jones non possono negare che la famosa scena del sottomarino tedesco contiene una quantità di assurdità belle e buone! Il nostro archeologo riesce a salire su un sommergibile tedesco pronto alla partenza (cosa di per sè già portentosa) e poi rimane a bordo per tutta la durata del viaggio, in mezzo all'oceano, bagnato, senza neanche andare in ipotermia. Il sommergibile poi fa un bel pezzo di strada, non è chiaro per quanto tempo viaggi, ma pare francamente incredibile che non si immerga mai sott'acqua per tutto il tragitto!
E. T. L’Extraterrestre – Steven Spielberg, 1982
E qui siamo di fronte a una scena davvero magica e per molti intoccabile: chi, a cavallo della propria bici, non ha sognato almeno una volta di librarsi in volo come il protagonista del film di Spielberg, magari accompagnato dalle note dello splendido tema composto da John Williams? Si tratta di fantascienza e un minimo di sospensione della credulità è doverosa, ma se E. T. ha la possibilità di far volare le cose, non poteva salire su un cestino e volare fino all'astronave da solo, evitando di mettere a repentaglio la vita dei suoi piccoli amici? E poi perché i ragazzi continuano a pedalare in aria? Bellissimo eh, ma non è che abbia tanto senso!
Ritorno al futuro – Robert Zemeckis, 1985
Esistono gruppi su facebook che discutono ogni particolare di Ritorno al futuro e, tra paradossi temporali e confronti tra un film e l'altro, ogni giorno saltano fuori piccoli errori o incoerenze e qualche buco di sceneggiatura, come è normale per qualsiasi film che diventa fenomeno di culto e viene ispezionato fotogramma per fotogramma. Ma una cosa ci convince meno di tutte: possibile che i genitori di Marty non rimangano minimamente colpiti di avere un figlio identico a quel misterioso ragazzo che li ha fatti incontrare, e che non abbiano mai parlato di lui ai loro figli? E poi, se il nome Marty era piaciuto a entrambi, nel 1955, perché non hanno dato quel nome al loro primogenito, ma hanno aspettato la nascita del personaggio interpretato da Michael J. Fox?
Quarto Potere – Orson Welles, 1941
Forse il più bell'incipit della storia del cinema: la macchina da presa mostra una casetta innevata, poi si allontana e scopriamo che è all'interno di una sfera di vetro tenuta nella mano di un uomo; uno stacco su un paio di labbra che dicono ?Rosabella? e poi la sfera scivola dalle mani dell'uomo e attraverso i frammenti della boccia rotta vediamo entrare un'infermiera. Il magnate Kane (Orson Welles) è morto e tutto il film segue l'inchiesta di un giornalista che intende scoprire il significato di quell'ultima parola. Quarto Potere è un film spettacolare, che ha cambiato la storia del cinema e che non si può guardare se non con enorme ammirazione... però un piccolo errore è scappato al grande Orson: se Kane muore da solo ?" l'infermiera entra dopo che è spirato ?" chi è che ha potuto ascoltare e riferire le sue ultime parole?
Edward mani di forbice – Tim Burton, 1990
E vai di altro unhappy end struggente: impossibile cercare di quantificare i litri di lacrime sparse negli anni da quanti hanno amato questo gioiellino di Tim Burton, certo è che la scena finale - che vede Edward intento a scolpire meravigliose statue di ghiaccio che riproducono le fattezze del suo unico grande amore ?" è una vera e propria stilettata nel cuore! E dunque a nessuno, lì per lì, viene in mente di obiettare una cosa: ma se il protagonista vive solo nel suo castello, isolato dal mondo intero, dove li prende questi enormi blocchi di ghiaccio?
Le ali della libertà – John Darabont, 1994
Quanta soddisfazione quando vediamo per l'ennesima volta la scena in cui il direttore del carcere scopre che Andy è riuscito a evadere! In realtà se riguardiamo Le ali della libertà lo facciamo solo per quella manciata di minuti che ci ripagano delle ore di sofferenza sopportate fin dai titoli di testa del film... E poco ci importa se il fatto che il poster che copre il tunnel sia ancora ben appiccicato non sia assolutamente possibile, dal momento che nella cella non rimane nessuno per coprire la fuga di Tim Robbins! Andy è libero, e noi con lui!
Toy Story – John Lasseter, 1995
Tutti ricordiamo le avventure dei giocattoli di Toy Story e in tantissimi abbiamo un debole per Buzz Lightyear, anche grazie a tutte le gag che scaturiscono dal fatto che lo space ranger non è consapevole di essere un giocattolo! Ma se è davvero così, come mai anche lui si immobilizza immediatamente non appena un essere umano entra nella cameretta di Andy?
Io sono leggenda - Francis Lawrence, 2007
Una delle problematiche fondamentali che Will Smith deve affrontare ?" a parte il fatto di essere apparentemente rimasto l'ultimo uomo sulla faccia della terra, - è che gli zombie che hanno decimato la razza umana sono diversi da quelli che solitamente incontriamo nei film del genere: non sono affatto lenti, e non hanno il cervello ridotto in pappa, tutt'altro! Almeno questo aspetto viene chiarito fin dall'inizio del film, eppure per quanto i mostri siano abbastanza furbi da copiare le sue trappole, nessuno di loro impara a usare una pistola, né a coprirsi in qualche modo per poter uscire di giorno... Insomma, l'intelligenza degli zombi varia a seconda delle esigenze della sceneggiatura!
Source Code – Duncan Jones, 2011
Jake Gyllenhaal deve identificare un terrorista che piazza le bombe sui treni e dunque ritorna più volte sul luogo prima che si verifichi l'esplosione, grazie al Source Code, un dispositivo sperimentale che permette di rivivere gli ultimi otto minuti di vita di un'altra persona. Il protagonista è stato scelto tra tutti i vari candidati perchè intelligentissimo, ma gli sfugge un dato fondamentale: se ha la certezza che l'attentatore continuerà a colpire è ovvio che il colpevole scenderà dal treno e quindi non è da cercarsi tra le vittime, perché perde tempo dunque a interrogare chi sa già che rimarrà ucciso?
Il film è la conclusione ideale, bellissima e toccante, di questo viaggio iniziato quasi 25 anni fa, e ancora una volta parla direttamente a chi con questa saga è cresciuto