Chiamami col tuo nome, il film da Oscar di Luca Guadagnino

Una storia d'amore in cui tutti possono riconoscersi immersa nell'estate italiana del 1983, con protagonisti Thimotée Chalamet e Armie Hammer

«Chiamami col tuo nome»
19 Settembre 2020 alle 10:40

Il film americano di Luca Guadagnino che agli Oscar si è guadagnato quattro nomination, «Chiamami col tuo nome», è innanzitutto la storia di un primo amore e un racconto di crescita. Immersa in una pigra estate del Nord Italia densa di grilli e giri in bicicletta, fiumi gelidi in cui tuffarsi, frutta colta dagli alberi, musica classica e canzoni Anni 80. Un amore sensuale in cui chiunque si sia innamorato può riconoscersi, chiunque abbia provato la delicata intimità di un innamoramento estivo, chiunque si sia ritrovato col cuore spezzato. Ma è anche la storia dell'amore tra due ragazzi che non possono fare a meno di cedere ai propri sentimenti e il regista riesce a raccontarla allo stesso tempo come una storia d'amore omosessuale e come ogni alta storia d'amore.

Il film è basato sull'omonimo libro di André Aciman del 2007 ed è stato adattato per il grande schermo dal candidato premio Oscar James Ivory che avrebbe dovuto anche dirigerlo. L'ambientazione resta italiana, ma se nel libro la relazione tra Elio e Oliver aveva come sfondo le viette impervie della Liguria, nel film è invece la Lombardia. È stato infatti girato a Crema (dove Guadagnino vive) e nella campagna circostante, ma anche tra Pandino e Mascazzano, il Lago di Garda (in particolare Sirmione) e Bergamo.

La trama

È l'estate del 1983 nel nord dell'Italia, ed Elio Perlman (Timothée Chalamet), un precoce diciassettenne americano, vive nella villa del 17esimo secolo di famiglia passando il tempo a trascrivere e suonare musica classica, leggere, e flirtare con la sua amica Marzia (Esther Garrel).

Elio ha un rapporto molto stretto con suo padre (Michael Stuhlbarg), un eminente professore universitario specializzato nella cultura greco-romana, e sua madre Annella (Amira Casar), una traduttrice, che gli danno modo di approfondire la sua cultura in un ambiente che trabocca di delizie naturali. Mentre la sofisticazione e i doni intellettuali di Elio sono paragonabili a quelli di un adulto, permane in lui ancora un senso di innocenza e immaturità, in particolare riguardo alle questioni di cuore.

Un giorno, arriva Oliver (Armie Hammer) un affascinante studente americano di 24 anni, che il padre di Elio ospita per aiutarlo a completare la sua tesi di dottorato. In un ambiente splendido e soleggiato, Elio e Oliver scoprono la bellezza della nascita del desiderio, nel corso di un'estate che cambierà per sempre le loro vite.

Il cast

Protagonisti di questa calda e appasionata estate italiana sono Armie Hammer nei panni di Oliver e Thimotée Chalamet in quelli del giovane Elio. Ad interpretare il padre (il professor Perlman) è Michael Stuhlbarg, nel cast di altri due film che qualche candidatura agli Oscar di quest'anno se la sono portata a casa. Oltre che in quello di «The Post» di Steven Spielberg lo troviamo anche tra gli attori di «La forma dell'acqua - The Shape of Water» di Guillermo del Toro che detiene il record di nomination e concorre contro «Chiamami con il tuo nome» per il titolo di miglior film. A interpretare la madre di Elio, Annella, è Amira Casar, irlandese naturalizzata francese, mentre è nata a Parigi Esther Garrel che dà il volto a Marzia, flirt del protagonista, ed è sorella di Louis Garrel.

Thimotée Chalamet e Armie Hammer

I due attori protagonisti non hanno dovuto sostenere un provino per entrare nel cast, né provare insieme prima di iniziare le riprese. Guadagnino aveva incontrato Chalamet nel 2013 tramite il suo agente e l'aveva richiamato non appena il progetto del film si è fatto più concreto, di Armie Hammer il regista ha detto di essersi letteralmente innamorato dopo averlo nel ruolo dei gemelli Winklevoss in «The Social Network».

Thimotée Chalamet, ventiduenne newyorkese, con la sua interpretazione multisfaccettata del precoce Elio - al tempo stesso rigido e spaventato dai propri sentimenti, ma anche impulsivo e appassionato - si è guadagnato una nomination come miglior attore protagonista agli Academy Awards di quest'anno. Con questa candidatura è ufficialmente l'attore più giovane (per le donne è più comune) in lizza per la statuetta negli ultimi 80 anni. L'avevamo visto precedentemente in «Homeland» e «Interstellar», ma nel 2017 è al cinema anche con il western «Ostiles - Ostili» e con «Lady Bird», concorrente di «Chiamami col tuo nome» per il titolo di miglior film agli Oscar.

La musica


La musica è un elemento importantissimo per Guadagnino e specialmente nel caso di «Chiamami col tuo nome». Lo stesso regista ha dichiarato di aver fatto lunghe ricerche iniseme al proprio team per ricostruire quali canzoni fossero in rotazione radiofonica nell'estate del 1983, prendendo in considerazione l'orario a cui sarebbero state trasmesse. A Sufjan Stevens, cantautore folk americano, era stato chiesto di scrivere una canzone per il film, ne ha scritte invece due: «Visions of Gideon» e «Mistery of Love»  (candidata agli Oscar come miglior canzone originale). Nonostante non avesse mai scritto musica per un film, perché «Un po' sospettoso del ruolo della musica nel cinema» ha fatto un'eccezione in questo caso «Luca è uno di quei registi che usano la musica e il suono in maniera così intensa e con tanta maestria che è impossibile immaginare i suoi film senza musica». Inizialmente, avrebbe dovuto prestare la voce al narratore del film.

I premi e le candidature agli Oscar

Lo scorso 23 gennaio sono state annunciate le nomination agli Oscar e «Chiamami col tuo nome» ne ha portate a casa ben quattro: miglior film, miglior attore protagonista a Thimotée Chalamet, miglior sceneggiatura non originale a James Ivory e miglior canzone originale a Sufjan Stevens per «Mistery of Love». Anche ai Golden Globe, nonostante non si siano concretizzate in premi, ha ottenuto tre candidature (una anche per Armie Hammer) e due ai BAFTA, questa volta anche per Luca Guadagnino.

Curiosità

Oltre a non essere un grande fan dei "chemistry test" Guadagnino non ama sprecare troppo tempo nemmeno nel provare le scene. Raccontano divertiti nelle interviste Timothée Chalamet e Armie Hammer che per l'unica prova fatta sul set prima delle riprese il regista ha chiesto loro di prendere una scena a caso dal copione. L'unica indicazione era: «Elio e Oliver si rotolano nell'erba baciandosi», appena iniziata la prova Guadagnino li ha sollecitati a recitare più appassionatamente. Ripreso il bacio gli attori hanno proseguito per un po', perché nessuno diceva loro di fermarsi. Interdetti, si interrompono dopo un po', rendendosi conto che il regista se n'era andato già da un pezzo.

Nel settembre del 2016 James Ivory ha rivelato che era stato preso in considerazione per il film Shia LaBeouf, ma col passare del tempo la produzione non si è più sentita a suo agio nel coinvolgerlo nel cast definitivo.

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