Captain Marvel: la nuova supereroina è al cinema

Il primo franchise di casa Marvel con una supereroina come protagonista assoluta non delude. Nel cast: Brie Larson, Jude Law e Samuel L. Jackson

6 Marzo 2019 alle 14:50

Insieme ad Avengers: Endgame, Captain Marvel è il titolo superhero più atteso dell’anno e, dopo averlo visto in anteprima, siamo contenti di dirvi che non delude le aspettative sia d’intrattenimento sia di messa in scena della prima protagonista femminile di un franchise di casa Marvel. D’altronde, dopo che qualche anno fa la Wonder Woman di Patty Jenkins per DC Comics aveva raccolto pareri favorevoli un po' ovunque, il confronto sarebbe tanto normale quanto dovuto.

Anche Marvel ha affidato la regia di questo primo episodio della sua nuova saga a una donna, Anna Boden (5 giorni fuori), che lo ha diretto insieme al collaboratore di vecchia data Ryan Fleck, diventando così la prima regista a girare un film dell’Universo Cinematografico Marvel. La Boden dice di aver lavorato affinché lo spettatore si goda il film senza continuare a pensare che la protagonista sia una donna, ma semplicemnte un nuovo supereroe. E ci riesce perfettamente, nonostante la tematica femminile sia comunque sviluppata in modo non banale.

Captain Marvel è basato sull’omonima serie pubblicata per la prima volta nel 1967. Per il film però, Anna Boden e Ryan Fleck dicono di essersi ispirati alla rivisitazione che la fumettista Kelly Sue DeConnick ha fatto del personaggio. Il film vede anche l’ultimo grande omaggio a Stan Lee, che ritroviamo nel suo consueto e imperdibile cameo.

Si tratta senza dubbio un film molto importante per l’universo cinematografico Marvel, non solo per l’introduzione della sua prima vera protagonista femminile (anche se oggi potrebbe sembrare il focus principale dell’intera operazione), ma anche perché riesce a ricalibrare alcuni elementi ormai assodati e un po’ triti di tutti i titoli del marchio. L’ironia c’è, ma le gag sono ben dosate, anche tra i personaggi. Gli effetti speciali ci sono, ma con un tocco autorale ispirato agli anni in cui il film è ambientato: i 90. Il citazionismo su questo periodo storico fondamentale per la cultura pop c’è, ma riesce a non essere esagerato. Il risultato è un film ben bilanciato e godibile, che vi consigliamo di non perdere al cinema.

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