«The Millionaire»: 5 motivi per vedere il film

Nel 2009 il film di Danny Boyle fu premiato con ben otto premi Oscar, tra cui quello come miglior film, miglior regia, miglior fotografia

Una scena del film
28 Febbraio 2017 alle 12:23

Nel 2009 il film di Danny Boyle conquista ben otto premi Oscar, tra cui quello come miglior film, miglior regia, miglior fotografia, miglior montaggio, miglior colonna sonora, solo per citarne alcuni.

La drammatica e commovente storia del coraggioso Jamal, ragazzo degli slum di Mumbai che decide di partecipare al quiz dei milionari, per conquistare Latika e liberarla, grazie alla vincita, dalla tirannia di un pericoloso criminale, fa breccia nei cuori di tutti. 

Film dalla portata straordinaria, «The Millionaire» racconta l’India, la difficile infanzia di ragazzini costretti a mendicare o a prostituirsi, la favola d’amore tra due giovani che sognano un futuro diverso, la tenacia di un ragazzo che si oppone a tutto. Persino ai continui tentativi di boicottaggio di un conduttore meschino che cerca in tutti i modi di farlo cadere e lo costringe a subire anche il violento interrogatorio della polizia che non si spiega come, un poveraccio di quel genere, possa aver risposto correttamente a tutte le domande del quiz.

Un film forte e intenso che vale la pena vedere almeno una volta nella vita. E noi vi forniamo ben 5 motivi per guardarlo. 

Una storia ben scritta e due bravi attori

L’adattamento cinematografico di questo film, curato da Simon Beaufoy, ricorre a continui flashback per scoprire pian piano i dettagli della storia di Jamal. La sceneggiatura è ben scritta e rende piacevole e avvincente la visione del film. A spiccare sono anche i due principali protagonisti, bravissimi a dare spessore e intensità emotiva ai personaggi che interpretano: da un lato c’è un giovane Dev Patel, visto di recente in «Lion», altro film dove si racconta un’altra storia in cui si parla dell’India, e la brava e bella Freida Pinto che interpreta Latika da grande. Difficile, poi, non restare colpiti dall’intepretazione di Ayush Mahest Khedekar bei panni di Jamal da bambino.

Un documento sociale e culturale

Attraverso quella di Jamal, Danny Boyle racconta anche la storia di un luogo di cui sviscera pregi e difetti, analizzando gli aspetti sociali e culturali della storia moderna dell’India. Il film affronta tematiche diverse e complicate, spaziando dalla religione allo sviluppo economico, dalla sopraffazione allo sfruttamento minorile, dalla poverà alla violenza e alla criminalità organizzata, tutti aspetti che aprono ad una profonda riflessione sullo stato di salute di questo luogo e sulle condizioni in cui versa.

La colonna sonora

A firmare la colonna sonora del film è Allah Rakha Rahman, compositore indiano che è riuscito, attraverso le musiche, a sottolineare la forza e la potenza di questo film, rendendolo ancora più commovente. Sua anche la canzone hindi «Jai Ho» che si sente nella parte finale del film e mostra i protagonisti mentre ballano tutti insieme, constribuendo a lasciare viva nello spettatore una sensazione di speranza.

Una fotografia e un montaggio impeccabili

Magistralmente diretto da Danny Boyle, il film sfrutta l’interrogatorio iniziale di Jamal per raccontare, attraverso i ricordi della sua vita, gli episodi che gli hanno poi fornito le risposte giuste a tutte le domande del gioco a premi. Inquadrature, colori, angolazioni e persino un coinvolgente uso della musica fanno di questo lavoro un film di straordinario valore etico ed estetico.

**Un film che è un’esperienza unica**

È un film unico che racconta non solo il desiderio umano di due ragazzi di ribellarsi a un universo di soprusi e ingiustizie per avere una vita normale, ma è soprattutto un’esperienza perché «The Millionaire» svela, attraverso la storia di Jamal, il ritratto drammatico di un luogo dove si celano le insidie e le perversioni più basse dell’essere umano, che sfrutta per i suoi scopi bambini innocenti. Drammatica la vicenda del ragazzino a cui viene tolta la vista per mandarlo a mendicare e impietosire, a causa della sua condizione, gli essere umani. Impossibile non provare emozioni forti dopo averlo visto. 

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