Aldo, Giovanni e Giacomo presentano il nuovo film “Odio l’estate”

Al cinema dal 30 gennaio il nuovo film del trio comico, un ritorno al passato con una storia corale divertentissima

Da sinistra, Aldo Baglio, Edoardo Vaino, Harald Ottesen Nødtvedt, Giacomo Poretti, Millie Fortunato Asquini e Giovanni Storti
30 Gennaio 2020 alle 10:35

Aldo, Giovanni, Giacomo: ma allora è vero che avreste lavorato ancora insieme! Ultimamente vi abbiamo visto sempre da soli.

Per esempio, l’anno scorso Aldo ha fatto un film (“Scappo a casa”) con una trama incredibilmente somigliante a quella di “Tolo Tolo”.
Aldo: «Infatti la causa a Zalone è già partita. Scherzo, eh!».

Giovanni invece lo abbiamo visto in tv con Celentano. Come è nata la cosa?
Giovanni: «Mi ha telefonato e ha detto: “Ci verresti ad “Adrian”?”. E io: “A fare cosa?”. “Eh, non lo so”. “Ma certo che vengo!”. Vuoi dirgli di no?».

Giacomo invece girava i teatri con lo spettacolo “Fare un’anima”.
Giacomo: «È bello sperimentare ogni tanto. Ma avevamo anche voglia di ritrovare lo spirito dei nostri primi film. Infatti “Odio l’estate” è firmato da Massimo Venier, il nostro regista “storico”».

Com’è la trama?
Giacomo: «Tre tizi diversissimi si ritrovano, per un equivoco, a condividere la stessa casa-vacanze in Puglia. Dopo i primi scontri, si accorgeranno che proprio le differenze sono la loro forza».

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Che poi è da sempre un po’ la filosofia di voi tre.
Aldo: «Anche qui c’è un equivoco. La gente pensa che nei film mettiamo i nostri veri scontri, battute e differenze, però esagerandole per avere un effetto comico. È il contrario. Nei film le smussiamo!».

Parliamone, allora, di queste differenze. La più vistosa è che il personaggio di Aldo è l’unico che fa felicemente sesso...
Giovanni: «Vabbè, qui viene fuori il suo lato meridional-esibizionista. Con le grida di giubilo della moglie rovina la pace vacanziera a tutti. Il mio personaggio sì che è discreto: precisino e concentrato sul lavoro, perché il suo negozio di calzature è in crisi».
Aldo: «Invece il mio ha cura di mantenersi disoccupato, così è sempre fresco e disponibile».

E Giacomo?
Giacomo: «Io nel film sono un dentista molto affermato che non ha tanta voglia di mischiarsi a questi due “proletari”. Infatti prendo la “stanza Deluxe”».

C’è anche la classica scena della partitella sulla spiaggia...
Giacomo: «L’ha voluta Aldo per mettere in mostra il suo fisico statuario».
Aldo: «È che sono il solo che ancora gioca a calcio. Per la precisione calcio a sette. Tutti i giovedì, cascasse il mondo».
Giovanni: «Eh, le gambe vanno ancora. È la testa che non funziona più».
Aldo: «Parli tu che fai la maratona...».
Giacomo: «Io preferisco il bridge. Comunque amo quella scena perché battiamo l’odioso villaggio-vip con un gol di mio “figlio”. Sì perché il film è davvero corale: Carlotta Natoli, Lucia Mascino e Maria Di Biase sono le nostre mogli, e poi ci sono i ragazzi, bravissimi, che Massimo Venier ha scovato con una serie di provini in tutta Italia».

A proposito di opera corale, nel film c’è anche Massimo Ranieri!
Aldo: «Anche lì, quanti provini per trovarne uno che sembrasse proprio quello vero. Ci esibiamo insieme sul palco e lui canta bene quasi quanto me».
Giovanni: «Testina, è quello vero!».

E Michele Placido...
Giacomo: «Ci ha sorpreso diventando un carabiniere candido, tenero, divertentissimo».
Aldo: «Sì, perché per noi lui è sempre il commissario Cattani della “Piovra”».
Giovanni: «Nel film è proprio lui a farci desistere da cause e denunce, e a convincerci a provare a convivere: “Signori, l’isola è bella, la casa è grande, l’estate è breve... cosa c’è di più dolce di una bella vacanza tutti assieme?”».

Ma voi tre, vacanze insieme le avete mai fatte? E come sono andate?
Aldo: «Praticamente siamo in vacanza insieme da una vita. Con la scusa di lavorare, abbiamo passato tante di quelle estati nei villaggi vacanza... Ancora oggi ogni tanto incontro qualcuno che mi fa: “Io ero con voi a Tropea nel 1991. È stata l’estate più bella della mia vita!”».

A proposito: visto che nel 2021 compirete 30 anni di trio e vi celebreranno un sacco, noi per anticipare tutti lo facciamo adesso. Che effetto vi fa questo traguardo che si avvicina? Come lo festeggerete?
Giacomo: «Li porterò alla Scala a vedere l’“Aida” con la copertina sulle gambe».
Aldo: «Naaa. Lo snobberemo».
Giovanni: «Sì, 30 anni sono troppo pochi. Riparliamone nel 2041, quando avremo 83, 84 e 85 anni, per il cinquantenario. Quello sì che è un bel traguardo!».

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